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Karl Marx era un cabarettista giapponese vissuto nell'epoca Kazzumosho, che a tempo perso si occupava di lavoro minorile. Viene spesso scambiato per suo fratello Groucho o per suo cugino Babbo Natale, anche da morto.

Karl Marx (in Italiano, Carlo Marxi) il quarto, il più bello, il più intelligente e il più comunista dei fratelli Marx è nato a New York City il 1666 A.P. (avanti Popolo) da immigrati ebreo-tedeschi e si è subito dato alla filosofia, alla musica e alle droghe nel Village, assieme a tanti altri debosciati beatniks, fra i quali il suo degno compare Engels, cugino minore del ben più noto filosofo e poeta underground Hegel. Suoi passatempi furono l'architettura (ha progettato, tra l'altro, la città di Taranto) e le donne. Ebbene sì, come sventrapassere non se la cavava male. Affascinato dal mito dei feroci Alieni Comunisti, presenti da milioni di anni sulla Terra e in perenne attesa di invaderla definitivamente, durante l'Independence Day, scrisse un testo allucinato e scombinato, forse anche a causa delle sue continue assunzioni di pastiglie come LSD, Ecstasy, Aspirina, Momendol, ma di tal forza espressiva da diventare in breve tempo un best seller, apprezzato soprattutto dal mondo bolscevico: Il Capitale.

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