Polenta pazza

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Il viso deforme e gli atroci spasmi di un malato terminale del Morbo della Polenta Pazza

Il morbo della Polenta Pazza (detto anche morbo di Borghez-Kalderolsfeldt) è una gravissima malattia degenerativa del cervello affine alla pellagra, ma senza che il corpo si copra di squame, scoperta dal neurofisiologo, psicoterapeuta e pizzettaro italiano Piero Focaccia, noto poi anche per l’invenzione del metodo del pugno in faccia per la risoluzione dei conflitti.

Storia

Il morbo ha assunto i caratteri di pandemia nel Nord Italia (in particolare nelle province di Bergamo, Brescia e Treviso) tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta del Ventesimo secolo. Malgrado le indubbie affinità di fondo con l’orchite cerebrale, il morbo della Polenta Pazza si distingue da questa più generica patologia per svariati fattori, in primo luogo la diffusione geografica: mentre l’orchite cerebrale affligge infatti una fetta pressocchè costante dell’intera popolazione mondiale (pur mostrando significativi picchi in Texas), la Polenta Pazza è, come si è già detto, un fenomeno circoscritto all’Italia Settentrionale.

Diagnosi

La diagnosi è estremamente agevole, quasi a prova di idiota: il contagiato dal morbo assume infatti una serie di comportamenti inequivocabili e facilmente osservabili a occhio nudo:

  • Pulsione a indossare indumenti (in particolare camice e fazzoletti) di colore verde
  • Regressione della capacità d’analisi di situazioni e problemi della società, accompagnata dalla tendenza a leggere e ripetere, in una sorta di mantra, gli editoriali di Libero
  • Ostilità e aggressività verso persone con cultura, colore della pelle o religione diversa da quelle praticate in Val Seriana, Val Trompia e Valle del Sile. A questo proposito è interessante notare una significativa evoluzione del morbo: nei primi anni di diffusione del contagio i “polentati” sviluppavano ostilità principalmente verso i terroni, ora l’obiettivo principale delle pulsioni violente sono gli immigrati extracomunitari, specie se di religione islamica.

Correlazioni con il consumo di polenta

Un innocente piatto di polenta può nascondere mortali insidie

Non è stata ancora rilevata una correlazione inequivocabile tra consumo di polenta e insorgenza del morbo, la correlazione tra i due fenomeni è comunque considerata significativa.

Iniziative sociali a supporto dei malati

Non è stato riscontrato alcun caso di guarigione dalla fase conclamata del Morbo. E’ invece da sottolineare la fortissima solidarietà reciproca che si sviluppa tra le persone colpite da malattia: l’associazione che li riunisce, la Lega della Polenta Pazza, ha fatto eleggere fin dai primi anni Novanta del XX secolo deputati e senatori nel Parlamento Italiano. Particolarmente lodevole è il sostegno squisitamente filantropico che Silvio Berlusconi ha garantito all’associazione, permettendo a persone affette da questo morbo di ricoprire incarichi prestigiosi come quelli di Ministro dell’Interno, Ministro della Giustizia e Ministro per le Riforme.

Voci correlate