Photoshop: differenze tra le versioni

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Stranamente '''Photoshop''' riapparve qualche anno dopo nel mercato informatico, come programma prodotto dalla famosa casa di software (nonché titolare di numerose aziende di mattoni) [[Adobe]], la quale afferma la totale paternità del falsificatore di foto, anche se è stata notata da alcuni una certa somiglianza tra il presidente dell'azienda ed un [[Hitler|ex braccio destro del GF con i baffetti]].
Stranamente '''Photoshop''' riapparve qualche anno dopo nel mercato informatico, come programma prodotto dalla famosa casa di software (nonché titolare di numerose aziende di mattoni) [[Adobe]], la quale afferma la totale paternità del falsificatore di foto, anche se è stata notata da alcuni una certa somiglianza tra il presidente dell'azienda ed un [[Hitler|ex braccio destro del GF con i baffetti]].


La ricomparsa sul mercato, scatenò un attacco di euforia generale nella fauna nerdesca, in quanto, a causa dell'estremo calo dei prezzi dei prodotti alimentari a base di cacao, caramello e strutto imburrato, la sfericità media di questi e la quantità di escrescenze per decimetro quadrato di epidermide era divenuto notevolmente superiore rispetto agli standard, risulta quindi evidente che la domanda di foto diversamente vere era accresciuta.
La ricomparsa sul mercato, scatenò un attacco di euforia generale nella fauna nerdesca, in quanto, a causa dell'estremo calo dei prezzi dei prodotti alimentari a base di cacao, caramello e strutto imburrato, la sfericità media di questi e la quantità di escrescenze per decimetro quadrato di epidermide era divenuto notevolmente superiore rispetto agli standard, risulta quindi evidente che la domanda di foto diversamente vere era notevolmente accresciuta.


Come capita ad ogni programma a pagamento di grande successo, Photoshop diventò il programma più scaricato illegalmente della storia dell'informatica, la qual cosa lasciò la casa produttrice amareggiata. Dal momento che su un campione di 100000 utenti, ne risultavano clienti paganti soltanto 18, l'Adobe adottò la semplice ma efficace strategia commerciale:
Come capita ad ogni programma a pagamento di grande successo, Photoshop diventò il software più scaricato illegalmente nella storia dell'informatica, la qual cosa lasciò la casa produttrice amareggiata. Dal momento che su un campione di 100000 utenti, ne risultavano clienti paganti soltanto 18, l'Adobe adottò la semplice ma efficace strategia commerciale:
{{Quote|Aumentiamo il prezzo, così dobbiamo vendere meno copie!|Semplice ed efficace strategia commerciale}}
{{Quote|Aumentiamo il prezzo, così dobbiamo vendere meno copie!|Semplice ed efficace strategia commerciale}}
Fu così che Photoshop venne a costare 3000 cucuzzoni del vecchio conio, riducendo di conseguenza la cerchia dei clienti paganti ai dipendenti stessi dell'azienda e, in alcuni casi, ai loro parenti.
Fu così che Photoshop venne a costare tre milioni di dineri del vecchio conio, riducendo di conseguenza la cerchia dei clienti paganti ai dipendenti stessi dell'azienda e, in alcuni casi, ai loro parenti.


=== Photoshop e la Creative Suite ===
=== Photoshop e la Creative Suite ===
Anche dopo aver licenziato e dato in pasto agli alligatori tutto il settore marketing della multinazionale, ormai sull'orlo del fallimento, rimase sempre la stessa domanda: come convincere quelle persone incapaci di scaricare gratis il nostro programma (1% della popolazione informatica) a spendere un testone e mezzo pur di averlo?
Anche dopo aver licenziato e dato in pasto agli alligatori tutto il settore marketing della multinazionale, ormai sull'orlo del fallimento, rimase sempre la stessa domanda: come convincere quelle persone incapaci di scaricare gratis il nostro programma (1% della popolazione informatica) a spendere un testone e mezzo pur di averlo?


La soluzione venne fornita da un tizio dalla carnagione rossastra e provvisto di coda: attribuire al programma un valore aggiunto conferendogli allo stesso tempo un aspetto professionale, semplice ed elegante. Per fare questo il cornuto<ref>no, non in quel senso, lui aveva davvero le corna</ref> propose di creare una catena di programmi per il ritocco totale della realtà, tutti interconnessi tra loro {{censura|in una sorta di pentacolo gigante}}, dandogli il nome di Creative Suite, ciò avrebbe non solo dato l'idea di poter '''davvero''' applicare le modifiche al mondo reale<ref>in realtà per fare ciò è necessario pagare un [[anima|piccolo sovrapprezzo]]</ref>, ma ciò...
La soluzione venne fornita da un tizio dalla carnagione rossastra e provvisto di coda: attribuire al programma un valore aggiunto







Versione delle 21:43, 18 feb 2011

Template:Inrestauro

Questo utente è un nerd!
Quindi tranquillo, non sei l'unico povero Cristo che non ha capito un'acca di quello che c'è scritto qui,
mettiti il cuore in pace, hai ancora una vita sociale e non puoi capire il nerdiano.
Provvederemo a farti diventare uno di loro.
Adobe®© Photoshop®© Creative®© Suite®© eccetera eccetera

Da sinistra a destra, l'icona della versione cs3, cs4, cs5, da notare l'enorme sforzo creativo[citazione necessaria] eseguito per variarne il tema


Da notare anche l'estrema creatività che sgorga impetuosa e virile[citazione necessaria] dal cartone della confezione
Casa di produzione: Adobe (Mattone cotto)
Ultima versione: Photoshop bla bla bla 5
Sistema operativo: Windows XP, Windows Svista, Windows 7, Mac
Genere: elaborazione GraFica
Licenza: falsificabile in qualsivoglia modo
Sito Web: [1]
« L'abilità di una persona nel migliorare le sue foto è inversamente proporzionale alla cura del suo aspetto nel mondo reale »
(Legge della proporzionalità inversa di Photoshop)
«  Nella Russia sovietica, è Photoshop a ritoccare te! »
( inversione russa su photoshop)

Adobe®© Photoshop®© (Ultima versione rilasciata: Adobe®© Photoshop®© Creative®© Suite®© Web Designer®© Professional®© Master Collection®© Mother®© Father®© & Camera Raw 8.0®© Extended 5®©) è quel famoso programma di ritocco fotografico meglio conosciuto al popolino italico come "quel coso che ti cava la panza e ti gonfia le zizze", il quale offre gli stessi servizi di Gimp, al modico costo di 1500 euro.


Storia

Anche il più cesso di ragazza con un piccolo ritocco, può diventare una gran figa.
In questa immagine non ci sono 5 differenze, trovatele prima che vengano distrutte le prove

La nascita

Sviluppato dai fratelli Knoll nel 1984, la prima versione di Photoshop aveva come scopo principale quello di sostituire volti nelle immagini raffiguranti corpi intenti in atti copulativi, per farne un oggetto di vanto tra i propri conoscenti. Per fare ciò il programma utilizzava precisi e complessi algoritmi che consistevano nel far sostituire i vari pixel colorati da un gruppo di gnomi irlandesi ubriachi. In seguito i due fratelli dovettero escogitare un modo per rimuovere il vomito di gnomo dalla RAM e trovare una marca economica di birra irlandese.

L'età dell'oro

Le estreme potenzialità del programma e il repertorio di canzoni alpine degli gnomi attirarono subito l'attenzione del Grande Fratello, poiché, a quel tempo, l'unico programma di ritocco digitale disponibile era pover paint. Di conseguenza, dopo aver vaporizzato i creatori ed essersi appropriato dei diritti del programma [1], il GF fece diventare Photoshop il programma predefinito per (cambiare i fatti) migliorare la luminosità e il contrasto delle immagini dei quotidiani di informazione. Durante questo periodo Photoshop ebbe il suo massimo periodo di splendore: ogni giorno venivano incriminati innocenti, fabbricate prove false, alterata la realtà dei fatti e rimossa l’acne dal viso dei maggiori esponenti del GF, l'icona del programma venne sostituita con l'occhio del GF e venne sostituita la birra irlandese degli gnomi con della vodka, conferendo all'alito degli stessi un aroma più nobile.

La decadenza

La prima età dell'oro di Photoshop ebbe fine nell'anno millenovecentonovantasettordici, anno in cui Chuk Norris, arrabbiato poiché un missile da guerra gli aveva rovinato il campo di cocomeri, con un singolo calcio rotante fece affondare l'Oceania, decollare l'Eurasia e sbriciolare l'Estasia, ponendo quindi fine al conflitto mondiale. Di conseguenza, tutti i grafici utilizzatori di photoshop del GF furono schiavizzati dal Sommo, costretti a fabbricare mattoni per il suo nuovo barbecue (grande circa 80 Km cubi) e tutte le copie su disco del programma vennero utilizzate per il tiro al piattello, non si hanno invece informazioni su cosa sia successo agli gnomi.

Il rinascimento

Stranamente Photoshop riapparve qualche anno dopo nel mercato informatico, come programma prodotto dalla famosa casa di software (nonché titolare di numerose aziende di mattoni) Adobe, la quale afferma la totale paternità del falsificatore di foto, anche se è stata notata da alcuni una certa somiglianza tra il presidente dell'azienda ed un ex braccio destro del GF con i baffetti.

La ricomparsa sul mercato, scatenò un attacco di euforia generale nella fauna nerdesca, in quanto, a causa dell'estremo calo dei prezzi dei prodotti alimentari a base di cacao, caramello e strutto imburrato, la sfericità media di questi e la quantità di escrescenze per decimetro quadrato di epidermide era divenuto notevolmente superiore rispetto agli standard, risulta quindi evidente che la domanda di foto diversamente vere era notevolmente accresciuta.

Come capita ad ogni programma a pagamento di grande successo, Photoshop diventò il software più scaricato illegalmente nella storia dell'informatica, la qual cosa lasciò la casa produttrice amareggiata. Dal momento che su un campione di 100000 utenti, ne risultavano clienti paganti soltanto 18, l'Adobe adottò la semplice ma efficace strategia commerciale:

« Aumentiamo il prezzo, così dobbiamo vendere meno copie! »
(Semplice ed efficace strategia commerciale)

Fu così che Photoshop venne a costare tre milioni di dineri del vecchio conio, riducendo di conseguenza la cerchia dei clienti paganti ai dipendenti stessi dell'azienda e, in alcuni casi, ai loro parenti.

Photoshop e la Creative Suite

Anche dopo aver licenziato e dato in pasto agli alligatori tutto il settore marketing della multinazionale, ormai sull'orlo del fallimento, rimase sempre la stessa domanda: come convincere quelle persone incapaci di scaricare gratis il nostro programma (1% della popolazione informatica) a spendere un testone e mezzo pur di averlo?

La soluzione venne fornita da un tizio dalla carnagione rossastra e provvisto di coda: attribuire al programma un valore aggiunto conferendogli allo stesso tempo un aspetto professionale, semplice ed elegante. Per fare questo il cornuto[2] propose di creare una catena di programmi per il ritocco totale della realtà, tutti interconnessi tra loro in una sorta di pentacolo gigante, dandogli il nome di Creative Suite, ciò avrebbe non solo dato l'idea di poter davvero applicare le modifiche al mondo reale[3], ma ciò...



Photoshop oggi

La ricomparsa sul mercato, scatenò un attacco di euforia generale nella fauna nerdesca, in quanto, a causa dell'estremo calo dei prezzi dei prodotti alimentari a base di cacao, caramello e strutto imburrato, la sfericità media di questi e la quantità di escrescenze per decimetro quadrato di epidermide era divenuto notevolmente superiore rispetto agli standard, risulta quindi evidente che la domanda di foto diversamente vere era accresciuta.

Come capita ad ogni programma a pagamento di grande successo, Photoshop diventò il programma più scaricato illegalmente della storia dell'informatica, la qual cosa lasciò la casa produttrice amareggiata. Dal momento che su un campione di 100000 utenti, ne risultavano clienti paganti soltanto 18, l'Adobe adottò la semplice ma efficace strategia commerciale:

« Aumentiamo il prezzo, così dobbiamo vendere meno copie! »
(Semplice ed efficace strategia commerciale)

Fu così che Photoshop venne a costare 3000 cucuzze del vecchio conio, riducendo di conseguenza la cerchia dei clienti paganti ai dipendenti stessi dell'azienda e, in alcuni casi, ai parenti degli stessi,

Il prodotto in sé

Oggigiorno Photoshop fa parte della famosa serie demoniaca di programmi mortali per il genere umano, meglio nota come Creative Suite, la qual cosa ha permesso di allungarne il nome di una settordicina di vocaboli, al fine di motivarne il prezzo (sinceramente, saresti propenso a spendere 1500 euro per un semplice e banale Photoshop 8.0?)

La funzionalità

Essendosi estinti gli gnomi irlandesi, l’Adobe si è ritrovata costretta a sostituirli con delle gang di Puffi strafatti di salsapariglia, con un conseguente surriscaldamento extra dei circuiti del computer (colpa dei loro accendini), nonché una maggiore instabilità del programma, causata dalla bassa quantità di Puffette introdotte in ogni copia a fini economici.

Gli strumenti

Sempre al solito fine, Photoshop vanta la più vasta gamma di strumenti, utilità, pennelli, filtri, gomme, secchielli, curvature di distorsione fotografica, elementi di selezione, algoritmi di completamento, indicatori istografici a 87 angolazioni diverse, estroflessori assiali, ecc. ecc. ecc. Non a caso viene definito la “cassetta degli attrezzi da 26 tonnellate di chi lavora con le immagini”. Nonostante ciò risulta, da svariate ricerche dell’Istat, che il 99% degli utenti di Photoshop utilizza soltanto il Pennello, il Secchiello, la Gomma, il Coso per togliere i brufoli e il Coso per togliere la pancia in quanto i restanti strumenti o risultano illustrati in egiziano o al loro minimo utilizzo producono crisi di identità al computer, facendogli credere di essere una friggitrice di un Fast Food (è grazie a questo fenomeno che è nato il celebre Adobe Potatochops), alla domanda “perché allora lo avete comprato” risulta che in realtà se lo sono scaricato illegalmente.

Il famoso "tavolo di lavoro" di Photoshop, semplice, pratico, intuitivo, un istante prima di divorare l'immagine e poi implodere

L’interfaccia di lavoro

Lo sapete come nasce un buco nero? Quando un’eccessiva massa viene compressa in un’area troppo piccola. Questo stesso fenomeno si verifica nell’interfaccia di Photoshop, a prima vista innocua, come un giaguaro addormentato, che però al primo clic di mouse si rivela in tutta la sua natura, aspirando nel 50% dei casi l’utente in un vortice gravitazionale, dovuto all’eccessiva compressione di tutte le icone degli strumenti nel singolo spazio dello schermo.


La questione Adobe

  • La società americana Adobe ha più volte dichiarato il falso dicendo che Photoshop non è altro che un programma di fotoritocco digitale.
  • La società così ha avuto l'appoggio dell'altra "compagine" Micromedia con la quale si è fusa nel lontanissimo 2005 avanti Cristo.
  • Ma dov'è rimasto Wilber/GIMP? Egli giace nell'ombra, e si allena...il futuro è incerto.

Voci correlate

  1. ^ questa frase subordinata non esiste, è solo una tua allucinazione
  2. ^ no, non in quel senso, lui aveva davvero le corna
  3. ^ in realtà per fare ciò è necessario pagare un piccolo sovrapprezzo