Photoshop

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Adobe®© Photoshop®© Creative®© Suite®© eccetera eccetera

Da sinistra a destra, l'icona della versione cs3, cs4, cs5, da notare l'enorme sforzo creativo[citazione necessaria] eseguito per variarne il tema


Da notare anche l'estrema creatività che sgorga impetuosa e virile[citazione necessaria] dal cartone della confezione
Casa di produzione: Adobe (Mattone cotto)
Ultima versione: Photoshop bla bla bla 6 Beta bla bla bla
Sistema operativo: Windows XP, Windows Svista, Windows 7, Mac, Commodore 64
Genere: elaborazione GraFica
Licenza: falsificabile in qualsivoglia modo
Sito Web: www.tetteritoccate.it
« L'abilità di una persona nel migliorare le sue foto è inversamente proporzionale alla cura del suo aspetto nel mondo reale »
(Legge della proporzionalità inversa di Photoshop)

Adobe®© Photoshop®© (Ultima versione rilasciata: Adobe®© Photoshop®© Creative®© Suite®© Web Designer®© Professional®© Master Collection®© & Camera Raw 8.0®© Extended 6®© Beta®©) è un programma, inviso agli oculisti, che ha lo scopo di gettare una nube molto densa negli occhi ed inviso alle anime degli ingenui che pensavano che Obama parlasse sul serio quando affermava: Yes, we can.

Storia

Photoshop consente di eseguire fotoritocchi realistici e di alto livello
Anche la più banale e belloccia ragazza, con un piccolo fotoritocco, potrà finalmente diventare un tipo interessante.

La nascita

Sviluppato dai fratelli Knoll nel 1984, la prima versione di Photoshop aveva come scopo principale quello di sostituire volti, nelle immagini raffiguranti corpi intenti in atti copulativi, con i propri per farne un oggetto di vanto tra i propri conoscenti. Per fare ciò il programma utilizzava precisi e complessi algoritmi che consistevano nel far sostituire i vari pixel colorati da un gruppo di gnomi irlandesi ubriachi. In seguito i due fratelli dovettero escogitare un modo per rimuovere il vomito di gnomo ubriaco dalla RAM e trovare una marca economica di birra irlandese per diminuire le spese dei loro party.

L'età dell'oro

Le estreme potenzialità del programma e il repertorio di canzoni alpine degli gnomi, attirarono subito l'attenzione del Grande Fratello (quello vero, non il programma TV), poiché, a quel tempo, l'unico programma di ritocco digitale disponibile era pover paint. Di conseguenza, dopo aver vaporizzato i due fratelli ed essersi appropriato dei diritti del programma, il GF fece diventare Photoshop il programma predefinito per cambiare i fatti migliorare la luminosità e il contrasto delle immagini dei quotidiani di informazione. Durante questo periodo Photoshop ebbe il suo massimo momento di splendore: ogni giorno venivano incriminati innocenti, fabbricate prove false, alterata la realtà dei fatti, rimossa l’acne dal viso dei maggiori esponenti del GF e sostituita la birra irlandese degli gnomi con della vodka, conferendo all'alito degli stessi un aroma più nobile.

La ricomparsa

Tra queste 2 immagini non ci sono 5 differenze, trovate una valida spiegazione per questo fenomeno dando allo stesso tempo la colpa ai giudici.

Dopo un periodo di decadenza, dovuto al fatto che il programma non girava molto bene sugli Amiga 500, Photoshop riapparve qualche anno dopo nel mercato informatico, come programma prodotto dalla famosa casa di software (nonché titolare di numerose aziende di mattoni) Adobe, la quale afferma la totale paternità del falsificatore di foto, anche se è stata notata da alcuni una certa somiglianza tra il presidente dell'azienda ed un vecchio ministro tedesco della propaganda.

La ricomparsa sul mercato, scatenò un attacco di euforia generale nella fauna nerdesca, in quanto, a causa dell'estremo calo dei prezzi dei prodotti alimentari a base di cacao, caramello e strutto imburrato, la sfericità media di questi e la quantità di escrescenze per decimetro quadrato di epidermide erano spaventosamente aumentate rispetto agli standard, di conseguenza la domanda di foto diversamente vere crebbe notevolmente.

Come capita ad ogni programma a pagamento di grande successo, Photoshop, nel giro di una settimana, diventò il software più scaricato illegalmente nella storia dell'informatica, la qual cosa lasciò la casa produttrice decisamente amareggiata. Dal momento che su un campione di 100000 utenti, ne risultavano clienti paganti soltanto 18, l'Adobe decise di adottare la semplice ma efficace strategia commerciale:

« Aumentiamo il prezzo, così dobbiamo vendere meno copie! »
(Semplice ed efficace strategia commerciale)

Fu così che Photoshop venne a costare tre milioni di dineri del vecchio conio, riducendo di conseguenza la cerchia dei clienti paganti ai dipendenti stessi dell'azienda e, in alcuni casi, ai loro parenti.

La triste realtà.

Photoshop e la Creative Suite

Anche dopo aver licenziato e dato in pasto agli alligatori tutto il settore marketing della multinazionale, ormai sull'orlo del fallimento, rimase sempre la stessa domanda: come convincere quelle persone incapaci di scaricare gratis il nostro programma[1] a spendere un testone e mezzo pur di averlo?

La soluzione venne fornita da un tizio dalla carnagione rossastra e provvisto di corna e coda, il quale propose di attribuire al programma un valore aggiunto conferendogli allo stesso tempo un aspetto professionale, semplice ed elegante. Per fare questo il cornuto[2] propose di inserire Photoshop in una catena di programmi per il ritocco totale della realtà, tutti interconnessi tra loro in una sorta di pentacolo gigante, dandogli il nome di Photoshop Creative Suite. Ciò avrebbe non solo conferito al pacchetto il desiderato aspetto semplice, professionale o, come direbbe un truzzo, sTyLÒsò, ma avrebbe anche indotto le persone a pagare un "piccolo" sovrapprezzo per acquistare pacchetti di programmi inutili dal nome seducente del tipo: Web Designer Pro, Master Collection, Video Maker Complete Suite oppure (oggi il più comprato) Maniac Porn Professional Gonfia Tett Extended.

Risultando agli occhi di tutti un'ottima idea, il tizio venne nominato il nuovo presidente del settore marketing dell'Adobe e gli fu affidato il compito di realizzare quelle che sono le versioni odierne di Photoshop.

Photoshop oggi

Purtroppo anche Photoshop®©™ è invaso dai messaggi subliminali.

La funzionalità

Essendosi estinti gli gnomi irlandesi, l’Adobe si è ritrovata costretta a trovare una valida alternativa, in prima istanza vennero utilizzate delle gang di Puffi strafatti di salsapariglia. L'idea si rivelò fallimentare in quanto i puffi, a causa dell'uso continuo di accendini per squagliare la salsapariglia, provocavano un surriscaldamento eccessivo dei circuiti del computer, per non parlare della instabilità del programma, causata dalla bassa quantità di Puffetta introdotta in ogni copia per fini economici.

Come secondo tentativo, vennero utilizzati dei pinguini norvegesi, che si sperava avrebbero provveduto a ventilare la CPU durante l'utilizzo del programma e che avrebbero richiesto come stipendio solo una partita di acciughe al mese. Sfortunatamente, però, fra i pinguini si era infiltrata la Mascotte della Linux, la quale, con l'ausilio di alcune letture fornite dai puffi convinse tutti i pennuti a stracciare il contratto con la sporca e capitalistica multinazionale e a mettersi in proprio, creando una versione gratuita di Photoshop fornita soltanto degli strumenti più pratici e importanti. Fu così che nacque il famoso Gimp e fu così che il presidente dell'Adobe decise di comprarsi delle poltrone foderate in pelle di pinguino.

Di conseguenza, onde evitare ulteriori disastri, si è deciso che Photoshop avrebbe utilizzato solamente dei nani di gesso come forza lavoro.

Gli strumenti

Photoshop vanta la più vasta gamma di strumenti, utilità, pennelli, filtri, gomme, secchielli, curvature di distorsione fotografica, elementi di selezione, algoritmi di completamento, indicatori istografici a 87 angolazioni diverse, estroflessori assiali, sequenziatori di animazione, pattern densomorfici e lame Miracle Blade rispetto a tutti i programmi di chat del mondo. Non a caso viene definito la “cassetta degli attrezzi da 26 tonnellate di chi lavora con le immagini”. Nonostante ciò risulta, da svariate ricerche condotte dall’Istat, che il 99% degli utenti di Photoshop utilizzi soltanto il Pennello®©™, il Secchiello®©™, la Gomma®©™, il Pennello Togli Pustole®©™ e il Filtro Sgonfia Pancia®©™ in quanto i restanti strumenti o risultano illustrati in lingua egizia o, al loro minimo utilizzo, producono crisi di identità al computer, facendogli credere di essere una friggitrice di un fast food[3]. Alla domanda “perché allora lo avete comprato?”, risulta che in realtà se lo sono scaricato illegalmente.

Il famoso "tavolo di lavoro" di Photoshop, semplice, pratico, intuitivo, un istante prima di divorare l'immagine e poi implodere.

L’interfaccia di lavoro

Per comprendere a pieno la vera natura di questa entità, è richiesta una conoscenza di base dell'astrofisica, in particolare della formazione dei buchi neri. Difatti lo stesso fenomeno si verifica analogamente[4] nell’interfaccia di Photoshop, a prima vista innocua, come un giaguaro addormentato, che al primo clic di mouse si rivela in tutta la sua natura, aspirando nel 50% dei casi l’utente in un vortice gravitazionale, dovuto all’eccessiva compressione di tutte le icone degli strumenti nel singolo spazio dello schermo.

Voci correlate

Collegamenti esterni


Note

  1. ^ L'1% della popolazione informatica.
  2. ^ No, non in quel senso, lui aveva le corna in senso fisico.
  3. ^ È così che è nato il celebre Adobe Potatochops.
  4. ^ Ma con effetti ugualmente devastanti.