Oroscopo: differenze tra le versioni

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-«Vive al di fuori della grazia di Dio, vaga nelle tenebre più profonde, è un vampiro, "Nosferatu". Queste creature non muoiono come l'ape dopo la prima puntura ma si rafforzano e diventano immortali una volta infettate da un altro Nosferatu. Quindi, amici miei, noi non stiamo combattendo una sola best…»-
-«Vive al di fuori della grazia di Dio, vaga nelle tenebre più profonde, è un vampiro, "Nosferatu". Queste creature non muoiono come l'ape dopo la prima puntura ma si rafforzano e diventano immortali una volta infettate da un altro Nosferatu. Quindi, amici miei, noi non stiamo combattendo una sola best…»-


Voglia il gentile lettore accettare le mie più sentite scuse. A causa del contenuto eccessivamente fuorviante, ho ritenuto opportuno smorzare la questione sul nascere. Ci tengo ad assicurare che, per quanto privo di denti sensi, il Dottor [[Van Helsing]] è del tutto incolume.
Voglia il gentile lettore accettare le mie più sentite scuse. A causa del contenuto eccessivamente fuorviante, ho ritenuto opportuno smorzare la questione sul nascere. Ci tengo ad assicurare che, per quanto privo di {{s|denti}} sensi, il Dottor [[Van Helsing]] è del tutto incolume.
Garantisco che cercherò al più presto un critico storico-religioso più competente. Tuttavia, se non dovessi trovarne alcuno, [[L%27attacco_dei_Giganti|girate pagina]] e tanti cari saluti.
Garantisco che cercherò al più presto un critico storico-religioso più competente. Tuttavia, se non dovessi trovarne alcuno, [[L%27attacco_dei_Giganti|girate pagina]] e tanti cari saluti.



Versione delle 23:50, 24 lug 2014

Lamia (mitologia)

Template:Creature leggendarie

« Era una forma gordiana di abbagliante tinta, a macchie vermiglie, d’oro, verdi ed azzurre; rigata come una zebra, maculata a mo’ di leopardo, occhiuta come un pavone, e tutta di cremisi listata;… »
(John Keat con 40° di febbre, su Lamia.)
« Io non so parlar d'amore; l'emozione non ha voce. E mi manca un po' il respiro: se ci sei c'è troppa luce. La mia anima si spande come musica d'estate, poi la voglia sai mi prende e mi accende con i baci tuoi… »
(Adriano Celentano ha, evidentemente, incontrato una Lamia.)
«  È solo di un ombra e un pensiero che ti sei innamorata… »
( Aragorn tenta di dissuadere una Lamia dall’intento di dissanguarlo.)


Le Lamie dell'antichità greca erano figure femminili che la natura aveva dotato di un’eccellente forma fisica (metà umane e metà animalesche) per poter praticare il loro sport olimpico preferito: rapire i bambini, di cui è nota la sovrannaturale velocità nel movimento.

Queste creature, essendo avvezze a sport estremi, dovevano seguire una ligia dieta iperproteica. Infatti, si nutrivano di sangue e carne di giovani uomini.

Mitologia classica

Secondo il mito originale, Lamia era la bellissima regina della Libia, figlia di Belo (…forse, una creatura caprina…gli studiosi sono, tutt’ora in acque profonde).

Belo, habituée dei raduni dell’Olimpo, ebbe in dono dal grande Zeus operazioni chirurgiche gratis dall’oculista di fiducia di quest’ultimo. In pratica, tutto ciò che una donna possa desiderare nella vita.

Durante uno di questi raduni, Lamia catturò il cuore di Zeus provocando la rabbia della moglie.

Era, conservatrice fino al midollo e del tutto contraria a qualsivoglia forma di divorzio, si vendicò sterminando tutti i figli della povera Lamia. Tutti tranne Scilla, che riuscì a fuggire in tempo. Tale fuga durò meno di trenta secondi, perché giunta al mare (era sportiva come la madre) finì tra le braccia di Glauco, figlio di Poseidone. Egli se ne innamorò perdutamente e, non volendo saperne di essere respinto, chiese alla maga Circe un potente filtro d’amore.

Siccome le seghe mentali alla Beautiful piacevano assai ai greci, dopo uno scampato omicidio e un tentativo di violenza, non può non mancare la ciliegina sulla torta.

Infatti, Glauco era davvero un bel giovanottone e la stessa Circe si sentì in dovere di fargli esplicite proposte indecenti, che vennero inevitabilmente respinte. Il semidio era davvero un bravo ragazzo. La maga, incazzata nera, si recò alla spiaggia, dove Scilla e Glauco si erano incontrati, e gettò nel mare una malefica pozione. L’ingenua Scilla decise di farsi un bagno e quella fu l’ultima volta che vide le sue gambe: esse si tramutarono in cani. Tre cani. Sì, perché la ragazza aveva tre gambe…

Lamia, lacerata dal dolore della perdita dei suoi figli e del destino avverso capitato alla figlia Scilla, iniziò a sfogarsi divorando i bambini delle altre madri. Ella divenne un caso psichiatrico che nemmeno l’illustre Freud riuscì a curare e si vide costretto a lasciarla degenerare. La donna peggiorò al punto d’apprendere la straordinaria arte della “trasfigurazione fisica”: push up e fondotinta a go-go.; ciò la rese capace di passare da bellezza inclassificabile a bellezza assurda per sedurre gli uomini e berne, poi, il sangue.

In effetti, la Lamia è il primo caso di Vampiro conosciuto.

Il poeta Orazio ne parla come uno dei primi gravi casi affrontati di Donna.

Interpretazioni moderne

Il poeta romantico inglese John Keats, una notte di delirio febbrile a cui andava spesso soggetto, ebbe un incontro ravvicinato con una Lamia e la definì orribilmente meravigliosa. È evidente che la febbre era talmente alta da non renderlo padrone né dei suoi pensieri, né delle sue parole.

La Lamia è anche una delle divinità venerate dagli Iron Maiden.

Nel film horror “Drag Me to Hell” di Sam Raimi, la Lamia è uno spirito malvagio e ha l’aspetto di un orrendo caprone maschio. Il compito di quest’abominio è quello di portare all'inferno l'anima della persona che è stata colpita dal malocchio e non ha risolto il problema dopo 3 giorni. La protagonista (simpatica come un cactus in mezzo alle chiappe) tenterà ogni cosa umanamente possibile e non, pur di levarsi dai coglioni questa maledizione, rasentando quasi la pazzia. Memorabile la scena in cui va a pranzo per la prima volta dai genitori del fidanzato: si mette a strillare e straparlare contro un povero tacchino farcito.

Volete sapere come va a finire? No…? Tanto l’avrei scritto ugualmente. La povera Christine viene brutalmente trascinata all’inferno dalla Lamia. E questo succede sotto gli occhi di tutti, compreso il fidanzato; pare che l’ultima scena sia stata tagliata, perché di cattivo gusto: il pubblico applaudiva sonoramente allo spirito maligno.

In Supernatural, la Lamia si uccide con un coltello d'argento benedetto da un prete. O la si arrostisce dopo un apposito condimento a base di sale e rosmarino.

Nella saga di romanzi “La setta dei vampiri”, scritta da Lisa Jane Smith, le Lamie generano figli vampiri. E sono immuni a tutte le sostanze, tranne che al legno. Quindi, se per caso vi trovaste in uno di questi libri per errore, potete sempre salvarvi la pelle, picchiando la creatura con una trave.

In un episodio di Dylan Dog, Le Lamie sono simpatici demoni per metà donna e per metà serpente, che vagano per la terra cercando donne suicidatesi con il cuore spezzato. Attirano baldi giovani con la loro bellezza (a seconda dei gusti, a qualcuno piace la metà umana e a qualcun altro la metà serpente) e li accompagnano allegramente a bruciare all’inferno.

Nel videogioco Final Fantasy IX, la Lamia è un’innocua passeggiatrice perseguitata, incomprensibilmente, dai i malvagi protagonisti.

Interpretazione storico-religiosa

-«Vive al di fuori della grazia di Dio, vaga nelle tenebre più profonde, è un vampiro, "Nosferatu". Queste creature non muoiono come l'ape dopo la prima puntura ma si rafforzano e diventano immortali una volta infettate da un altro Nosferatu. Quindi, amici miei, noi non stiamo combattendo una sola best…»-

Voglia il gentile lettore accettare le mie più sentite scuse. A causa del contenuto eccessivamente fuorviante, ho ritenuto opportuno smorzare la questione sul nascere. Ci tengo ad assicurare che, per quanto privo di

sensi, il Dottor Van Helsing è del tutto incolume.

Garantisco che cercherò al più presto un critico storico-religioso più competente. Tuttavia, se non dovessi trovarne alcuno, girate pagina e tanti cari saluti..