Operazione Barbarossa

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Operazione Barbarossa
Parte della seconda guerra mondiale

Due cuori e una dacia
Luogo: Nella steppa sconfinata
Inizio:

22 giugno 1941

Fine:

31 dicembre 1941

Esito:

Wehrmacht 0 - 3 Armata Rossa

Casus belli:

Scazzo di Hitler

Fazioni in guerra

Germania

Italia

Zingaria

Unione Sovietica

Comandanti

Adolf Hitler

Friedrich Paulus

Darko Pančev

Gigione

Josif Stalin

Georgij Žukov

Trotsky & Hutch

Dottor Zivago


Operazione Barbarossa (in tedesco Unternehmen Barbarossa, in russo Операция Барбаросса, in italiano Minchia che freddo) fu la denominazione in codice per l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica durante la seconda guerra mondiale.

Tale nome fu ispirato dall'odio che aveva Hitler per le canzoni di Luca Barbarossa, reo di voler iniziare il suo tour estivo proprio a Stalingrado. Stando però ai recenti studi di Uwe Taubgärtner, titolare della cattedra di Negazionismo a prescindere presso l'università di Monaco di Marsiglia, il concerto sarebbe stato di Al Bano e Romina Power.

L'attacco, previsto originariamente per il 15 maggio 1941, venne posposto da Hitler al 22 giugno, in modo da poter partecipare alla comunione della nipotina (da parte di fava) Hülrika.

Fu la più vasta operazione militare terrestre di tutti i tempi e vi si svolsero alcuni tra i più grandi e sanguinosi scontri della storia. Escludendo ovviamente il giorno di uscita del nuovo iPhone. L'invasione però non andò benissimo, nemmeno bene, diciamo che si rivelò un cazzo di disastro senza precedenti.

All'operazione parteciparono anche la Zingaria col compito di rubare le munizioni al nemico, la Finlandia come diversivo e l'Italia nel ruolo di spalla comica.

Vatti a fidare degli amici

   La stessa cosa ma di più: Patto Molotov-Ribbentrop.

Tra Germania e Russia non correva buon sangue tuttavia, per reciproco interesse, avevano deciso di firmare il patto Molotov-Ribbentrop, che prevedeva in futuro di:

L'idea di base era buona, però viziata da un elemento che mal si coniuga coi concetti di pace e stabilità: la Molotov.

Hitler e Stalin capirono presto di aver fatto una cazzata, uno dei punti prevedeva il non poter attaccare nessuno senza il consenso dell'altro. Entrambi escogitarono un piano per uscirne:

  • il "baffetto" convinse un generale russo ad attaccare la Finlandia corrompendolo con mezza quintalata di marchi;
  • il "baffone" approfittò della passione del Feldmarschall Göbertz per la patata ucraina e il crucco, per riconoscenza, invase la Transilvania.

Problema risolto.

La preparazione dell'attacco

Le SS raggiunsero il confine russo con insospettabili travestimenti.

I tedeschi operarono in gran segreto, l'importante era non allarmare i russi e farli pensare ad un imminente attacco.

  • Diciassuno milioni di soldati furono spostati vicino al confine travestiti da Testimoni di Geova.
  • Furono smontante 7 divisioni corazzate e inscatolate in pacchi recanti la scritta "vibratori, calze di nylon e giarrattiere". Gli scatoloni furono spediti fermoposta all'ufficio postale di Zamosc, a tre km dal confine russo.

L'atteggiamento sovietico

« Ma no dai! Lo sanno tutti che i tedeschi sono affidabili. »
(Stalin tranquillizza il capo dei servizi segreti militari)

L'attacco

La strategia decisa da Hitler prevedeva l'impiego di tre gruppi di armate.

  • Heeresgruppe Nord, forte di 31 divisioni più la ciurma di Capitan Findus. Assieme alla truppe finlandesi aveva il compito di invadere la Russia settentrionale, distruggere la fabbrica della vodka Beluga per fiaccare i nemici e occupare poi Leningrado.
  • Heeresgruppe Mitte, con 57 divisioni e un paio di moltiplicazioni per far tornare i conti. Puntando sulla direttrice Smolensk-Mosca avrebbero dovuto attraversare le paludi di Rokitno, che si estendevano per circa 240 chilometri. Le paludi sono fatte per gli alligatori, ai Leopard IV danno fastidio.
  • Heeresgruppe Süd, composto da 48 divisioni e circa 200.000 soldati rumeni. Una volta penetrati in Ucraina, con obbiettivo Kiev, dovevano interrompere i rifornimenti di armi russe che viaggiavano su rotaia. Col senno di poi le 48 divisioni si sarebbero potute risparmiare, per far sparire il rame bastarono i soli rumeni.

Le fasi salienti

La guida scelta dai tedeschi non era la migliore sul mercato, si vociferava che portasse anche sfiga.
  • 22 giugno 1941 - Giorno precedente all'anniversario in cui, 129 anni prima, l'esercito di Napoleone aveva invaso la Russia. Incuranti delle più elementari cautele scaramantiche i tedeschi attaccano in massa.
  • 30 giugno 1941 - La Battaglia di Brody-Dubno, epico scontro tra le divisioni corazzate tedesche e alcuni bidoni per l'indifferenziata spacciati dai russi come carri armati, si risolve incredibilmente a favore dei crucchi.
  • 26 luglio 1941 - Con la vittoria della battaglia di Smolensk la Germania si apre la strada verso Mosca. Gli unici ostacoli sono le paludi del Pryp"jat', la foresta di Białowieża e un reggimento di cavalleria che si spiaccica contro i Panzer VI Tiger. I sovietici finiscono nella cacca... sacca di Minsk.
  • 22 settembre 1941 - Fallisce l'Operazione Volpe d'argento, concepita da Hitler per regalare una pelliccia decente alla sua ganza Eva Braun. I crucchi però non riescono ad occupare il porto di Murmansk, vengono decimati e i pochi sopravvissuti fuggono a cavallo di alcune renne sottratte nottetempo.
  • 26 settembre 1941 - La Battaglia di Kiev si conclude in favore dei tedeschi grazie alla "manovra a tenaglia" operata dalle divisioni corazzate. Le fallimentari manovre "a pinza" e "a pappagallo", tentate prima, vengono cancellate dai manuali di guerra.
  • 31 gennaio 1942 - L'Operazione Tifone, che prevedeva la presa di Mosca, viene ribattezzata Operazione Fugone. Incalzati dalle truppe sovietiche, e da un freddo che metà sarebbe bastato, i crucchi finiscono nella sacca di Demjansk. Il comandante dello Heeresgruppe Süd, il feldmaresciallo Gerd von Rundstedt, viene destituito da Hitler per aver detto: "Ma il Führer si droga?! Come cazzo gli è venuto in mente di attaccare Mosca in inverno?!"
  • 3 luglio 1942 - Dopo la caduta di Sebastopoli, coriacea "fortezza" sovietica, i tedeschi (oramai allo stremo) occupano finalmente la Crimea. Gli storici ancora una volta si chiedono perché ammazzarsi per una penisola di cui non frega una minchia a nessuno.

Campagna italiana di Russia

La divisione Vin Brulé degli alpini sorpresa dalla temibile "folata del Don".

L'Armata Italiana in Russia (ARMIR) arriva sul fronte leggermente in ritardo, a metà luglio del 1941, complice una mappa insudiciata di Cannonau recuperata in un baule del Corpo di Spedizione Sardo in Crimea del 1855. La divisa è logicamente quella estiva: mimetica a mezze maniche, calzoncini corti e calzini in filo di scozia con giarrettiera al polpaccio. Trattandosi di una "guerra lampo" si conta di rientrare in tempo per l'inizio del campionato di calcio.

Le tre divisioni che la compongono, assieme ad una ungherese, vengono inquadrate nel Panzergruppe 1 tedesco con l'incarico di coprire il fianco sinistro, senza tener conto che l'equivoco "la mia o la tua sinistra?" potrebbe penalizzare anche un piano ben congeniato. I sovietici si ritrovano a fronteggiare uno schieramento a tetrosaedro convulso, cosa che getta comprensibilmente gli stessi in confusione. Almeno all'inizio.

L'Operazione "Airone", nome in codice scelto da Hitler, procede quindi spedita fino a Stalingrado, dove però si incaglia.

   La stessa cosa ma di più: Battaglia di Stalingrado.

La controffensiva sovietica è tremenda e si concretizza nelle operazioni: Urano, Piccolo Saturno e Guarda come corrono. Gli invasori vengono respinti e costretti ad una ritirata disastrosa. Gli ordini del feldmaresciallo Fedor von Bock sono di difendere le posizioni sul fiume Dæʩʥ, ma la sua calligrafia è veramente una merda. Le truppe si sparpagliano sulle rive dei fiumi Dnestr, Dnepr, Donec e Don, restando facilmente preda dei russi e dell'umidità tipica di quei luoghi, che non si deposita in forma liquida ma a cubetti.

Come risaputo gli alpini sono avvezzi alle temperature rigide, ma da quelle parti fa talmente freddo che quando parli le parole restano scritte in aria per dieci secondi.

Alla fine il bilancio è terribile: il 79% degli uomini non farà ritorno a casa, molti dei quali avevano una moglie bruttissima.

Il 27 gennaio 1944, dopo due anni e mezzo dall'inizio dell'operazione, termina con la sconfitta tedesca l'assedio di Leningrado. Hitler cazzia il generale Ritter von Leeb per non essere stato attento durante la spiegazione del concetto di guerra lampo.

In tutta la Russia si cercano eventuali tedeschi nascosti, per scovarli vengono messe delle trappole per topi con un pezzo di würstel come esca.

Voci correlate