Nunzio apostolico

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Nome

Si sarebbe dovuto chiamare Ambasciatore, ma siccome nel nome era contenuta un'arma, l'ascia, si dovette ripiegare sull'attuale dizione. Ma in relatà è un ambasciatore, anche se non sempre porta l'ascia. Nunzio è termine composto da una parola latina nun (negazione) e da un termine italiano (zio) è sta ad indicare che questo prelato non ha nipoti. Il secondo termine è più complesso, composto da tre frammenti di parole: a (l'alfa privativa del greco) + posta (messaggerie) + lico (derivato dal latino ligatum = messaggio, perchè i romani attolavano i papiri su cui erano scritti i messaggi e li legavano con uno spago). Quindi apostolico significa che non porta messaggi mediante messaggi (!?!).

Funzioni e prerogative

Il Nunzio ha le prerogative di un ambasciatore, quindi immunità diplomatica, viaggi gratis e rimborsi spese, abbigliamento, trucco, carta intestata con lo stemma papale ed un certo numero di preservativi a seconda l'età e le tendenze, tessere gratuite e biglietti gratuiti per cinema, teatri, discoteche, privè, bordelli e stadi. Inoltre il Nunzio dispone di personale al suo servizio quali segretarie, cameriere, cuoche, autisti e altro personale incaricato di varie funzioni e servizi.

Famosi Nunzi Apostolici furono Nunzio Filogamo, il primo in assoluto presentatore-checca, Nunzio Gallo, famoso cantante napoletano, Gabriele D'Annunzio, poeta ed autore di trame per pornofilm. Al Nunzio Apostolico Galileo Galilei dedicò un poema celebrativo: Nuncius Sidereus.

La riorganizzazione delle Nunziature Apostoliche sotto Papa Mosconi

All'autoelezione a Papa di Germano Mosconi è seguita da una profonda trasformazione delle competenze dei Nunzi Apostolici. Papa Germano, constatati gli enormi costi delle Nunziature Apostoliche che, praticamente, spogliano le casse Vaticane, ha deciso che i Nunzi dovessero contribuire con varie attività sia al loro mantenimento, sia ai bilanci della Chiesa. Ha stipulato accordi con varie holdingh che volevano utilizzare la popolarità della Chiesa a fini pubblicitari. Il primo ordine fu quello che, alla fine delle celebrazioni religiose i Nunzi aggiungessero all' "Andate in pace.." l'invito "..e bevete Coca-Cola" nella lingua del paese. A ciò segurono vari altri richiami: ad esempio, quando essi dovevano rercarsi in visita ai Capi di Stato e quando comparivano per televisione, dovevano indossare capi di abbigliamento delle ditte finanziatrici della Chiesa. Accadde però che , nella foga delle iniziative, Papa Mosconi firmasse un contratto con una ditta produttrice di indumenti intimi femminili; i Nunzi furono costretti a sostituire i cappelli cardinalizi con slip femminili color cipolla, a portare a tracolla reggiseni di vari colori e, quel che è peggio, ad accorciare le vesti ecclesiali per mostrare le gambe con calze femminili. Inoltre il vino da messa venne sostituito con una nota marca di moscato; la bottiglia, con tanto di etichetta rivolta verso i fedeli, cominciò a figurare sugli altari, e la dose di vino da messa venne portata da 20 cc. a due litri. Per aiutare i religiosi a bere tanto vino, fu anche decretato che invece dell'ostia la messa fosse detta con pane e salame (altra pubblicità) o anche con pizza precotta, gnocchi, scatolette di cibi conservati. Queste innovazione accrebbero enormemente la popolarità della Chiesa, ed in alcuni paesi africani vi furono fedeli che si comunicavano fino a 20 volte al giorno, dopo essersi informati del tipo di ostia che sarebbe stata data quel giorno. I Nunzi cominciarono ad amministrare ingenti patrimoni e la Chiesa rifiorì fino allo splendore cui l'ha portata il geniale papato del Mosconi.

Attualmente i Nunzi Apostolici sono presenti in tutti i paesi ed in tutti i programmi pubblicitari. La propaganda dei lassativi, ad esempio ha avuto un recentissimo grande successo grazie allo slogan: "Non aspettare il Purgatorio, anticipati !!". I preservativi presentano invece difficoltà di propaganda da parte dei Nunzi Apostolici. Il Nunzio che risiede a Tokio, ad esempio, non riesce a pronunciarli in giapponese, ed allora è costretto a dare una dimostrazione di persona