Nonnotizie:Diritti bruciati: differenze tra le versioni
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“Nei registri della [[parrocchia]] di Santa Rosalia in Luterano”, ha argomentato l’incalzante Vacadio, “risulta che mio nonno è l’unico titolare dei diritti di sfruttamento del fuoco e di tutte le sue applicazioni pratiche. Le carte mi danno ragione”, ha poi ribadito sbattendo il pugno sul tavolo e |
“Nei registri della [[parrocchia]] di Santa Rosalia in Luterano”, ha argomentato l’incalzante Vacadio, “risulta che mio nonno è l’unico titolare dei diritti di sfruttamento del fuoco e di tutte le sue applicazioni pratiche. Le carte mi danno ragione”, ha poi ribadito sbattendo il pugno sul tavolo e bestemmiando. |
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L’ingegnere [[veneto]] si è poi confidato con [[Nonciclopedia]], rivelando il dramma che sottende a quest’aspra battaglia legale. “Sono povero in canna,” ci ha detto, “e vedere calpestati i miei diritti di erede a godere delle royalties del fuoco [[sesso anale|mi ha fatto molto male]]. Soprattutto economicamente, ma anche moralmente”. |
L’ingegnere [[veneto]] si è poi confidato con [[Nonciclopedia]], rivelando il dramma che sottende a quest’aspra battaglia legale. “Sono povero in canna,” ci ha detto, “e vedere calpestati i miei diritti di erede a godere delle royalties del fuoco [[sesso anale|mi ha fatto molto male]]. Soprattutto economicamente, ma anche moralmente”. |
Versione delle 23:57, 4 dic 2011
30 giugno 2008
Padova – L’ingegner Vacadio non ci sta. In un mondo dove lo strapotere delle imprese private supera quello degli stessi Stati Nazionali grazie ai brevetti registrati, il placido professionista padovano ha deciso di far valere i propri diritti troppo a lungo calpestati.
Documenti alla mano, l’ingegner Vacadio ha rivelato come il brevetto del fuoco sia stato registrato da suo nonno Gualtiero nel 1761 a.c., a fronte del pagamento di una tassa comunale di 143 mila lire.
“Nei registri della parrocchia di Santa Rosalia in Luterano”, ha argomentato l’incalzante Vacadio, “risulta che mio nonno è l’unico titolare dei diritti di sfruttamento del fuoco e di tutte le sue applicazioni pratiche. Le carte mi danno ragione”, ha poi ribadito sbattendo il pugno sul tavolo e bestemmiando.
L’ingegnere veneto si è poi confidato con Nonciclopedia, rivelando il dramma che sottende a quest’aspra battaglia legale. “Sono povero in canna,” ci ha detto, “e vedere calpestati i miei diritti di erede a godere delle royalties del fuoco mi ha fatto molto male. Soprattutto economicamente, ma anche moralmente”.
La battaglia dell’ingegner Vacadio non finisce qui, ovviamente. “Anzi, è solo all’inizio”, ha dichiarato alla fine della conferenza, dando appuntamento in tribunale alle sette sorelle della raffinazione del petrolio. Non si è però fatta attendere la risposta dell’Eni, la nota compagnia petrolifera italiana.
Eppure il diritto ci ha insegnato che l’interpretazione della legge non è mai una sola. La battaglia dell’ingegner Vacadio non si fermerà.