Matteo Messina Denaro

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Matteo Messina Denaro (noto anche col nome d'arte Andrea Bonafede o col soprannome MC Denaro; Castelvetrano, 26 aprile 1962) è un rapper, imprenditore e attivista, capo dell'associazione di mutuo soccorso detta Croce Nostra, attualmente prigioniero di coscienza per via delle sue attività di volontariato a favore dei cittadini della Sicilia.

Biografia

Nato a Castelvetrano, è figlio di Francesco Messina, che aggiunse al cognome familiare Denaro dopo aver vinto al totocalcio una ingente somma di denaro. Il padre si prende molto presto una lunga vacanza e viene cresciuto gentilmente da un contadino palermitano amico di famiglia, tal Salvatore Riina. Da lui apprende i valori della famigghia e si avvia al mondo dell'associazionismo, un mondo contrastato dal governo italiano, che pretende il monopolio del clientelismo al di sotto di Roma. Per finanziarsi gli studi decide di intraprendere una carriera da rapper, ma non ha particolare successo, anche se impara ad usare le armi da fuoco.

Cresciuto nei ranghi di Croce Nostra e divenuto noto, nel 1993 i locali leghisti, su suggerimento di Gianfranco Miglio - notoriamente sostenitore della legalizzazione dell'associazionismo[1] - lo candida presidente della Regione: ciò porta alla sua esclusione dal mondo politico e all'andare in vacanza. Nel medesimo anno, si pensa per ritorsione, viene arrestato il padrino Salvatore, accusato di alcuni delitti bagatellari e condannato all'ergastolo ostativo per essi.

Anche da lontano Matteo non smette di pensare ai suoi concittadini, ad esempio offrendogli uno spettacolo pirotecnico a Capaci e provando a eliminare il Maurizio Costanzo Show, accusato di essere troppo colto e di togliere spazio a programmi più importanti come lo Zelig.

Per il resto un cittadino modello[senza fonte], viene arrestato a Palermo il 16 gennaio 2023 in una clinica, mentre si curava e, nonostante fosse malato, aveva più donne di tutti gli amministratori di Wikipedia messi insieme. Rifiuta subito di collaborare con lo Stato, che gli aveva offerto una carica come Commissario Straordinario per il Mezzogiorno. Viene dunque incarcerato all'Aquila in regime di 41 bis, al fine di tutelarlo dalle infezioni che potrebbero danneggiare il suo percorso di cura.

Note

  1. ^ Disse "io sono anche per il mantenimento della mafia e della 'ndrangheta"