Filippo Brunelleschi

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Template:In costruzione Ser Brunello Filippeschi, per esteso Filippello di ser Brunellesco Lapo Cupoloni Viendalmare (Pianeta Terra, anno 2327 del calendario berbero - Pianeta Terra? anno 1990 del calendario buddista) meglio conosciuto come Brunelleschi, famoso perché l'enciclopedia satirica Vuichipedia gli ha dedicato un articolo di 12311 parole, è stato un apprendista ingegnere, architetto e scultore di bassa levatura, che come secondo lavoro faceva lo sventravacche.

Biografia

Brunelleschi, dopo aver utilizzato un litro di crescina.

Tale Filippo Brunelleschi era figlio di un notaro col vizio del gioco e dell'alcool e di una che di cognome faceva Spinelli. Il che è tutto un dire. Più o meno contemporaneo del famoso Lorenzo Ghiberti (?), ma anche più o meno contemporaneo di Gesù Cristo, di Giovanni Pascoli, di Re Quercia, di te, e addirittura di sè stesso, si mostrò fin dalla prima infanzia figlio di papà spendaccione e buono a nulla. Suo padre era famoso nel Borgo per essere un ladro di galline e per aver una volta imbrogliato due mercanti arabi e aver venduto loro tre mandarini spacciandoli per arance. Cresciuto in una situazione familiare complicata, con la madre tossicodipendente e il padre sempre in giro tra casinò e sale da biliardo, il giovane Brunello rischiava seriamente di avviarsi sulla cattiva strada. Leggende narrano che un dì il sopracitato futuro architetto tardava ad accasare: il padre, preoccupato, lo scovò in una cantina intento ad intraprendere una gara di rutti con immigrati pugliesi. Per evitare il peggio, il buon notaro trovò per il figlio una sistemazione presso l'azienda di un amico di famiglia (sì, anche a quei tempi si faceva così...) un certo Benincasa, il quale insegnò al giovane rampollo l'arte dello sputo. E anche dei "lavori manuali". Il suo primo (e unico) biografo, Gianni Morandi, non scrisse niente sulla sua vita. È per questo che Nonciclopedia mi paga per inventare di sana pianta la sua biografia.

Le opere della giovinezza

Il famoso Battistero realizzato da Brunelleschi.

Dopo aver vinto, grazie agli insegnamenti di ser Benincasa, il torneo fiorentino di sputo in lungo, il giovine Brunello sviluppò la sua passione per l'arte manuale. Fu appunto in questo periodo che i suoi contemporanei cominciarono a chiamarlo Pippo. Tra una sega e l'altra, comunque, concepì alcuni disegni strampalati che noi oggi consderiamo all'unanimità genialate di prima categoria. Una delle sue prime opere fu il Battistero di Firenze. Se vi state chiedendo cosa sia un Battistero, tranquilli, neanche Brunelleschi lo sapeva. In realtà nessuno sa cos'è un Battistero, ma eminenti archeologi sono abbastanza concordi sul fatto che possa essere qualcosa di molto simile alla foto che vedete a sinistra.

Il viaggio a Baghdad

Il pannello del Battistero di Firenze.

Dopo aver truccato un concorso per vincere un appalto per alcuni lavori da eseguire a Milano 2, incalzato dalla polizia federale, fuggì all'estero. Inizialmente era diretto in Bangladesh con l'intento di chiedere asilo politico e studiare l'arte locale, ma il cavallo sbagliò strada e si ritrovò così a Baghdad. Qui cominciò a fare uso di hashish, che esportò in Italia in grandi quantità (a quei tempi non c'erano i controlli agli aeroporti). Proprio a Baghdad, inoltre, conobbe uno dei suoi migliori amici: Donatello. Ora, di questo Donatello nessuno ha mai avuto notizie, ma il nostro team di archeologi ha sviluppato diverse tesi su chi possa essere costui. Ci sono buoni motivi per credere che avesse la pelle verde, il guscio, un nastro viola e un bastone sempre a portata di mano. Dopo un periodo di studi in comune, tornarono in Italiopoli. Qui Brunelleschi si occupò principalmente di sculturaggine e architetturazione, mentre Donatello andò a vivere nelle fogne[citazione necessaria].

Le opere

Ritratto di Donatello, olio su tela, Brunelleschi.

Dopo il rientro a casa, si mise subito al lavoro. A questo periodo di fervente creatività risalgono le principali opere della maturità brunellescosa brunelleschina brunelleschiuma brunelleschesca brunelleschiana(!). In particolare ricordiamo la progettazione di un lavandino, i disegni per le tubature del cesso di Lorenzo il Magnifico, oltre alla geniale realizzazione di una porta di legno, un tavolo richiudibile e un carro a cinque ruote. In pochi sanno che Brunelleschi fu anche inventore: l'umanità deve a lui in particolare l'invenzione della prima ruota quadrata, della caffettiera, dell'ammazzamosche, della lanterna, dei tovaglioli e della città di Siena. In seguito realizzò la famosa "Cappella dei Pazzi", chiamata così per via della gente che vi si riuniva all'interno, e oggi meglio conosciuta come Basilica di San Pietro. Poi si dedicò alla costruzione delle sue opere più rappresenative: la Cupola e il cono gelato.

Brunelleschi alla stazione centrale di Napoli, diventato così dopo aver atteso invano, per 37 anni, il treno diretto a Reggio Calabria.