Curriculum vitae: differenze tra le versioni

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La parola curriculum vitae deriva dal latino ''curriculum vitae'', che significa "corso della vita" o qualcosa del genere. In questo foglio il povero disoccupato che aspira al lavoro scrive i cavolacci suoi, come voti a scuola, lavori precedenti e quante se ne fa al giorno; in pratica è una versione cartacea del MySpace, il blogghetto personale dove [[chiunque]] può scrivere vita, morte e miracoli su di sè affinché un povero malcapitato qualunque possa sapere tutto sui cazzacci degli altri, diventando automaticamente pettegolo.
La parola curriculum vitae deriva dal latino ''curriculum vitae'', che significa "corso della vita"

Serviva, serve e servirà sempre ai datori di lavoro per poter conoscere la vita personale di chi cerca lavoro e per aiutare la [[lobby ebraica]] a subliminarci con le scritte SEX e 666.

== Il curriculum nei secoli ==
Sin dall'antichità tutti i datori di lavoro cercavano poca gente ma motivata ed istruita (eccetto quelli di [[Al-Quaeda]], che cercano dei poveri idioti senza speranza) per mandare avanti le proprie ditte o imprese senza l'aiuto di [[mafia|finanziatori]].

I primi ad addottare questo sistema furono i Romani perché sennò non si chiamerebbe curri'''culum''' vitae.
[[Giulio Cesare]] li usava per arruolare soldati e non avere dei poveri ricchioni tra le schiere dell'esercito, mentre Ennio Annio grazie ad essi scoprì pornoattori come [[Rocco Siffredi]] grazie a questo sistema e poté girare il suo celeberrimo film, gli "Anales".

Anche Carlo Magno sfruttò questo meccanismo per poter possedere una schiera di gente che lo raccomandasse al [[Papa]] affinché venisse eletto come imperatore di tutte le Prussie.

Di [[Napoleone]] si sa che grazie al curriculum assunse [[Lupin|il ladro]] che strappò dalle mani la corona dal [[Papa]] per metterla in testa al Napo.

Anche oggi si usano molto: infatti nella [[Lega Nord]] il capo [[Umberto Bossi]] seleziona personalmente i candidati ma, essendo daltonico, dopo 20 anni di militanza non ha mai notato che i suoi compagni di partito non sono mai stati verdi, ma in realtà sono tutti comunisti (e quindi più rossi del sangue)

Versione delle 15:13, 11 gen 2008

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La parola curriculum vitae deriva dal latino curriculum vitae, che significa "corso della vita" o qualcosa del genere. In questo foglio il povero disoccupato che aspira al lavoro scrive i cavolacci suoi, come voti a scuola, lavori precedenti e quante se ne fa al giorno; in pratica è una versione cartacea del MySpace, il blogghetto personale dove chiunque può scrivere vita, morte e miracoli su di sè affinché un povero malcapitato qualunque possa sapere tutto sui cazzacci degli altri, diventando automaticamente pettegolo.

Serviva, serve e servirà sempre ai datori di lavoro per poter conoscere la vita personale di chi cerca lavoro e per aiutare la lobby ebraica a subliminarci con le scritte SEX e 666.

Il curriculum nei secoli

Sin dall'antichità tutti i datori di lavoro cercavano poca gente ma motivata ed istruita (eccetto quelli di Al-Quaeda, che cercano dei poveri idioti senza speranza) per mandare avanti le proprie ditte o imprese senza l'aiuto di finanziatori.

I primi ad addottare questo sistema furono i Romani perché sennò non si chiamerebbe curriculum vitae. Giulio Cesare li usava per arruolare soldati e non avere dei poveri ricchioni tra le schiere dell'esercito, mentre Ennio Annio grazie ad essi scoprì pornoattori come Rocco Siffredi grazie a questo sistema e poté girare il suo celeberrimo film, gli "Anales".

Anche Carlo Magno sfruttò questo meccanismo per poter possedere una schiera di gente che lo raccomandasse al Papa affinché venisse eletto come imperatore di tutte le Prussie.

Di Napoleone si sa che grazie al curriculum assunse il ladro che strappò dalle mani la corona dal Papa per metterla in testa al Napo.

Anche oggi si usano molto: infatti nella Lega Nord il capo Umberto Bossi seleziona personalmente i candidati ma, essendo daltonico, dopo 20 anni di militanza non ha mai notato che i suoi compagni di partito non sono mai stati verdi, ma in realtà sono tutti comunisti (e quindi più rossi del sangue)