Il colore del cane che corre è un'indefinibile sfumatura dello spettro visibile, un colore divenuto leggenda al pari dell'abbronzatura di Carlo Conti.

Esempio di cane che corre. Come si può ben notare, il suo pelo si desaturizza se si tenta di fotografarlo.

Data la sua ineffabile natura, il colore del cane che corre è entrato a far parte del linguaggio colloquiale come risposta ai quesiti filosofici più controversi, come «Di che colore è Dio o «Come mi dovrei tingere i capelli?». Nonostante ciò, da millenni scienziati e screanzati tentano di capire quale sia realmente questo colore, inseguendolo come una specie di pietra filosofale dalla dubbia utilità.

Analisi

Il cane (Canis lupus familiaris) è un animale che si può trovare in molte fogge, colori e gusti, tutte cose facilmente categorizzabili. Ma questa bestia ha una particolarità: il suo manto ha un colore ben definibile solo quando esso è fermo o si muove a bassa velocità; una volta che comincia a correre, il pelo diventa cangiante, un miscuglio di infinite sfumature di tutti i colori in continuo mutamento, è perciò impossibile determinare di che colore sia il cane. Gli allegri ricercatori della F.I.L.A. S.p.A. affermano che il cane abbia sviluppato questa abilità per sottrarsi all'identificazione durante gli inseguimenti con la polizia, o per confondere le prede durante la caccia. Più volte si è provato a carpire il colore del cane che corre tramite sofisticate attrezzature fotografiche e spettrografiche, ma dalle une sono venute fuori solo immagini in bianco e nero, mentre le altre si sono guastate irreparabilmente.

Cose che sono del colore del cane che corre

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