Carlo Ancelotti è il celeberrimo, vincente, carino e coccoloso allenatore del Chelsea.

Carlo Ancelotti durante le semifinali di Champions 2004/2005, quando strabiliò i tifosi esibendosi nel miracolo dell'ubiquità.
« Questo non vincerà mai niente »
(Luciano Moggi su Ancelotti)
« Bah..abbiamo fatto una bella partita..abbiam giocato bene.... »
« Mi piace perché è sempre sorridente ed estroverso, ecco perché l'abbiamo preso »
(Silvio Berlusconi su Ancelotti)

Storia

Carlo Ancelotti nasce in una piccola casa di montagna chiamata Arcore, numerose leggende metropolitane vogliono che il piccolo Carlo appena nato scoppiò in una fragorosa risata, l'unica della sua vita.
Non tutti sanno che l'infanzia di Ancelotti è stata buia e triste, infatti all'età di 15 anni Carlo decise di diventare emo, proprio così, emo. In poco tempo il giovane Ancelotti cominciò a passare sempre più tempo chiuso in sé stesso, si fece crescere il ciuffo e infine realizzò di avere una smodata passione per le lamette. E fu proprio mentre cercava di amputarsi una mano che Carlo fece l'incontro più importante della sua vita:
mentre Carlo si stava per tagliare un dito incontrò la persona che avrebbe cambiato la sua esistenza: Topo Gigio.
A quella visione Carlo si conficcò direttamente la lametta nel cuore.
No, scherzavo.

L'incontro con Berlusconi

Proprio quando Carlo era sul punto di cominciare l'opera, una simpatica faccia fece capolino dalla porta della sua buia stanza: era il giovane Berlusconi.
Vedendolo Carlo si spaventò a morte, tranciandosi di netto un braccio, ma, incurante delle urla di Ancelotti che intimava contro Silvio: «Stammi lontano ti darò tutto quello che vuoi!» il giovane Cavaliere gli si avvicinò e lasciando cadere sul braccio mozzato un suo capello cucì in un nanosecondo la ferita e poi disse: «Vieni con me al Milan, anche tu guadagnerai dei super poteri come i miei, correrai velocissimo e non sentirai la fatica, ma abbandona le lamette, da oggi ti serviranno solo le siringhe».

La carriera

 
Un euforico Carlo Ancelotti si avvia alla premiazione dopo la vittoria nel Mondiale per Club 2007.

Il giovane Carlo obbedì anche se non riusciva ancora a spiegarsi come mai i poteri di Berluscon fossero permanenti e illimitati, mentre i suoi duravano solo 90 minuti e per ottenerli doveva iniettarsi sostanze con delle siringhe. Tuttavia gli effetti cominciarono a farsi sentire: durante l'importantissima partita Milan-Pizzighettone valida per la finale della Coppa del Nonno, nell'intervallo fra il primo e il secondo tempo Ancelotti ebbe un malore negli spogliatoi, Ciccio Graziani provò ad attuare la respirazione bocca a bocca, ma l'alito di Ancelotti era talmente terribile che Ciccio perse tutti i suoi capelli. I compagni disperati decisero di chiamare il presidente al grido di: «Aiutaci tu Berlusca-Man» Silvio si presentò volando col suo parrucchino e disse rivolgendosi a Ancelotti: «È già la seconda volta che ti salvo, non ce ne sarà una terza».
Detto questo gli sputò in bocca, e Carlo riprese subito conoscenza, da allora decise di terminare la sua carriera calcistica e di diventare allenatore.
P.S. Il Pizzighettone vinse la partita per 3-2, i 2 gol milanisti furono segnati grazie alla pelata di Graziani che abbagliava gli avversari costringendoli a segnare 2 autoreti.

Curiosità

 
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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Ancelotti ha recentemente scritto un libro: "L'importanza del sorriso"
  • Quando allenava la Juventus è riuscito nella difficile impresa di perdere lo scudetto all'ultima giornata contro il Perugia.
  • È stato Paolo Maldini a insegnargli la regola del fuorigioco.
  • Quando allenava la Juventus nello spogliatoio giocava al dottore con Thuram.
  • Ancelotti ha un clone malvagio di nome Guus Hiddink

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