Carlo Ancelotti

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« Questo non vincerà mai niente »
(Luciano Moggi)


« Mi piace perchè è sempre sorridente ed estroverso, ecco perxhè l' abbiamo preso »
(Silvio Berlusconi)


Storia

Carlo Ancelotti nasce in una piccola casa di montagna chiamata Arcore, numerose leggende metropolitane vogliono che il piccolo Carlo appena nato scoppiò in una fragorosa risata, l' unica della sua vita. Non tutti sanno che l' infanzia di Ancelotti è stata buia e triste, infatti all' età di 15 anni Carlo decise di diventare emo, proprio così, emo. In poco tempo il giovane Ancelotti cominciò apassare sempre più tempo chiuso in se stesso, si fece crescere il ciuffo e infine realizzò di avere una smodata passione per le lamette. E fu proprio mentre cercava di amputarsi una mano che Carlo fece l' incontro più importante della sua vita.

L'incontro più importante

Mentre Carlo si stava per tagliare un dito incontrò la persona che avrebbe cambiato la sua esistenza: Topo Gigio!!!! A quella visione Carlo si conficcò direttamente la lametta nel cuore. No, scherzavo.

L'incontro più importante (davvero)

Proprio quando Carlo era sul punto di cominciare l' opera, una simpatica faccia fece capolino dalla porta della sua buia stanza, era il giovane Berlusconi. Vedendolo Carlo si spaventò a morte, tranciandosi di netto un braccio,ma incurante delle urla di Ancelotti che intimava contro Silvio: "Stammi lontano ti darò tutto quello che vuoi!" Il giovane Cavaliere gli si avvicinò e lasciando cadere sul braccio mozzato un suo capello cucì in un nanosecondo la ferita e poi disse: "Vieni con me al Milan, anche tu guadagnerai dei super poteri come i miei, correrai velocissimo e non sentirai la fatica, ma abbandona le lamette, da oggi ti serviranno solo le siringhe."

La Carriera

Il giovane Carlo obbedì anche se non riusciva ancora a spiegarsi come mai i poteri di Berluscon fossero permanenti ed illimitati, mentre i suoi duravano solo 90 minuti e per ottenerli doveva iniettarsi sostanze con delle siringhe. Tuttavia gli effetti cominciarono a farsi sentire: durante l' im portantissima partita Milan-Pizzighettone valida per la finale della Coppa del Nonno, nell' intervallo fra il primo e il secondo tempo ANcelotti ebbe un malore negli spogliatoi, Ciccio Graziani provò ad attuare la respirazione bocca a bocca, ma l' alito di Ancelotti era talmente terribile che Ciccio perse tutti i suoi capelli. I compagni disperati decisero di chiamare il presidente al grido di: "Aiutaci tu Berlusca-Men" Silvio si presentò volando col suo parrucchino e disse rivolgendosi a Ancelotti: " È già la seconda volta che ti salvo, non ce ne sarà una terza" Detto questo gil sputò in bocca, e Carlo riprese subito conoscenza, da allora decise di terminare la sua carriera calcistica e di diventare allenatore. P.S. Il Pizzighettone vinse la partita per 3-2, i 2 gol milanisti furono segnati grazie alla pelata di Graziani che abbagliava gli avversari costringendoli a segnare 2 autoreti.

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