Bruno Liegi Bastonliegi

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Bruno Liegibastonliegi (Taranto 1923 - assente giusticato per servizio militare) è un attore, regista e fotoromanziere italo-ciclista.

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Bruno Liegi Bastonliegi


« Salvate il soldato Ryan? Si, l'ho sceneggiato io »
(il Maestro Liegibastonliegi prima di prendersi una pernacchia)

È ritenuto l'inventore della NecrofagArt nonchè il maggior esponente del cinema italo-ciclistico nel mondo. La straordinaria qualità lirica delle sue opere e la profondità delle riflessioni sulla condizione umana fanno di lui un protagonista centrale nel panorama cinematografò e culturale.

Biografia

Infanzia

Bruno nasce a Taranto, dal padre Girolamo Liegibastonliegi e dalla madre Magliarosa MilanoSanremo. Egli visse un'infanzia difficile in quanto i genitori divorziarono al momento del battesimo perché il padre pretendeva che il padrino fosse il suo amico di bevute Tonio Cartonio, mentre la madre avrebbe preferito una sua cara amica, la supermodella Marisa Laurito. Dalle sue esperienze di vita infantili, il regista ha dato vita ad alcune delle più famose opere della cinematografia ultramoderna, creando dei capolavori come la saga di Mobbasta (Mobbasta, Mobbasta veramente però con Maccio Capatonda) e ha consacrato e portato alla gloria il celeberrimo Rupert Sciamenna.

Il periodo sotto la pornottatura

All'età di 12 anni, l'ordine di Cito venne sovvertito da un esercito di sciiti incazzati che presero il potere e decisero che d'ora in poi vigeva la pornodittatura o pornottatura o pornocrazia.In questo periodo nacque lo spunto per la drammaticissima storia di Momenevado, basata sul tristissimo I diari della motoretta. Momenevado fu il primo film a essere mostrato in un carcere israeliano sotto la pornocrazia, mentre i soldati sodomizzavano le belle pupe che avevano fatto comparsa nella pellicola.

Il film riscosse critiche positivissime: c'è chi lo chiamò "la rivoluzione cinematografica dai tempi di Penocchio - La vera storia di un bimbo molto monello".

La trama del film, piuttosto banale, diede luogo ad alcune delle più celebri scene della cinematografia futura, come il lungo addio che il magistrale Maccio Capatonda fa a Gino nel tristissimo finale. La colonna sonora è ciò che è rimasto più impresso del film.

D'ora in poi la strada del Maestro è tutta in discesa

La collaborazione con Unreal Pictures

 
Capatonda in uno dei classici zoom a tutto campo, marchio di fabbrica del regggista, in Mobbasta veramente però

Giunto dalla Terronia in Italia, Bruno iniziò a capire che il cinema faceva per lui. Girò un film con Rocco Siffredi, L'animale della tribù degli Arrapati ha rubato le mutandine della maestra e venne notato da un noto produttore cinematografico, mentre dava pugni ad un muro (memorabile la scena, "Ehi giovinotto, che c'è? - So girare film! - E ti va di mettere questa fottutissima bravura sotto contratto?", da qui nacque uno dei sodalizi più famosi della storia del cinema, ancora meglio del duo Steven Spielberg/Steven Spielberg). Il produttore finanziò un primo progetto, un documentario sul dolore, Ahia - Una toccante introspezione sul dolore con Maccio Capatonda.

Il film era particolarissimo, perché si svolgeva con Maccio Capatonda che continuava a camminare per strada parlando al telefonino. La vicenda risulta di altissima tensione perché non si capisce mai quale sia la storia, e quindi lo spettatore rimane incuriosito sino allo sconvolgente finale (a quel punto si penserà: eh sì, è vero!). Nel film il regista mostrò un'altissima abilità registica, sia nelle le scene che nel direzione degli attori: per far immedesimare Maccio Capatonda nel ruolo del dirigente di multinazionale sfigato che indossa un cappello da Napoleone, egli pagò contemporaneamente un esperto di borsa, uno sfigato e Napoleone stesso per impartire lezioni di recitazione al giovane Maccio. Il risultato fu una critica di altissimo livello e un film che riuscì a sbancare i botteghini, i barileghini e tutto il resto.

 
I titoli di testa di "Mobbasta"

Sempre con la Unreal Pictures egli produsse Anche no, che mostrava il mirabolante talento di Maccio Capatonda ancora al servizio della cinepresa.

Da qui, il progetto della trilogia del "nonnepossopiù": aveva in mente una saga di film in cui il protagonista fosse assolutamente stufo della società che lo opprimeva. La società era impersonata da uno speaker che spiava ogni azione del protagonista sino allo sconquassante finale. Scopo, quello di mostrare quanto sia monotona la vita di ogni giorno. La trilogia venne finanziata dalla Unreal di Ennio Annio e prevede:

Il suo ultimissimo successo in collaborazione con il maestro Ando Vais è stato Natale al cesso.

La serie degli errori

Ultimamente il superlativo maestro ha commesso degli errori, usciti in cofanetto DVD: Ho sbagliato io (remake del celebre Il tenero Gigione) e Sviste. Nel primo ha collaborato con l'esordiente Michele Muro (già diretto da Mino Male in Salute! e regista di Fernet 9°/11°) e nel secondo ha rinsaldato la sua lunghissima carriera a fianco di Maccio Capatonda e Pina Sinalefe. I due cofanetti DVD sono considerati una chicca dai fan, che hanno riscontrato come Bastonliegi, anche in regie ad egli estranee riesca a mantenere una personalità propria a contatto con la macchina da presa.

Filmografia