Barbablù: differenze tra le versioni

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=== Le indagini ===
[[File:Omino coi baffi.jpg|left|thumb|220px150px|L'ispettore capo Jean-Pierre Allavolé.]]
Fino a quel momento la polizia non sospetta nulla, né compie delle indagini. Per gli investigatori non è successo niente, poiché nessun familiare ha mai denunciato la scomparsa delle donne. Il furbo Barbablù si è organizzato per farle sembrare ancora vive.
* Due amici di Madame Guillin ricevono numerose cartoline dalla defunta, non fanno caso alla calligrafia perché scriveva di merda anche da viva.
* Il sarto di Madame Buisson riceve un assegno a saldo dei vestiti consegnati, nemmeno lui fa caso alla firma, la cifra era giusta.
* Alcuni militari si incontrano come al solito in oscuri vicoli con la Marchadier, non fanno caso alla tecnica leggermente cambiata. A questo punto il colpo di scena. Il figlio di Madame Buisson, quello "parcheggiato" dalla zia, rompe tre specchi di seguito, passa sotto una scala e spiana un [[gatto nero]] col calesse, nella stessa giornata. Andata in vacca la sua proverbiale [[fortuna]], muore di [[chikungunya]] a seguito della puntura di una ''Aedes Sathani'', una zanzara [[Birmania|birmana]] ritenuta estinta nel [[1600]]. Madame Lacoste, sorella della donna scomparsa due anni prima, cerca di rintracciarla per avvisarla della tragica notizia. A quanto le risulta dovrebbe abitare a Gambais con un certo Monsieur Guillet. All'impiegato del piccolo comune non risulta nessun Guillet, e nemmeno una Buisson. La cosa [[puzza]], più di una [[scorreggia]] dentro l'[[ascensore]] dopo una zuppa di porri e cipolle. Madame Lacoste si rivolge alla polizia.<br /> Viene incaricato dell'indagine l'ispettore Jean-Pierre Allavolé, un uomo con un [[QI|quoziente intellettivo]] che lo pone (seppur di poco) al di sopra della [[cicoria]]. Dopo due settimane, passate nell'archivio del catasto a verificare i proprietari delle ville della zona, ne trovano una che insospettisce l'acuto ispettore. La villa risulta abitata da Monsieur Fremiet, Monsieur Dupont, Monsieur Diard, Monsieur Parevér, Monsieur Lèfint e da altrettante fidanzate, il piccolo comune francese aveva raddoppiato la popolazione senza saperlo. Con tutti gli uomini a disposizione, compresi i due [[Vigile urbano|vigili urbani]] e un cane da tartufi arruolato frettolosamente in polizia, la villa viene circondata. Suonano due volte il campanello ma non risponde [[nessuno]], la cosa finisce lì.<br /> Madame Lacoste, incazzata come un [[coccodrillo]]<ref>ci sta</ref>, è determinata a scoprire la verità. Comincia a setacciare le strade di Parigi, alla ricerca dell'uomo che una volta ha incontrato in compagnia della sorella. Quello di Landru è un volto che non si dimentica, nemmeno con una [[lobotomia]], è talmente brutto che sua moglie tiene una sua foto sul caminetto per tenere lontano i bambini dal fuoco.<br /> La ricerca termina il [[12 aprile del 1919]], quando Madame Lacoste individua Landru nella folla, attirata da due donne incinta che stanno vomitando al suo passaggio. Lo pedina fino al negozio e legge sulla vetrina il suo nome, poche ore dopo la polizia arresta Henri Landru.
 
=== Epilogo ===
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