Barbablù

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Quando li incontri sono cordiali e simpatici, salutano sempre, se occorre ti aiutano a tagliare la siepe e a portare la spesa.
No, non sono i Boy scout... li chiamano:
SERIAL KILLER
È normale, i serial killer perdono facilmente la testa.

Henri Désiré Landru meglio conosciuto come Barbablù (Parigi, 12 aprile 1869Ghigliottina, 25 febbraio 1922) è stato un criminale e assassino seriale francese. I due edificanti passatempi erano strettamente collegati tra loro, il suo modus operandi prevedeva infatti di:

  1. trovare una donna sola e ricca,
  2. sedurla con la promessa di sposarla,
  3. ospitarla presso una villa che aveva affittato,
  4. fargli firmare una delega sul conto bancario (per poi ripulirlo),
  5. farla a pezzi con la mannaia e bruciarne il corpo nel forno.
« Oh parbleu! Sophie chiudi la finestra, credo che il signor Landru stia cucinando di nuovo le interiora di salamandra! »
(Pascal Turandot, un vicino di casa di Barbablù.)
« Brigitte, cos'è questo tanfo nauseabondo?! Hai usato di nuovo la ricetta di tua madre? »
(Jean-Pierre Binoche, un altro vicino di casa di Barbablù.)

Per evidenti analogie con la fiaba settecentesca di Charles Perrault, sull'uomo barbuto che faceva a pezzi le mogli e le seppelliva in cantina (tipico racconto usato nel '700 in Francia per favorire il sonno dei bambini) Henri Landru viene soprannominato "Barbablù", termine che diverrà presto sinonimo di uxoricida. C'era tuttavia una cosa che nemmeno gli esperti investigatori riuscirono a spiegare, ossia il come aveva fatto un omino insignificante come lui, più simile a Lucio Dalla che ad un essere umano, a sedurre circa trecento donne e ad impadronirsi dei loro risparmi, finendo per ammazzarne una decina. Avrebbe avuto più possibilità Franco Califano di accoppiarsi con Gianna Nannini.
Qualcuno ne faceva una malattia.

Biografia

Un'infanzia segnata da una rigida educazione.

Henri Désiré Landru nasce nell'estrema periferia di Parigi, in un quartiere in cui il parco giochi dei bambini è un vecchio centro d'addestramento della Legione straniera, mai bonificato. C'è ancora il campo con le mine antiuomo e il fossato col filo spinato, le due attrazioni preferite dai pargoli. Sua madre non gli ha mai nascosto che avrebbe preferito una femmina, tanto che si ostina a chiamarlo col suo secondo nome Désiré e a vestirlo da olandesina. Questo provoca al piccolo Henri alcuni problemi di ambientamento con i compagni di classe, che spesso sfociano in episodi di rabbia incontrollata, come quando: chiude un bullo in un armadietto dopo avergli tolto le scarpe, ci infila sotto due risme di carta, alcuni rametti prelevati dalla siepe di alloro (forse per conferirgli aroma) e gli dà fuoco. Si sfiora la tragedia, è per vero miracolo che l'armadietto, a furia di rimbalzare, non capitombola giù per le scale. Suo padre, un rozzo fornaio che gestisce una pizzeria in Rue Marguerite, si affretta a scusarsi col preside, e poi con i genitori di "bistecca di piede" (come sarà in seguito chiamato dai compagni). Al suo rientro a casa rimprovera bonariamente Henri, dopo averlo straziato a cinghiate[1] e chiuso in una gabbia senza cibo per due giorni. A 16 anni rimane totalmente orfano a causa di un incidente, che egli stesso racconta ai gendarmi intervenuti sul luogo dello spaventoso evento.

« Stavano litigando, ho cercato di fermarli ma non mi ascoltavano, hanno continuato a darsi spintoni fin dentro il forno a legna! »
(Henri Landru spiega agli agenti le dinamiche della disgrazia.)

Rilevata l'attività del padre, dopo aver lasciato la scuola e una decina di storpi sul proprio cammino, per Henri inizia un periodo di tranquillità, scandito dalle ordinazioni delle 4 stagioni. Ben presto gli affari prendono una brutta piega, i francesi sono avvezzi a pietanze con nomi tipo "œuf au Cœur de Neufchâtel"[2], e mal sopportano nomi semplici come "pizza".

Per un certo periodo tentò anche di vivere normalmente.

Chiude la pizzeria e diventa un rigattiere, attività che lo mette in contatto con vedove di mezza età, tipica clientela attratta dalla mobilia di seconda mano e da altri affari da prendere in mano. Le povere donne, fiaccate dalla mancanza di caz prospettiva di una lunga vita solitaria, restano facilmente preda del fine corteggiamento dell'uomo, che gli propone, con modi gentili, di trombarle in cambio della loro misera pensione. Un classico (seppur a sessi invertiti) del mantenutismo anteguerra.
Nel frattempo, forse plagiato dal simpatico detto italiano: "non c'è cosa più divina che scoparsi una cugina", mette incinta Mademoiselle Remy, figlia di sua zia Yvonne. Ora che ha famiglia è costretto a mettere la testa a po incrementare le frodi, fino alla sua prima comparsa (nel 1900) in un tribunale francese come imputato. Seguono:

  • due anni di prigione,
  • altro figlio dalla sua moglie-cugina,
  • altri tre anni di penitenziario,
  • altro figlio dalla sua cuginetta,
  • altri due anni di galera,
  • altro figlio dalla sua consorte-parente,
  • altri quattro anni di carcere.

Dopo circa dieci anni di andirivieni, e nove condanne all'attivo, la Corte Suprema accoglie le richieste del suo avvocato, ottiene così una tessera fedeltà che gli consente di avere sconti di pena, e un parcheggio privato per l'auto proprio davanti al tribunale. La detenzione lo porta comunque a riflettere e capisce che ha sbagliato, basta truffare le povere vedove, meglio puntare su quelle ricche.
Viene rilasciato alle soglie della prima guerra mondiale, con l'obbligo di arruolarsi nell'Esercito francese. L'indirizzo del centro arruolamento è scritto su un foglio che gli viene consegnato all'uscita da una guardia, però la calligrafia è veramente pessima e non ha sottomano i suoi occhiali per mancini, quindi si da alla macchia.

Gli omicidi

Nel 1914, sui giornali di Parigi, compare il seguente annuncio pubblicitario:

Vedovo 43enne, buon reddito, serio e vicino all'alta società (un paio di isolati), pelosetto ma freddoloso, desidera incontrare una vedova ricca sfondata (sfondata è riferito a... vabbè si capisce) scopo matrimonio, astenersi pezzenti.

Telefonare ore pasti
Monsieur Diard


Si tratta di un annuncio che, nella Francia in depressione economica da Guerra Mondiale, suona come un invito per il Paradiso. Per fare un paragone, è come se oggi comparisse: "Imprenditore piemontese, ex team manager in Formula 1, cerca nuova showgirl priva di cervello, possibilmente poco terrona, che aspira a matrimonio d'interesse con panzone brizzolato"[3].

Uccise solo donne ricche, ancora piacenti e sole. La domanda è:
"Il misero bottino di dieci omicidi, potrebbe essere colpa di un target troppo elevato?"
  • Madame Cuchet è la prima a cadere della trappola. Si trasferisce, nel gennaio 1915, in una villetta a Vernouillet con il nuovo fidanzato e il figlio. Dopo una settimana gli abitanti dello stabile sono tornati ad essere uno, il caldo tepore proveniente dalla stufa non mitiga il freddo della solitudine di Henri, le uniche consolazioni provengono dai 5000 franchi piovuti sul suo conto, da un orologio da donna di buona fattura e da un dente d'oro recuperato in mezzo alla cenere.
  • Madame Laborde-Line è la vittima successiva. La donna, di origine argentina, è vedova di un ricco albergatore. Poco prima di svanire nel nulla, racconta agli amici di essere in procinto di andare a convivere con un elegante ingegnere, assieme ai suoi due cani. I vicini di Landru si lamentano per i continui latrati, lui cerca di convincere la donna a disfarsene, la risposta segna la sua fine: "Dovrai passare sul mio cadavere!" Un atto dovuto, le regole del buon vicinato a volte sono spietate.
  • Madame Guillin, all'anagrafe Marie Angelique Desiree Pelletier, è una vedova di 51 anni che dura meno di una settimana. Henri è indispettito dall'insostenibile sforzo che richiede falsificare la firma della signora.
  • Madame Heon è la successiva. Non è particolarmente ricca, ha una modesta pensione e possiede un piccolo terreno in campagna, coltivato a babaco. Per sua sfortuna (non tenendo conto dei babaco) l'inverno è vicino, il suo sovrappeso garantisce una buona durata nella stufa e un eccellente potere calorifico.
  • Andree Babelay è una 19enne molto attraente, scomparsa nel marzo del 1917. La ragazza è molto povera e non ha niente da offrire a Landru se non la sua bellezza. Lui avrà pensato: "Non si vive di solo lavoro, ogni tanto bisogna anche divertirsi". Durante questo periodo "di ferie" si trasferisce in una nuova villa a Gambais, nella quale installa una grande fornace di metallo. Ovviamente andava collaudata.
  • Madame Buisson sparisce due mesi dopo, in concomitanza con l'arrivo della fattura del nuovo forno. La scampa suo figlio perché è andato a vivere con una parente, ed è anche notoriamente sculato[4].
  • Madame Collomb attraversa il comignolo a metà luglio. I nuovi vicini pensano al classico barbecue estivo, ma l'odore non è per niente invitante e, all'indomani, consigliano ad Henri di frollare meno la carne.
  • Louise Leopoldine Jaume arde a settembre. Nei giorni successivi alla sua scomparsa, i vicini notano di nuovo il fumo scuro e maleodorante che esce dal camino della villa. Mossi a compassione, regalano al maldestro Landru il manuale illustrato "Grigliata per principianti".
  • Annette Pascal scompare nella primavera del 1918, a 38 anni. Durante tutto l'inverno Henri ha cotto nel forno abbacchio e tacchino, deciso a far calmare le acque col vicino impiccione.
  • La Belle Mythese è il nome d'arte di Marie Therese Marchadier, una cantante conosciuta negli ambienti militari per la sua voce e per abilità di tutt'altro genere che coinvolgono comunque la bocca. Andata finalmente in pensione (per quanto riguarda il canto) frequenta il negozio di mobili di Landru. Verso la fine del 1918 si perdono le sue tracce, a dare l'allarme è il suo farmacista, insospettito dal mancato ritiro della consueta damigiana di collutorio.

Il bilancio finale è di dieci donne, un giovane sedicenne e due cani. Per gli standard francesi è comunque un discreto successo.

Le indagini

L'ispettore capo
Jean-Pierre Allavolé.

Fino a quel momento la polizia non sospetta nulla, né compie delle indagini. Per gli investigatori non è successo niente, poiché nessun familiare ha mai denunciato la scomparsa delle donne. Il furbo Barbablù si è organizzato per farle sembrare ancora vive.

  • Due amici di Madame Guillin ricevono numerose cartoline dalla defunta, non fanno caso alla calligrafia perché scriveva di merda anche da viva.
  • Il sarto di Madame Buisson riceve un assegno a saldo dei vestiti consegnati, nemmeno lui fa caso alla firma, la cifra era giusta.
  • Alcuni militari si incontrano come al solito in oscuri vicoli con la Marchadier, non fanno caso alla tecnica leggermente cambiata.

A questo punto il colpo di scena. Il figlio di Madame Buisson, quello "parcheggiato" dalla zia, rompe tre specchi di seguito, passa sotto una scala e spiana un gatto nero col calesse, nella stessa giornata. Andata in vacca la sua proverbiale fortuna, muore di chikungunya a seguito della puntura di una Aedes Sathani, una zanzara birmana ritenuta estinta nel 1600. Madame Lacoste, sorella della donna scomparsa due anni prima, cerca di rintracciarla per avvisarla della tragica notizia. A quanto le risulta dovrebbe abitare a Gambais con un certo Monsieur Guillet. All'impiegato del piccolo comune non risulta nessun Guillet, e nemmeno una Buisson. La cosa puzza, più di una scorreggia dentro l'ascensore dopo una zuppa di porri e cipolle. Madame Lacoste si rivolge alla polizia.
Viene incaricato dell'indagine l'ispettore Jean-Pierre Allavolé, un uomo con un quoziente intellettivo che lo pone (seppur di poco) al di sopra della cicoria. Dopo due settimane, passate nell'archivio del catasto a verificare i proprietari delle ville della zona, ne trovano una che insospettisce l'acuto ispettore. La villa risulta abitata da Monsieur Fremiet, Monsieur Dupont, Monsieur Diard, Monsieur Parevér, Monsieur Lèfint e da altrettante fidanzate, il piccolo comune francese aveva raddoppiato la popolazione senza saperlo. Con tutti gli uomini a disposizione, compresi i due vigili urbani e un cane da tartufi arruolato frettolosamente in polizia, la villa viene circondata. Suonano due volte il campanello ma non risponde nessuno, la cosa finisce lì.
Madame Lacoste, incazzata come un coccodrillo[5], è determinata a scoprire la verità. Comincia a setacciare le strade di Parigi, alla ricerca dell'uomo che una volta ha incontrato in compagnia della sorella. Quello di Landru è un volto che non si dimentica, nemmeno con una lobotomia, è talmente brutto che sua moglie tiene una sua foto sul caminetto per tenere lontano i bambini dal fuoco.
La ricerca termina il 12 aprile del 1919, quando Madame Lacoste individua Landru nella folla, attirata da due donne incinta che stanno vomitando al suo passaggio. Lo pedina fino al negozio e legge sulla vetrina il suo nome, poche ore dopo la polizia arresta Henri Landru.

Le autorità setacciano la villa di Gambais, il giardino viene battuto in lungo e in largo alla ricerca di ossa umane. Vengono rinvenuti solo i resti di un paio di cani, e qualche osso di braciola che gli stessi avevano seppellito prima di raggiungere il Grande Bau. Anche la perquisizione della villa di Vernouillet si rivela un buco nell'acqua. Le indagini proseguono per altri due anni, e gli indizi iniziano ad essere evidenti:

L'ingegnosa linea difensiva di Henri Landru non convinse del tutto la giuria.
  1. in un libretto, sul quale Landru annotava meticolosamente entrate e uscite, compaiono i nomi Buisson e Collomb, più altri che in quel momento non dicono molto, a parte i numeri in sogno ai parenti ancora vivi;
  2. tutte le donne scomparse avevano incontrato un uomo a scopo matrimonio, e non come trombamico;
  3. le stesse donne avevano sempre comprato un biglietto ferroviario di sola andata Parigi-Gambais, le indagini rilevarono che il treno di ritorno esisteva, ma ad orari veramente del cazzo;
  4. Landru non aveva mai acquistato acidi o agenti chimici capaci di sciogliere una persona, però emerse un'esorbitante spesa in accendisigari, e lui nemmeno fumava;
  5. l'imputato aveva acquistato tre fornaci in quattro anni, ma non risultava nemmeno uno scarico di legname;
  6. i vicini di casa segnalarono che dalla cucina di Landru si sollevava spesso un maleodorante fumo nero.

A questo punto, il geniale ispettore Allavolé iniziò ad avere il quadro completo.

« Ciascuna delle donne si era recata da Landru per fargli da cuoca, erano tutte delle emerite incapaci: non riuscivano mai ad accendere il fuoco e bruciavano spesso l'arrosto. Per questo motivo sono state tutte licenziate! »
(Jean-Pierre Allavolé poco prima di essere destituito dall'incarico.)

L'unico ad essere licenziato invece è l'idiota. Il nuovo ispettore indirizza subito l'attenzione verso il forno, nel quale vengono trovati resti di ossa umane, denti e brandelli di vestiti. Il processo a carico di Henri Landru comincia nel novembre del 1921, dopo 25 giorni la corte dichiara l'imputato colpevole di 11 omicidi, di altri 6 reati minori e di essere un vero infame, quindi lo condanna a morte. Come d'usanza della giustizia francese dell'epoca, il condannato non deve essere informato della data dell'esecuzione, perciò Landru viene ogni tanto caricato su una carrozza, portato a zonzo mentre un gendarme continua a dirgli: "Dai che oggi finalmente è la volta buona che ti tagliamo quella testa di cazzo", e poi ricondotto invece in carcere. Alle ore 6.05 del 25 febbraio 1922 viene portato "a sorpresa" sul patibolo, durante il tragitto sospetta che sia giunta la sua ora, stavolta a dargli del "testa di cazzo" è un prete. La lama della ghigliottina si porta via l'omicida più freddo che la storia umana abbia mai conosciuto, nonché il più brutto.

Grazie ad un paziente lavoro di ricerca, un viaggio a Senigallia (perché eravamo convinti che fosse la capitale del Senegal) e uno a Dakar, il nostro inviato Pier Ugoberto Bottai è riuscito ad intervistare Sunday Mbesuma, noto criminologo senegalese che ha studiato per anni i serial killer di tutto il mondo.

Il criminologo senegalese
Sunday Mbesuma.
Bottai : Secondo lei, è stata fatta piena luce su Barbablù?
Mbesuma : Landru ha bruciato le sue vittime, quindi non sapremo mai quale fosse il suo modus operandi completo, e nemmeno come quello scarabocchio riuscisse a rimorchiarle (che farebbe anche comodo).
Bottai : Si può paragonare a Jack lo squartatore?
Mbesuma : No, sono molto diversi. Jack era il classico "fuori di testa", che colpiva con ira incontrollabile le prostitute e le lasciava straziate in bella mostra. Henri era un freddo calcolatore, che agiva per profitto e uccideva per mera necessità, probabilmente nemmeno gli piaceva farlo. Anch'io lo faccio con estrema ritrosia.
Bottai : Mi spiega meglio la sua ultima affermazione?
Mbesuma : ...no niente, è una cosa mia.
Bottai : Confrontando Landru con Ted Bundy, come spiega dieci sole vittime?
Mbesuma : I francesi sono delle mezze seghe, gli americani fanno le solite "americanate".
Bottai : Se è per questo, Jack The Ripper ne ha ammazzate meno di Landru.
Mbesuma : Anche gli inglesi sono delle mezze seghe, ma almeno sono furbi e non si fanno prendere.
Bottai : Ma allora, perché Jack è famoso ed Henri non lo caga nessuno?
Mbesuma : Ha già la risposta, il secondo è francese.
Bottai : Perché continua ad affilare quel grosso coltello?
Mbesuma : Mi abbassa lo stress.
Bottai : Ma cos'è quella chiazza rossa sotto la cassapanca?
Mbesuma : Lei fa troppe domande e ha troppo spirito di osservazione.

Per inquadrare Henri Landru fu creata un'etichetta criminale del tutto nuova, oggi le cosiddette "Vedove Nere" (quasi sempre riferito a donne) sono gli assassini seriali che uccidono senza alcun rimorso il proprio partner, allo scopo di ottenere qualche vantaggio (quasi sempre economico). Comunque sarebbe andato bene anche "pezzo di merda".

Curiosità

Henri Landru fu per sei volte consecutive il vincitore de I re della griglia.
  • Nelle sue ultime ore di vita, Landru dona ai suoi avvocati alcuni disegni che ha realizzato in cella. In essi è celata una confessione scritta, di tutti i suoi crimini e del modo in cui si è sbarazzato di ogni cadavere. Verrà scoperta per caso dopo circa 50 anni[6]. Come dire: "Passata la festa, gabbato lo Santo!"
  • Prima di essere decapitato Landru non vuole assistere ad una messa (perché ateo), respinge il tradizionale bicchiere di brandy che viene offerto ai condannati (perché astemio), rifiuta persino la compagnia di una prostituta (perché non ha un forno sottomano).
  • Il film Monsieur Verdoux (1948), interpretato da Charlie Chaplin, è ispirato all'affare Landru. La vicenda originale è comunque più divertente.
  • Nel film Totò e le donne (1952) il protagonista si rifugia in soffitta per sfuggire alla moglie. Nella stanza c'è una sorta di altarino, con una foto di Landru e un lume sempre acceso.

Note

  1. ^ dalla parte della fibbia
  2. ^ un uovo affogato nel formaggio
  3. ^ ogni riferimento è puramente volu casuale
  4. ^ fortunato da paura
  5. ^ ci sta
  6. ^ ironicamente vero

Voci correlate


Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 14 dicembre 2014 col 57.1% di voti (su 7).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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