Zarro: differenze tra le versioni

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== Lo zarro e l'oratorio: a love story ==
[[File:Tipe zarre.jpg|left|thumb|400px|Due femmine di zarro tentano di accoppiarsi. Eh sì, anche nella società degli zarri esistono le lesbiche, ma a noi non dispiace affatto.]]
{{Cit|Certe sere all'oratorio<br> si sa<br>che al bar<br>qualche giovane tamarro<br>verrà<br>romperà i maroni.<br>Invitiamolo a tornare<br>al suo bar.|[[Elio e le Storie Tese]], ''Oratorium''}}
Un quarto degli oratori italiani si trova nella diocesi di [[Milano]]. È dunque inevitabile che sia qui che molti [[giovani]] si conoscano e sviluppino la propria personalità, specie nei comuni minori, dove non c'è molto da fare per un ragazzino. A tale regola non sfugge nemmeno lo zarro. Infatti è qui che incontra il suo gruppo di [[amico|amiconi]] (detto anche, in certe zone, ''la cumpa'', ''la compa'' o anche ''la ggente''), perché, va detto, la forza dello zarro sta nel gruppo e la forza del gruppo sta nello zarro. È qui che "impara" a giocare a calcio. È qui che sviluppa, infine, tutte le caratteristiche proprie della sua gente.
All'inizio della sua carriera, lo zarro, che è ancora [[bambino]], frequenta il catechismo, di cui fondamentalmente non ha un grande interesse. Pure, partecipa in modo attivo alle iniziative parrocchiali (ma non aiutare i poveri o stronzate del genere: quella è una perdita di tempo) e c'è chi giura di aver visto degli zarri che a messa facevano i chierichetti. Tale legame con l'oratorio rimarrà anche dopo la fine del catechismo. Se la stazione è il punto di ritrovo per le magiche avventure verso [[Milano|el gran Milàn]], l'oratorio è la loro base operativa, dove possono [[cazzeggiare]] in modo protetto (si consideri quanto i [[preti]] li sopportino), fare nuove esperienze, conoscere gente, fare cose e sfottere i piccoli bambini non ancora zarri. Eh sì, nemmeno la società degli zarri è perfetta, anche qui esiste il nonnismo contro le reclute. Peccato.
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