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{{Cit2|Nel cinismo, che giudica ridicola ogni forma di eroismo, è senza dubbio presente un complesso di inferiorità fisica.|Mishima sul suo essere diventato, da scricciolo che era, un simil-[[Goku]]}}
'''Yukio Mishima''' ([[Tokyo]], [[14 gennaio]] [[1920]] - [[Tokyo]], un balcone di un edificio statale, [[1975]]) è un qualunque frequentatore dei gay-bar della [[Tokyo]] del dopoguerra. Ah, già, scusatemi: è anche un mediocre scrittorello part-time con la monomania del suicidio.
== Vita ==
[[File:Yukio mishima san sebastiano.jpg|left|thumb|210px|L'opera "Sete d'amore" non fu accolta animosamente dalla critica giapponese.]]
Alla morte dei rispettivi mariti, nonna e madre creano un giro di prostituzione, nascosto dalla poco credibile copertura di spettacoli teatrali Kabuki. Il bimbo cresce quindi fra maschere, trucco pesante e [[puttana|puttane]], fra cerimonie religiose shinto e bestemmie pronunciate in dubbio francese.
Nel 1931 inizia a frequentare la [[scuola]] Gakushuin, un istituto per giovani nobilotti perditempo. Proprio fra le mura del collegio il giovine Mishima inizia a sviluppare le sue tendenze [[gay|gaye]], derivate principalmente da esperienze passive di nonnismo.
Nel 1941 Yukio finisce la sua prima raccolta di novelle: "La foresta in fiore". L'opera non è apprezzata dalla critica, che lo accusa di aver plagiato altri scrittori giappi di cui è inutile ricordare il nome. In seguito a questa cocente delusione, si rinchiude in casa a leggere [[Baudelaire]], [[Donatien Alphonse François de Sade|Sade]] e altri corrotti francesi.
Dopo aver tentato per l'ennesima volta di togliersi la vita per esser stato giudicato non idoneo alla visita militare, Mishima entra nel mondo intellettuale di sinistra, fingendo di essere un comunista, logorroico e populista.▼
[[File:Yukio-mishima con orchidea.jpg|right|thumb|210px|Mishima nel pieno della sua virilità.]]
Nel 1949, ispirato dalla sua ipocrita adesione al movimento progressista e dalla sua omosessualità repressa, scrive "Confessioni di una maschera", un romanzo autobiografico che schizza subito in cima alla top-ten dei libri più venduti in [[Giappone]].
La sete di successo lo invoglia a scrivere altri libri, di cui alcuni pregevoli ("Colori proibiti", "Musica", "Il padiglione d'oro" e varie raccolte di racconti), altri composti solo per potersi procurare i soldi con cui pagare i suoi prostituti minorenni ("Sete d'amore", "Stella meravigliosa", "Una
▲Nel 1949, ispirato dalla sua ipocrita adesione al movimento progressista e dalla sua omosessualità repressa, scrive "Confessioni di una maschera", un romanzo autobiografico che schizza subito in cima alla top-ten dei libri più venduti in [[Giappone]].<br />
Nel 1951 inizia un lungo viaggio, che tocca l'[[America]] e l'[[Europa]]. Di quest'ultima lo colpisce soprattutto la [[Grecia]], nella cui antichità riscontra quell'amore per i giovanetti, comune alla via dei [[samurai]].
▲Dopo aver tentato per l'ennesima volta di togliersi la vita per esser stato giudicato non idoneo alla visita militare, Mishima entra nel mondo intellettuale di sinistra, fingendo di essere un comunista, logorroico e populista.
Tornato in [[Giappone]], Yukio si dedica al culturismo e inizia a doparsi, sino a diventare bozzuto come una frittata di patate
▲La sete di successo lo invoglia a scrivere altri libri, di cui alcuni pregevoli ("Colori proibiti", "Musica", "Il padiglione d'oro" e varie raccolte di racconti), altri composti solo per potersi procurare i soldi con cui pagare i suoi prostituti minorenni ("Sete d'amore", "Stella meravigliosa", "Una vita)
[[File:Yukio-mishima in "Patriottismo".jpg|right|thumb|210px|Lo scrittore in un momento d'intimità coniugale.]]
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