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'''Calimero''' ([[14 luglio]] [[1963]]) è un gallinaceo disegnato su carta, protagonista di esilaranti [[pubblicità|spot pubblicitari]] inneggianti alla pulizia e all'[[razzismo|odio razziale]].
{{Infomed}}
{{Cit|Guardi qua, dotto': il paziente è bluastro e non respira!|[[Infermiere]] al capezzale di un ammalato.}}
{{Cit|Si dice cianotico, cretino. E togli i piedi dal tubo dell'ossigeno!|[[Medico]] mentre alza gli occhi al cielo e si gratta i testicoli.}}
 
È stato concepito dai due fratelli [[Milano|milanesi]] [[Nino Pagot|Nino]] e [[Toni Pagot]], anche se loro, per stornare da sé [[incesto|eventuali pettegolezzi]], ne dichiarano la nascita nel pollaio di un'anonima [[fattoria]] della [[Verona|bassa veronese]].
La '''malasanità''' è un metodo operativo utilizzato in ambito sanitario quando le [[Ignoranza|competenze in materia sono carenti]] o quando la [[Pigrizia|voglia di lavorare risulta deficitaria]], cagionando un danno al paziente.<br />E facendo la fortuna degli [[avvocati]].
 
==Origini==
{{Wikipedia}}
Il primo caso di malasanità è documentato nientemeno che dalla [[Bibbia]]: si tratta dell'ablazione di una costola subita da [[Adamo]] ad opera di [[Dio]] che, pur avendo operato in [[anestesia]] totale, non ha indossato i guanti sterili come da protocollo. Al termine dell'intervento, non solo Adamo non era comunque in grado di farsi un autopompino, ma si è pure trovato in compagnia di [[Eva|una donna che gli svuotava regolarmente il bancomat, gli teneva il broncio se si attardava all'osteria dopo le 21 e per finire lo avrebbe tradito con un serpente]]. E rifiutava il [[sesso anale]]. In quel tempo mancavano le schiere di avvocati che sicuramente avrebbero fatto valere le ragioni di Adamo, quindi Dio ebbe gioco facile a cacciarlo dal Paradiso già alla prima rimostranza. In effetti Dio ha sempre fatto un po' come cazzo gli pare.
 
==Elevazione a sistema==
[[File:Tizio con rubinetto attaccato al naso.jpg|right|thumb|250px|Un caso emblematico di malasanità: la qualità del rubinetto è davvero scadente. Il paziente ha dichiarato: «''Come se non bastasse, continuo a soffrire di rinorrea!''»]]
Nel tempo è venuto a codificarsi un vero e proprio sistema atto ad operare in perfetta malasanità. Esso si basa su alcuni requisiti essenziali:
*'''ignoranza'''. Spesso si parte dal presupposto che l'operatore sanitario sia preparato e competente. Se fosse davvero sempre così, saprebbe come comportarsi di fronte a ogni situazione, riuscendo ogni volta a prendere la decisione più opportuna, sempre nell'esclusivo interesse del paziente. Un'inadeguata conoscenza della materia conduce invece a procedere per tentativi: se il sanitario è geneticamente dotato di fortuna sfacciata riesce ad azzeccare diagnosi e trattamento, mantenendo intatta la sua credibilità e linda la sua [[fedina penale]]. Ma è noto che la percentuale di "nati con la camicia" non supera mai lo 0,qualcosa%, di conseguenza, a parte rarissimi casi, il tempo libero dell'ignorante è occupato da dibattimenti processuali, tentativi di conciliazione, contenziosi assicurativi e, non di rado, tentativi di fuga per arruolarsi nella [[Legione straniera]].
*'''frustrazione'''. Un {{s|lavandino}} sanitario fresco di studi, e con le migliori intenzioni di questo mondo, si prefigura una carriera brillante, un radioso avvenire e, chissà, magari un [[Premio Nobel|Nobel]] col quale vantarsi sui social network. Ma già all'inizio della carriera si rende conto di quanto la realtà sia lontana dalle sue aspettative: lavora spesso in strutture fatiscenti, con gravi carenze tecniche e professionali, in cui regna la [[corruzione]], lo spreco delle risorse è fuori controllo e i suoi colleghi sono sleali, arrivisti e disposti a tutto pur di farsi le scarpe a vicenda. E la loro vittima preferita è proprio il neofita che vive nel suo mondo fatato. In breve egli si rende conto che i suoi sogni erano proprio sogni, ma di quelli che si trasformano in incubi. Le sue spettative subiscono un tracollo verticale, come quello delle Twin Towers l'[[11 settembre 2001]]. A seconda della gravità del trauma subìto, il sanitario viene colpito da un più o meno profondo senso di frustrazione, che si ripercuote sull'attività professionale e annichilisce ogni proposito di miglioramento. La conseguenza è l'adozione di un ''modus operandi'' definibile ''[[alla Carlona|ad magna Carola]]'' o ''[[Cazzo di cane|ad nerchiam molossi]]'', dichiarato fuorilegge persino da [[Luigi Di Maio]], data la sua palese inefficacia. Anche il frustrato è seriamente candidato all'arruolamento nella Legione straniera.
*'''distrazione'''. Ogni attività professionale, da quella più umile alla più prestigiosa, va svolta con concentrazione e precisione: non sono ammesse distrazioni di alcun genere. In medicina questo concetto è portato all'esasperazione. Ciò provoca, come [[effetto collaterale]], proprio quello che si cercava di evitare: la distrazione, o meglio, le distrazioni. Il loro insieme infatti può essere scisso in due sottoinsiemi:
**'''distrazione endogena''', che riguarda le distrazioni scaturite o scatenate dall'individuo: un pensiero collaterale che d'improvviso si insinua nella ''forma mentis'' precostituita, un [[lapsus]], un tic, un [[rutto]] o una [[scoreggia]] non programmata e sfuggita al controllo costituiscono la causa prima di un gran numero di [[errore umano|errori umani]], ciascuno dei quali provoca un caso di malasanità e, non di rado, lo stroncamento di una brillante carriera.
**'''distrazione esogena''', che comprende tutti quegli stimoli esterni che deviano l'attenzione il più lontano possibile da quello che si sta facendo.
[[File:Medico distratto da tettona.jpg|right|thumb|250px|Un caso di ''distrazione esogena''.]]
Gli stimoli esterni possono essere di qualsiasi natura: visivi, uditivi, tattili e olfattivi. Si verifica anche il caso in cui quella che per uno è una distrazione endogena, può essere per un altro una distrazione esogena. Fece scalpore a suo tempo il caso dell'[[ospedale]] Big Boobs di [[Manate sul Labbro]]: il professor Trinciapollo, primario emerito del reparto di ''chirurgia semidistruttiva'', stava eseguendo un difficile intervento su un paziente geneticamente portatore di articolazione scapolo-omerale. Tale bizzarria genetica costringeva il malcapitato a muovere su e giù le spalle per poter masticare i cibi, causandogli gravi problemi nelle relazioni interpersonali. Durante la delicata fase di lussazione dell'articolazione anomala l'anestesista emise un peto saturo di gas esilarante, che usava di nascosto a scopo ricreativo. In pochi istanti l'intera équipe operatoria scoppiò a ridere, senza riuscire a fermarsi. Il professor Trinciapollo, tra uno sghignazzo e l'altro, tentò di portare a termine l'intervento da solo, con risultati devastanti: il paziente ora aveva sì la mandibola indipendente dalle scapole, ma anche l'apparato digerente rivoltato al contrario, cosicché fu costretto a nutrirsi tramite [[clisteri]] e a defecare dalla bocca mediante conati di vomito. Inoltre ampie volute intestinali gli fuoriuscivano dalle orecchie.
{{Quote|Però... ahahahahah... quel tizio... ahahahahahah... un po' di faccia da culo ce l'avevahahahahahah!|Il professor Trinciapollo poco prima di traslocare a San Vittore}}
Anche i distratti si arruolano spesso nella Legione straniera, ma spesso si perdono prima di arrivarci.
*'''disinteresse''' (...)
*'''ipertrofia dell'ego''' (...)
 
{{Medicina}}
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