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=Emanuele Filiberto di Savoia (attuale "principe")=
'''Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia'''. Ultimogenito di [[casa Savoia]], bipede (1972, Ginevra - deambulante).
{{cit2|Tale padre, peggio il figlio.|Motto di Casa Savoia.}}
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Sciagura che affligge ciclicamente ogni dinastia, la [[Maledizione del figlio scemo|maledizione del figlio scemo]] (su quattro generazioni in media ci sono due soggetti normali, un genio e un idiota che manda a puttane il lavoro dei predecessori) ha colpito anche casa Savoia. E ha colpito con gli interessi: due scemi di fila, praticamente un record.
 
Il piccolo '''Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia''' nasce all'[[ospedale]] di [[Ginevra]] nel [[1972]], di parto naturale. Il suo primo impatto col mondo non è dei migliori. L'[[ostetrica]], una [[Svizzero|svizzera]] ferocemente repubblicana, appena dopo averlo estratto con l'ausilio di un'[[aspirapolvere]], lo prende in braccio, lo soppesa, lo scruta perplessa, e, come da procedura, parte con gli schiaffi.
 
Alla [[Marina Ricolfi Doria|madre]], però: rea di aver perpetuato la stirpe. La santa donna capisce subito che quel figlio {{citnec|tanto voluto}} sarà fonte di infiniti problemi per la famiglia. Il piccolo Filiberto dal canto suo, pur con i palesi limiti dovuti alle connessioni neurali solo parzialmente complete (il processo è tuttora in corso) intuisce già dalla prima occhiata alla madre che la [[destino|sorte]] non è stata particolarmente benevola con lui, almeno dal punto di vista strettamente genetico-ereditario.
{{quote|Cette garçon el me darà probloms, me lo sònt... é tutt sòn pér!|Mamma Savoia}}
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{{quote|Gnè ueèè anghi ma-mà nghhè nghè gnèèè|Le prime parole del piccolo Savoia. Nella conoscenza delle lingue straniere non andrà oltre.}}
 
Di lì a qualche giorno, per celebrare la nascita, i genitori addobbano la cancellata della loro [[villa]] con decine di fiocchi. Marroni.
 
L'infanzia del real rampollo trascorre felice tra i suoi pari di sangue blu, e viene mandato a studiare nelle più prestigiose scuole per [[nobile|nobili]] decaduti d'[[Europa]]. Anni da tipico studente medio; la sua [[pagella]], alla voce ''Commenti'' recita immancabilmente
 
"{{Carattere|Lucida Handwriting|100%|''Povera stella, ci prova, ma non ci arriva proprio''}} ".
 
È comunque l'unico [[alunno]] della storia al quale vengano concesse le ''attenuanti generiche''.
 
"{{Carattere|Lucida Handwriting|100%|''P.S. Ma con dei genitori del genere, è già un miracolo che sappia allacciarsi le scarpe.''}} "
 
Sono anni grami, di [[esilio]] forzato dalla terra dei suoi avi, costretto a vivere in un angusta villa di 250 stanze con vista sul lago di Ginevra. Una vita francamente insopportabile per chiunque, piena di tormenti e sofferenze, che soltanto 260 milioni di euro basterebbero a lenire. Si scherza ovviamente, chi sarebbe così idiota da chiedere 260 milioni come risarcimento per un esilio?
Ciò nonostante, il principe cresce garrulo e socievole, ma terribilmente ingenuo:
 
Il [[10 novembre]] [[2002]], entra in vigore la riforma dell'obsoleta [[Costituzione Italiana]]<ref>Spiegazione: sono abrogati il primo e il secondo comma della XIII disposizione transitoria</ref>, questa volta sul serio: i Savoia possono orafinalmente rientrare nelsul suolo patrio.
La famiglia Savoia è in tripudio: il [[Vittorio Emanuele di Savoia|padre]] festeggia come al suo solito, sparando ad alzo zero su dei turisti tedeschi di passaggio. Dopodichè, assieme alla consorte, donna pia e morigerata, prende la [[Fiat Culo]] usata dal [[Vittorio Emanuele III|bis-suocero]] per scappare a [[Brindisi]] e fa partire un [[carosello]] per le strade di Ginevra. La coppia può finalmente dar sfogo a tutto l'odio represso verso gli elvetici: lui brandisce una bandiera in fiamme della [[Milka]], mentre a ogni incrocio la pia donna mostra le nobili terga dal finestrino, inveendo contro gli usi secolari degli Svizzeri, quei "fottuti repubblicani mangia [[Emmenthal]]".
 
I due Savoia partiranno per l'[[Italia]] la notte stessa. A bordo della [[Fiat Culo]] e inseguiti dalle volanti svizzere, riescono dopo una rocambolesca fuga a raggiungere [[Locarno]], sul [[lago Maggiore]]. Lì, Vittorio Emanuele ruba una barca a remi<ref>Sì, esatto, a un turista tedesco incidentalmente morto sparato.</ref> e nella notte del 12 novembre sbarcano sul territorio Italiano, a Maggiore.
 
In [[Svizzera]], oggi il [[12 novembre]] èdiventa Festa Nazionale di Liberazione.
 
Allo sbarco non era presente il rampollo Filiberto cheil invecequale, appena saputa la notizia, era corso a comprare un [[atlante]]. Scoperta l'ubicazione dell'Italia, si era messo a zompettaresaltellare garrulo e entusiasta in direzione sud-est, orientandosi con la bussola trovata in un [[ovetto Kinder]]. Sarà trovato a [[Singapore]] sei mesi dopo.
 
Nella primavera del [[2003]], a furia di [[autostop]] su carri di bestiame, rientra anch'egli in Italia riabbracciando l'amata famiglia: i primi anni trascorrono in tranquillità, sino a che, in una nebbiosa mattina estiva del [[2005]] non viene avvicinato da un losco figuro, spacciantesi per membro della setta [[Carboneria|carbonara]] '''[[Alternativa Monarchica]]'''™, un partito di nostalgici della Restaurazione post [[Congresso di Vienna]].
 
Il colloquio, dal tuttora contenuto tuttora ignoto, segna uno ''iato'' nell'esistenza del Berto: in pochi mesi passa da una vita {{citnec|schiva e appartata}} alla sovraesposizione mediatica.
Sul perchè di un siffatto comportamento gli storici si dividono: per ragioni di chiarezza, èsi necessario esporreespone di seguito una tabella con indicati
È bene tenerla presente
 
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Seguono altre apparizioni sul tubo catodico, sino all'apoteosi nel febbraio 2010, con la partecipazione al [[Festival di Sanremo]]. Assieme a Pupo e a un terzo, canta [[Italia amore mio]], definita dalla stampa come ''la paraculata peggio riuscita nella storia della canzone''<ref>Per altre informazioni, si veda la voce [[Italia amore mio|relativa voce]].</ref>.
{{quote|Io credo nella mia cultura...|Filiberto nichilista?}}
 
== Intestazione ==
 
=== Candidato Filiberto ===
{{cit2|Non farò mai politica.}}
{{cit2|Nemmeno se venissi eletto!}}
Filiberto decide inoltre di sfruttare un binomio molto in voga nell'Italia di quegli anni: tv e politica. Grazie alla notorietà televisiva, la fondazione nel [[2005]] del movimento d’opinione “Valori“'''''[[Valori e futuro”futuro]]'''''” non passa infatti inosservata. Specialmente alla Finanza, dato che il vice-presidente Mariano Turrisi viene arrestato poco dopo per aver riciclato 600 milioni di $ dei narcos.
 
 
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