Utente:Succhiateste/Sandbox: differenze tra le versioni

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{{citazioneCit|Ca sc no t n vè t'agghia azzeccà nu mappin...||Frase con cui Cito conquistò Taranto e la colonizzò||}}
 
{{CitazioneCit|Ce m n futt a me!||Prima frase di senso compiuto pronunciata dai bambini nati a Taranto| }}
 
{{citazioneCit|Vi sc fsc picc u sgarzill.||Invito a comportarsi in maniera corretta|}}
 
{{citazioneCit|Mo t'agghie struppià!||Usato per dire: adesso ti devo sfregiare|}}
 
{{citazioneCit|Non vorrei dirlo, ma a Taranto c'è una puzza di merda...||Raffaello Tonon su Taranto|}}
 
{{citazioneCit|Ho assaggiato le cozze di Taranto e secondo me sono morte|[[Nietzsche|Nietzsche|]] sulle cozze|}}
 
{{citazioneCit|Conteniamo mercurio||Le cozze a Nietzsche||}}
 
{{città
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Dopo tre giorni nacquero i due primi esemplari di '''cozzari''', che come tutti sappiamo erano ad immagine e somiglianza del Dio Giancarlo. I due cozzari, pare dello stesso sesso, dopo diciotto settimane impararono il difficile e complesso meccanismo della riproduzione, e crearono numerosi cozzari loro simili che iniziarono ad abitare la città. Taranto si arricchì all'inverosimile grazie alla produzione di cozze esportate in tutto il mondo e Dio Giancarlo, visto il momento di grande prosperità, iniziò a seguire le prime lezioni di italiano dal suo mentore e fondatore della lingua italiana [[Aldo Biscardi]]. Tutto andava bene finché la regina degli Zacchei, '''Rossana Di Bello''', decise di invadere Taranto. L'amato Dio Giancarlo fu spodestato e chiese asilo al suo amico [[Silvio]], mentre la terribile regina iniziò un nuovo regime che prevedeva l'abolizione dell'ICI sulla prima casa, l'abbassamento delle tasse, e in più introdusse la parola ''dissesto'' nel suo programma elettorale, una parola fino ad ora sconosciuta ai tarantini, ma che erano sicuri avrebbe portato in alto l'economia della città. Nonostante la vasta produzione di cozze, a Taranto fu dichiarato, pensate un po', il fallimento, e così cozzari e zacchei si allearono dando la caccia alla regina Rossana che fu sorpresa all'aeroporto da una troupe di [[Studio Aperto]] mentre si recava con diciotto borsoni (contenenti non si sa che cosa) in [[Spagnogallo]], ufficialmente per aiutare i bambini poveri. Pare che alla troupe di Studio Aperto abbia riferito le testuali parole: "[[Cazzata|Non è come sembra... io non ne sapevo nulla!]]".
[[ImmagineFile:L_55443d4f4fa20f08df929a6985d0cb2fRossana di Bello con bambini neri.jpg|right|thumb|250px|Rossana Di Bello in Spagnogallo mentre aiuta i bambini poveri]] Fu da allora che a Taranto vissero alleati cozzari, zacchei e zuinghi (una nuova specie nata dall'incrocio tra una cozza e Giancarlo Cito).
 
==Principali caratteristiche della città==
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===Zone d'interesse culturale===
[[Immagine:Dio_ilva_taranto_.png|left|thumb|300px|Il perverso disegno di Dio per vendicarsi di Cito]]
Tra i monumenti più famosi, spicca l''''ILVA''' (ex Italsider), l'industria siderurgica più grande d'[[Europa]]. Questa struttura fu costruita da Cito, come affronto al suo peggior nemico, Dio, mentre la città era al culmine della propria prosperità (era riuscita ad arrivare ai livelli di Salerno); Giancarlo cercava infatti di raggiungerlo e di avvelenarlo, tramite l'erezione di enormi camini che avevano il compito di sputare tra le nuvole le peggiori scorie industriali. Ma quell'infame del Signore [[punizione divina|lo ripagò con la stessa moneta]], rigettando tutti i veleni sulla città stessa. A tutt'oggi l'ILVA contribuisce, con i suoi fumi al metallo pesante, a dare il colpo di grazia alla già poco soddisfacente qualità dell'[[aria]]. L'ILVA conta innumerevoli tentativi d'imitazione in [[Cina]], e si è rivelato come metodo più efficace per contenere la crescita demografica.
 
===Quartieri storici===
 
Molto importanti per la città, inoltre, le zone altamente commerciali e industrializzate come la "Salinella", i "Tamburi" (in cui probabilmente è stato inventato l'omonimo strumento da utilizzare nella Curva Nord dello stadio cittadino), il quartiere "Paolo VI" e la parte più antica della città e la più apprezzata, in cui vivono i vip ed i ricchi: "Taranto Vecchia" (nel dialetto "Tarde Vecchie")
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Questa figura mitologica è entrata a far parte anche del mondo del Rap mediante il suo brano inedito "Cito Rap" riuscendo a convertire mostri dell'antica Grecia quali Zacalicius al mondo della musica.
 
Il mitico [[Zacalicius|Zacalicius]] - nato come filosofo e divenuto cozzaro cantante tarantino ha trattato argomenti di portata nazionale quali: le polpette di sua madre nei giorni festivi, dei suoi problemi con la droga di cui lui si fa vanto, dei festini a base di alcool e droga ove vi era la partecipazione secondo alcune indiscrezioni di [[Pingu]] e della donna tarantina prima di iniziare la procreazione.
 
Il leggendario Damiano "u'nzvùs'" (lo sporco) - Quest'uomo, raggiunti i 150 anni di età, è da 130 il paninaro più sudicio di Taranto. Aperto tutta la notte, si va da lui per incontrare tanta bella gente, tra cui i cozzari sono quelli meno pericolosi. Chiuso più volte per risse per una puccia, passa alla storia per i suoi panini con tutto ciò che volete, incluse lasagne, polpette, e goulash. Tutto rigorosamente vecchio di mesi e di colori sgargianti. Ma il massimo sono le sue celebri fritture. Damiano usa olio di palma suo coetaneo, e mette in quella friggititrice le migliori delizie: olive ascolane, mozzarelline, chele di granchio (al sapore di segatura) e soprattutto i mitici "polletti", pepite di pollo radioattive. Tutti i tarantini hanno detto almeno una volta nella vita "damià! famm' 3 eur' (o tremila lir') d' pollett'!" ("Damiano! fammi tre euro - tremila lire di polletti!") e lui obbedisce friggendo fino a farli diventare neri, poi benedice con abbondanti menate di sale. la sua roba è così buona che si muove da sola. Molti hanno visto infatti i polletti uscire le zampette e scappare, o le lasagne saltellare nella vaschetta. Infine Damiano porta ancora appeso al muro il calendario del Duce, sul quale si mette a parlare per ore dimenticando le fritture e facendo bruciare tutto. allorchè il cozzaro di turno s'incazza ma Damiano non gli cambia la roba manco se lo pagano, e scoppia una nuova rissa. Famosa anche la sua pubblicità che riscuote grande successo nella città dei Due Mari:
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== Vocabolario ==
[[Immagine:Y1pfWoo66Nfi3jYAsZ6dH5ZqJ52Nby3e4AiXI6oTrCn-Apx3bFEwcfLoH8yOZR2EN8YcokFmCvsIzQ.jpeg|right|thumb|200px|un esemplare di tarantino mentre cerca di imitare Giuliano Ferrara]]Taranto ha un vocabolario con una lingua tutta sua. Per certi versi assomiglia al napoletano anche se non ne è completamente simile. Espressioni come "mo l'avè"(adesso le devi avere(le botte)) e "ce ste cumbin" (che cosa stai combinando) o "mi ste' cac' u' cazz'" (mi stai tediando) rendono la lingua tarantina comprensibile come un soffiosussurro vicino a un trapano elettrico.
Il linguaggio di Taranto però non è solamente raffigurato come espressione orale ma anche gestuale: spesso e volentieri i tarantini per indicare una persona obesa o comunque robusta cercano in ogni maniera di allargare il più possibile le braccia intorno al proprio corpo per mostrare la stazza.
 
==Note==
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[[categoria:Città d'Italia]]