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Fontana se ne accorse meglio di chiunque altro ed utilizzò le sue schede per illustrare al pubblico le grandi manovre operate dal brillante presidente Blatter, come l'introduzione del [[Golden Gol]] e del ballottaggio in caso di pareggio dopo 120', del doppio arbitro in campo, l'obbligo per tutte le nazionali di imparare a memoria l'inno composto da [[Ricky Martin]] ed usarlo in sostituzione del proprio inno nazionale e la sostituzione dei tacchetti di ferro con quelli di porcellana perché si abbinavano meglio ai manti erbosi francesi. Questo almeno secondo quanto riportavano le fonti citate da Fontana, tra cui segnaliamo beppegrillo.it.
Condusse le inchieste in maniera assolutamente imparziale, anzi si fece consigliare da [[Emilio Fede]] per essere più sicuro. Portiamo come esempio alcune frasi che testimoniano la sua neutralità:
{{quote|Un uomo in leggero sovrappeso affetto da smanie dittatoriali.|Walter Fontana su Blatter}}
{{quote|Un altro pallino di Blatter è il suo cervello, incastrato all'interno del cranio.}}
 
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= Rivalità calcistica Italia-Germania =
[[File:Striscione Italia-Germania alleati.jpg|right|thumb|240px|UnIl poeta [[Er Monnezza|intellettuale romanoTrilussa]] riassume la storica rivalità tra Italia e Germania.]]
{{Cit2|[[Popopopopopopo|POPOPOPOPOPOPO]]!|[[Italiano]] dal 2006 in poi su Italia-Germania.}}
{{Cit2|Prima o poi...|[[Tedesco]] che autoalimenta false speranze.}}
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Siccome da quell'anno venivano addirittura concesse ben due sostituzioni, l'allora CT, [[Ferruccio Valcareggi]], decise che [[Gianni Rivera|Rivera]] doveva occupare un posto d'onore in formazione: quello accanto a lui in [[panchina]].<ref>Almeno per un tempo.</ref>
 
L'Italia come sempre passò un girone ostico solo per un quarto e arrivò ai quarti contro i [[nazionale di calcio del Messico|padroni di casa]], reduci dalla recente rivoluzione guidata da [[Pancho Villa]]<ref>Sì, lo sappiamo che si era conclusa 50 anni prima, ma, si sa, i messicani sono un popolo indolente e ci hanno messo inun po' a rendersene conto...</ref> e quindi non ancora pronti ad affrontare una competizione di quel livello; quindi in semifinale incontrò la Germania, reduce da un girone ancor più osceno e da un quarto contro i [[Nazionale di calcio dell'Inghilterra|campioni in carica]], che ottennero il titolo in quanto inventori del calcio. I tedeschi si avvalsero della maledizione di Montezuma per vincere e passare il turno.<br />
La sfida si preannunciava tesissima, anche perché nell'intervallo si sarebbe tenuta un'appassionante gara di baffi, con le ''Aquile'' capitanate da un [[Kaiser|anziano giocatore di Monaco]] e da un [[Himmler|oriundo di origini argentine]] e gli ''Azzurri'' capitanati da [[Sandro Mazzola|Mazzola]] e Poletti.<br />
[[File:Sandro Mazzola fa il saluto romano.jpg|right|thumb|300px|"Baffo" Mazzola traeva in inganno i tedeschi spacciandosi per uno di loro.]]
La partita inizia con un'Italia frizzante, a causa delle abbondanti libagioni di [[chinotto]] con cui affrontava la canicola messicana. Dopo 8' Mazzola, grazie al suo passato da [[esattore delle tasse]], si fa consegnare la palla da una terrorizzata difesa tedesca, la passa a [[Roberto Boninsegna|Boninsegna]] che infila la palla in rete e festeggia con un [[fosbury]]. Ed è '''1-0'''.<br />
 
E dopoDopo 82' minuti di [[Nicolò Carosio|quasi gol]], in pieno recupero la Germania recupera palla con Grabowski, che, tentando di spazzare, sforna invece un cross degno di [[Garrincha]]: il milanista [[Karl-Heinz Schnellinger]] prova ad alleggerire verso il futuro compagno di squadra, il portiere [[Enrico Albertosi|Albertosi]], ma con un po' troppa forza. '''1-1''' e a settembre sarebbero stati cazzi suoi.<br />
 
Si va così ai supplementari. Al 5', nel caos generale delle prime avvisaglie del [[terremoto dell'Irpinia]], [[Gerd Müller]] si avventa rapace sulla palla e convince il pallone ad entrare in porta, nonostante la sua ritrosia: '''2-1'''. Albertosi tira giù tre [[Madonna|madonne]] e due [[Cherubino|cherubini]].<br />
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Arrivata in semifinale trovò la Polonia, in cerca di vendetta dopo l'[[Campionato europeo di calcio|Europeo]] perso a Varsavia nel 1939. [[Paolo Rossi]] però aveva bisogno di farsi notare da [[France Football]] e inavvertitamente eliminò i polacchi.<br />
 
Ma in finale ad attendere l'Italia ci sarebbe stata la Germania. La Germania poteva contare su forti individualità, come [[Hansi Müller]], nipote di secondo letto del più noto [[Gerd Müller|Gerd]] e padre di [[letto a castello]] di [[Thomas Müller]] e [[Karl-Heinz Rummenigge]], detto ''Die Kaiser'', in quanto tradizionalista.<br />
Si arrivò così alla finale dell'[[11 luglio]] contro la Germania. All'aeroporto di Madrid arrivarono il presidente della [[Germania Ovest]] Karl Carstens e il [[presidente della Repubblica]] [[Sandro Pertini]], che mostrava già gli evidenti sintomi dell'[[arteriosclerosi]].<br />
Dal canto suo la nazionale azzurra poteva vantare un gruppo compatto quanto una cosca di [[Cosa Nostra]], una disposizone tattica efficace e il suo uomo migliore: [[Sandro Pertini]], dispensatore di insulti diplomatici e [[Presidente della Repubblica Italiana]] a tempo perso.
Per incrementare lo spettacolo la [[FIFA]] arruolò un pagliaccio del [[circo equestre]] per arbitrare la finale, il brasiliano [[Arnaldo César Coelho]]. A commentare invece c'era il suo collega Nando Martellini, che progettava una fuga in [[Paraguay]] col suo nuovo pupillo, Pablito Rossi.<br />
 
Nella tensione della finale, con la coppa del mondo a due passi al 24' [[Alessandro Altobelli]] fa partire un [[traversone]] diretto in area dove [[Bruno Conti]] e [[Hans-Peter Briegel]] stavano dialogando a [[Pizza|pizzoni]] in faccia. Coelho esprime il suo talento clownesco salendo fino al terzo anello del [[Stadio Santiago Bernabeu|Bernabeu]] ed esibendosi in gustosi esempi di giocoleria. I giocatori fraintendono ed è rigore. Battuto da [[Cabrini]] che sfortunatamente spedisce il pallone a [[Pamplona]] scatenando una violentissima (e quindi bellissima) [[Festa di san Firmino]] fuori stagione. La reazione in cabina di commento di Martellini fa pendant con la sobrietà degli smoccolamenti liguri di Pertini. Per il resto nulla di rilevante, si va al riposo sullo 0-0.<br />
Ad arbitrare la finale sarebbe stato il brasiliano [[Arnaldo Coelho]], detto ''Scaramacai'' per l'effervescenza nel dirigere. A commentare invece c'era Nando Martellini, già infoiato dopo i match con Argentina e Brasile, ed eccitato dai gol di Rossi alla Polonia.<br />
 
Comincia la ripresa e subito l'arbitro dà un saggio del suo talento comico e, assieme a Conti e [[Uli Stielike|Stielike]], improvvisa un'imitazione di [[Don Vito Corleone]], con tanto di minacce e macchine bruciate. Il pubblico applaude.
Al 24' accade il primo fatto: [[Alessandro Altobelli]] fa partire un [[traversone]] diretto in area dove [[Bruno Conti]] e [[Hans-Peter Briegel]] si stavano scambiando teneri calci volanti. Coelho scatta e sale fino al terzo anello del [[Stadio Santiago Bernabeu|Bernabeu]] da cui indica il dischetto. A battere è [[Cabrini]], che invece di mirare alla porta mira ad un fotografo reo di non aver reso bene il suo profilo durante la semifinale. Nando Martellini commenta pacato:
{{quote|È fuori! Fuori! Fuoooori! Mannaggia la pupazza! E io che avevo puntato tutto lo stipendio nel gol su rigore!}}
Nel frattempo Pertini scambia alcune impressioni col barista che gli aveva appena portato lo [[spritz]].<br />
Dopo un resto di primo tempo fatto di nulla cosmico condito da noia mortale, si va a riposo sullo '''0-0'''.<br />
 
Al 56' un fallo su [[Gabriele Oriali]] gli servirà come esperienza allorquando sarà trombato da [[Marco Branca]] ai tempi del triplete. Due guerre mondiali da voltagabbana hanno insegnato agli italiani come e quando è meglio tradire, ma la Germania dimostra di non saper far tesor della propria storia: Tardelli furbescamente scatena la guerra civile nell'area teutonica (ritratta nel celbre [[Guernica]] di [[Picasso]]). Dalle macerie di questo conflitto sbuca Rossi che insacca l''''1-0''', tanto inaspettato che Martellini neanche riesce a concludere il pacato commento al gol, l'asta del microfono che divelle la cabina di commento. Pertini ha rimembranze partigiane e tenta di far saltare la linea ferroviaria che conduce dal suo posto ai cessi dello stadio: purtroppo il progetto fallisce nel momento in cui scopre che il vile attentato era già stato perpetrato dall'[[ETA]]. La sua incontinenza subisce un duro colpo.<br />
Nella ripresa l'arbitro ha deciso che la stampa dovrà parlare solo di lui a fine partita. Dopo un'accenno di rissa tra Conti e [[Uli Stielike|Stielike]] l'arbitro si frappone tra loro con sguardo torvo e sussurra ad entrambi:
{{quote|Abbassa lo sguardo o son cazzotti!}}<br />
 
Al 69' un'innocua perdita di possesso dei tedeschi innesca il contropiede dell'Itala: gli ''azzurri'' attuano la "tattica 129", detta anche "''tattica [[Valium]]''", che consiste nel far addormentare il gioco con una melina interminabile: purtroppo ad assistere alla partita vi era anche un giovanissimo [[Josep Guardiola|Pep Guardiola]] che si innamorerà di questo schema e lo trasformerà nel suo marchio di fabbrica, per molti esperti di settore un'innovazione nel calcio, per tutto il pubblico la disumana tortura chiamata "[[Tiki-taka]]".<br />
Al 56' c'è un fallo su [[Gabriele Oriali]] che stava bene anche senza questo intervento. Siccome noi italiani siamo dei sorci bastardi, [[Marco Tardelli|Tardelli]] ne approfitta per battere subito la punizione: la palla arriva a [[Claudio Gentile]] che crossa in area. La palla arriva a [[Ciccio Graziani]] che prova a prenderla di tacco, ma si ricorda di essere Ciccio Graziani e per questo non può fare gol con l'Italia; dal nulla sbuca Rossi che infila di testa il gol dell''''1-0'''. Martellini commenta così:
L'idea geniale di Bearzot è quella di scodellare all'improvviso il pallone ad un terzino come [[Marco Tardelli|Tardelli]], tanto quando minchia capita che un terzino faccia gol, pensano i tedeschi. L'azione è confusa: si vede un tiro partire, tedeschi scettici sul pericolo della traiettoria, poi buio. Ad un certo punto si sente un urlo che scuote la Terra fin dal nucleo di ferro fuso. Questo evento, unito alla demenza senile del nostro Presidente (di cui Martellini è entusiasta) sono il ricordo indelebile di per gli italiani e per i sismologi di tutto il mondo di questo "''Mundial''". È '''2-0'''.<br />
{{quote|Gol! Ha segnato Rossi! Rossi! Ro...}}
seguono scongiuri [[Napoli|partenopei]] e inviti alle sorelle dei calciatori germanici, in ordine per numero di maglia. Intanto Pertini stringe la mano a [[Re Juan Carlos]], scambiandolo per il suo segretario personale e raccontandogli della dura staffetta partigiana nell'inverno del '43.<br />
 
L'Italia prosegue col suo gioco di rimessa, volto a nauseare e portare al vomito gli avversari, quando questi non sono in coma farmacologico a causa della [[melina]]. Dagli sviluppi di un contropiede all'80' il guru [[Alessandro Altobelli|"Spillo" Altobelli]] cerca di insegnare la meditazione brahaminica al mondo attraverso i teleschermi. Le violenze scaturite dai compagni di squadra lo convincono che è il momento di tirare: '''3-0'''. Nando Martellini raggiunge Pertini in tribuna a fare trenino urlando "Provate a prenderci!", ma il precedente attentato dinamitardo li blocca e il Presidente inveisce contro l'ennesima malvagia opera dei [[nazisti]].<br />
Al 69' su un'innocua perdita di possesso dei tedeschi parte il contropiede dell'Italia che si porta fino all'area avversaria. Dopo aver scatenato un attacco terminale di sbadigli alla difesa della Germania il pallone viene scodellato a Tardelli fuori area, mentre un difensore tedesco si ricorda il suo ruolo, ma troppo tardi: la palla entra in rete e.d è '''2-0'''. Tardelli lancia un urlo inumano che è stato sentito distintamente fino ad [[Agrigento]] e il nostro affezionato sottolinea tutto così:
{{quote|Goool! Gol! Tardelli! Raddoppio! Tardelli! Uno splendido gol di Tardelli! Esultiamo con Pertini! Tuffiamoci anche noi nell'oceano della [[demenza senile]] assieme al nostro presidente!}}<br />
All'80', dopo l'ennesima [[melina]] italiana,<ref>Perché [[Enzo Bearzot]] aveva insegnato alla sua nazionale come far addormentare il gioco per svegliarlo di soprassalto nel bel mezzo della [[fase REM]].</ref> parte un'altro contropiede: l'Italia in superiorità numerica ha spazio; il solito Conti pesca in area Altobelli che, solo davanti al portiere, ci pensa un po' prima di tirare. Dopo una lunga meditazione in cui ha scoperto il senso dell'esistenza si decide a tirare giusto un attimo prima di far nascere il più naturale istinto omicida nel popolo italiano: '''3-0'''. Nando Martellini, già ubriaco dopo aver brindato con tutta la redazione sportiva della [[RAI]], esulta:
{{quote|E sono tre! E sono tre! Altobelli! Oh ma sono il solo a vedere tre Altobelli in campo?}}
e Pertini, persi completamente i freni inibitori, si esibisce in un fantastico gesto dell'ombrello ed esclama:
{{quote|Col cazzo che ci prendete più mangiakatroffen!}}
 
Tre minuti dopo un calcio di punizione per i tedeschi ed un maldestro intervento di Gentile, inciampato neiinciampa suoiin stessinumerosi baffi, regalanoregalando ai tedeschi il [[gol della bandiera]].<br />
 
Al 90' l'arbitro si esibisce ancora in pezzo di giocoleria col pallone, ma viene ancora frainteso. Il match ha fine e l'Italia è campione del mondo, campione del mondo, campione del mondo, come sottolinea Martellini, che ormai vede triplo a causa delle numerosi libagioni di grappa artigianale di casa Pertini, che ha già espresso il proprio deretano al presidente ovest-tedesco.<br />
Ma non c'è nulla da fare: al 90' l'arbitro requisisce il pallone, urlando ''"la palla è mia e ci faccio giocare chi voglio io!"'' emette il triplice fischio e Martellini pronuncia la frase che rimarrà impressa nei cuori di tutti:
L'Italia solleva la coppa nella tribuna d'onore del Bernabeu e comincia a festeggiare. Nel mentre la demenza senile di Pertini ha raggiunto lo stadio terminale, tanto che il Presidente decide di abbandonare l'''Aria Forza Uno'' a Madrid e salire sull'[[airbus]] degli azzurri, dove precetta altri due pensionati come Zoff e Bearzot, assieme a Causio e li sfida a [[scopone]].<br />
{{quote|È finito! Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo! 'Mazza che ciucca!}}
Per evitare il ripetersi dell'eventualità condita da una demenza senile più sarda e rabbiosa con [[Cossiga]] Zoff e Causio abbandoneranno la nazionale.<br />
mentre Pertini esprime gli ultimi sberleffi in faccia al presidente tedesco.<br />
L'Italia solleva la coppa nella tribuna d'onore del Bernabeu e comincia a festeggiare. Pertini, ormai completamente rincoglionito, decide di salire sull'aereo di ritorno assieme agli ''Azzurri'':; essendo vecchio propone alla squadra una partita a [[scopone]], ma gli unici che accettano sono due vecchi come lui: Zoff e Bearzot.<br />
Non potendo giocare col morto visto che quel ruolo era già ricoperto dal presidente, Bearzot trascinò a forza [[Franco Causio]] nel tavolo da gioco. Dopo quell'esperienza il ''Barone'' rifiuterà ogni convocazione in nazionale, per paura di essere coinvolto in altre partite a carte, questa volta con [[Cossiga]].<br />
 
A questo trionfo seguirono altri due confronti in campo europeo: nel [[1988]] ai gironi degli [[EuropeiCampionato europeo di calcio Germania Ovest 1988|Europei]] a nessuna delle due squadre interessa la vittoria e preferiscono prendersi a ceffoni e fermare la partita sull'1-1. Nel 1996 uno 0-0 spettacolare quanto soporifero sancì l'uscita dall'[[EuropeiCampionato europeo di calcio Inghilterra 1996|Europeo]] per la gioia dei calciatori che volevano andare a [[Ladispoli]].<br />
 
In questo intervallo di tempo i mangiacrauti avevano osato vincere il [[MondialiCampionato mondiale di calcio Italia 1990|mondiale]] nellain casa degli azzurri; in questa circostanza emerse l'anima latina del popolo italiano, deciso a vendicare tale affronto.<br />
 
E, dopo una finale mondiale persa a testa, nel [[2006]] l'Italia ebbe la sua occasione.<br />
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Quell'anno per la prima volta mondiali furono trasmessi anche da [[Sky]]; in questa occasione [[Fabio Caressa]] diede prova del suo enorme talento da ultrà, fomentando le curve di tutti gli stadi in cui giocò l'Italia. In occasione di questa semifinale si presentò in cabina di commento con giacca verde, camicia bianca, cravatta rossa e senza pantaloni, perché non ebbe tempo di comprarne un paio in tinta col resto dell'abito.<br />
 
Fin da subito l'Italia sembra più pimpante dei tedeschi, in virtù del suddetto sangue latino e della [['Nduja]] casalinga offerta a tutti da [[Gattuso]] poco prima dell'incontro. Lo stesasostesso calabrese inveirà contro tutti i tedeschi che perderanno un menisco dopo un suo fallo, chiamandoli "simulatori". Caressa gli faceva eco, incitandolo ad aggredire anche le tibie.<br />
 
Durante il primo tempo la Germania prova a più riprese a sfondare la retroguardia azzurra con la fanteria, ma il muro abusivo fatto costruire da [[Fabio Cannavaro]] non vuole saperne di crollare. Nel frattempo l'Italia decide di abbonarsi all'''Area di rigore della Germania'', settimanale tedesco dedicato agli attaccanti.<br />
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L'Italia quindi vincerà il Mondiale di testate contro la [[Nazionale di calcio della Francia|Francia]] capitanata da [[Zidane]], grazie ancora a Grosso che sconvolgerà Barthez con la propria presenza in campo.<br />
 
E dopo l'ennesima amichevole, nel [[2011]] proprio a Dortmund, finita in pareggio tra la gioia masochistica dei tedeschi, l'anno successivo si scrive l'ultima eliminazione dei tedeschi.
 
=== [[Europei di calcio Polonia e Ucraina 2012|Hulk spacca!]] ===
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== Note ==
 
{{Legginote}}
{{Note|2}}
<references />
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{{Calcio}}
[[Categoria:Incontri di calcio]][[Categoria:Risse famose]]
 
= Darko Panč­ev =
{{Bidone}}
{{Inter}}
[[File:Giornale Panč­ev re del porno titolo.PNG|right|thumb|300px|[[La Gazzetta dello Sport|La Gazzetta]] titolò così quando seppe dell'interesse per il macedone da parte dell'[[Inter]].]]
{{Cit2|Macché [[Jean-Pierre Papin|Papin]]. Il vero [[pallone d'oro]] sono io.|Darko Panč­ev su [[modestia]] e senso della realtà.}}
{{cit|Il Cobra non è un [[serpente]], ma una pippa indecente...|[[Donatella Rettore]] su Darko Pančev}}
{{Cit2|In area, dategli palla ed è gol.|[[Osvaldo Bagnoli]] su [[Preben Elkjær Larsen]].}}
{{Cit|Dite che con Pančev bisogna avere pazienza perché è della Macedonia? Sarà...ma io sono della Bovisa e se sbaglia un'altra volta davanti al portiere gli spezzo i femori con un tubo innocenti.|[[Osvaldo Bagnoli]]}}
{{Cit2|Panč­ev è proprio inutile|[[La Gazzetta dello Sport|La Gazzetta]], cinque minuti dopo il suo esordio in maglia nerazzurra.}}
 
'''Darko Panč­ev''' è la dimostrazione vivente<ref>Per quanto le prestazioni in campo possano far pensare al contrario.</ref> che alla dirigenza dell'Inter non serviva [[Massimo Moratti]] per riempirsi di bidoni: ci riusciva benissimo anche prima di lui.
 
== Carriera ==
Panč­ev era reduce da una stagione stellare, non fosse altro perché aveva giocato nello [[Stella Rossa Belgrado]]. Anche per alcuni dettagli trascurabili, come 34 reti stagionali, una [[Scarpa d'oro]] e il titolo di campione d'Europa dei due continenti col club [[Jugoslavia|jugoslavo]]. Poi andò all'Inter.<br />
[[Campionato]], [[Coppa dei Campioni|Coppa Campioni]], [[Coppa Intercontinentale]]: sperava di rivincere tutto questo; nessuno però lo aveva informato di essere approdato nel lato sbagliato del [[Lambro]], tanto che ancora oggi non ha idea di quale maglia abbia vestito o di quale fosse il nome della squadra.<br />
Già allora il club meneghino aveva un ottimo fiuto per gli affari: per questo pagò 2 miliardi di [[lire]] e gli fece firmare un quadriennale.<br />
Panč­ev non volle deludere le attese e si presentò in forma migliore al primo allenamento ad [[Appiano Gentile]], in [[infradito]]. Secondo lui lo aiutavano a perfezionare la sua proverbiale precisione sotto porta.<br />
I risultati non si fecero attendere: riuscì a centrare la porta col suo primo tiro. Era quella del bagno degli uomini del settore ospiti dello stadio. Il pubblico, però, non gradì il gesto balistico e fu ricoperto di fischi a [[San Siro]]. E considerando che l'Inter giocava in trasferta e non era il derby, questo dovrebbe dare misura del suo enorme talento. Le sue prestazioni crebbero, tanto che era diventato capace di mancare la porta da qualunque posizione e in qualunque modo, con i più spettacolari ed inutili gesti tecnici che la [[Serie A]] avesse visto dai tempi di [[Perdomo]], cioè appena due anni prima.<br />
E quindi i nerazzurri furono costretti a cederlo, loro malgrado, in prestito al primo club tedesco dell'elenco, che purtroppo era il [[Bayer Leverkusen]]. Così lo scaricarono al Lipsia. Lì fu amato talmente tanto che i tedeschi non aspettarono fino a fine stagione pur di rimandarlo a [[Milano]].<br />
Ma l'Inter stava per cambiare proprietà, e Panč­ev non rientrava nei piani tecnici della società, che preferì rimpiazzarlo con [[Dennis Bergkamp]], attaccante [[Olanda|olandese]] che nel corso della sua carriera si dimostrerà di ben altra classe rispetto al macedone, tranne nella stagione in nerazzurro dove si salvò per il rotto della [[cuffia]] e trascorse gran parte dell'anno a calciare [[calcio di punizione|punizioni]] dal limite in fallo laterale. Per questo il macedone andò in cerca di fortuna e trovò, infatti, il [[Fortuna Dusseldorf]], per poi concludere la sua strepitosa carriera a [[Sion]], tra canti di lode e stufato di agnello.<br />
Della sua esperienza all'Inter dirà:
{{quote|Ma come cazzo ho fatto a finire lì? Voglio dire: mi cercava mezza Europa e all'altra mezza gli rodeva il culo perché non aveva abbastanza soldi per comprarmi, mi hanno detto che andavo a Milano, potevano dirmi che era la squadra sbagliata!|Darko Panč­ev nella prossima reincarnazione starà più attento.}}
Ha anche giocato in nazionale e non con una, ma con ben due maglie diverse, ma [[A nessuno importa|non ci interessa]].
 
== Carriera nel porno ==
Molti faticarono a vedere il suo talento, forse perché [[Pene|era ben nascosto]]. In campo lasciava a desiderare, ma sembra che fuori fosse un vero fuoriclasse, come d'altra parte suggeriva il soprannome di ''[[Cobra]]'' che si era guadagnato a [[Belgrado]]. Un [[Tinto Brass|talent scout]] lo notò in vacanza in campo per [[nudisti]] e gli propose un contratto. Lui disse che si era ritirato, lo scrutatore disse che avrebbe percepito uno stipendio venti volte superiore rispetto a quando era all'Inter, e sarebbe stato anche più amato. A queste parole accettò, ma rimase un po' interdetto quando al posto di un campo in erba sintetica, gli chiesero di riscaldarsi nudo e dopo aver assunto del Viagra su un letto a baldacchino con cuscini di seta e una biondona ungherese. Fu così sancito l'esordio nel cinema a luci rosse per il ''Cobra'', che ebbe un grande successo, tanto da far capire alla Rettore che in effetti il cobra è un serpente, e anche di una certa lunghezza, e con una certa [[Sesso anale|agilità]].<br />
Di seguito una lista dei suoi migliori film:
 
=== Filmografia parziale ===
*''Tutti frutti, soprattutto le [[banane]]'' {{Dimensione|80%|Girato in [[Macedonia|patria]].}}
*''Questa volta faccio centro!'' {{Dimensione|80%|Film autobiografico.}}
*''Amore Internazioanale''
*''Il trenino dell'amore fa ciuf ciuf e io sto dietro''
*''Guarda Milano che è pieno di serpi''
*''PornoStella Rossa''
*''[[Snakes on a Plane]]''
 
== Caratteristiche tecniche ==
Velocità, fiuto del gol, precisione sotto porta: un giorno sperava di sviluppare tutte queste qualità. La storia ci dice che quel giorno non arrivò mai.<br />
Non disponeva di raffinati fondamentali tecnici, partecipava raramente alla manovra e non era fortissimo fisicamente, ma ciò non rappresentava un grosso problema se avesse, come i tifosi nerazzurri si auguravano, trovato rapidamente la sua collocazione in campo: a tracciare le righe.<br />
Nonostante l'infelice avventura in nerazzurra è comunque stato eletto miglior calciatore macedone degli ultimi 50 anni, superando per una manciata di voti [[Goran Pandev]] e un innaffiatoio.
 
== I momenti più illuminanti ==
 
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== Note ==
<references />
{{Calciatori}}
{{Portali|Calcio}}
 
= Attore caratterista (redirect da Caratterista) =
{{Riquadro
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{{colore|white|''"Porca puttèna!'' [[Questa pagina qua|<span style="color:#00ff00;">'''''questo articolo'''''</span>]] ''è stèto scritto da uno coi controchèzzi, mica da uno'' [[Stronzo|<span style="color:#00ff00;">'''''stronzolo'''''</span>]]. ''Cioè, detto'' [[Eh?|<span style="color:#00ff00;">'''''papèle papèle'''''</span>]], ''questo articolo usa la bi-zona"''}}
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}}
[[File:Fotocopiatrice.jpg|right|thumb|150px|Lo strumento necessario ad ogni caratterista per comporre il proprio copione.]]
<br />
{{Cit2|Ed elli avea del cul fatto trombetta|[[Dante|Il sommo poeta]] descrive la sublime arte di un caratterista.}}
 
Con il termine '''caratterista''' si indica un artista di grande spessore e versatilità, talmente variegato da essere sempre uguale a se stesso.<br />
Solo i grandi attori come [[Jerry Calà]], [[Massimo Boldi]] o [[Nino D'Angelo]] possono ambire ad essere grandi caratteristi.
 
== Storia ==
[[File:Carotenuto.jpg|right|thumb|240px|Gli occhiali di [[Mario Carotenuto]] grandi interpreti della commedia all'italiana. Dietro loro possiamo scorgere la loro storica spalla, Mario Carotenuto.]]
Il caratterista nasce a [[Grenoble]] nel [[1308]], quando [[Enrico Montesano|Henry du Montesain]], noto attore alla corte di [[Filippo IV di Francia|Filippo il bello]], pestando il piede in un chiodo sporgente esordì in un prorompente ed involontario "''Li mortacci!''", espressione tipica della [[Lingua d'oil]]. Il pubblico applaudì fragorosamente questa performance e l'eclettico attore roman{{Censura|ac}}cio capì che avrebbe tratto un grande successo a ripetere quella battuta in tutti i suoi spettacoli. Gli stessi critici teatrali dell'epoca (già allora prezzolati servi del potere, sostenitori del [[governo Renzi]]) non definirono questo fenomeno come povertà creativa da parte dell'artista, ma come grande capacità di reinventarsi sempre allo stesso modo, senza cadere nell'ovvia originalità. Ottenne così un enorme successo ed è tutt'ora annoverato tra i padri della letteratura e del teatro francese. Ciò dimostra l'enorme povertà letteraria e teatrale di quest'orrida e bellissima nazione.<br />[[File:Celentano triciclo.jpg|left|thumb|320px|[[Adriano Celentano]] interprete dei più svariati personaggi, tra cui il"''molleggiato''", il "''re degli ignoranti''" e perfino "''Adriano Celentano''".]]
Il ruolo del caratterista si evolvette nel corso dei secoli, e numerosi sono gli esempi di grandi caratteristi che costellano il teatro, dalla [[Shakespeare|drammaturgia shakespeariana]] alla [[Carlo Goldoni|commedia dell'arte]]; tra questi possiamo ricordare: Mangaldio Pernacchione, specializzato nel ruolo dello scugnizzo presso la corte [[Borboni|borbonica]], Juan Joaquim Flatulentes, scomodo commentatore dell'imperialismo di [[Carlo V]] a suon di [[peti]], fino a Sam Zemeny, diventato famoso in epoca vittoriana con lo pseudonimo di ''[[Jack lo Squartatore]]''.<br />
Con l'invenzione del cinema il caratterista ha iniziato a penetrare nelle case e nei cuori delle genti.<br />
Gli [[anni '70]] sono il periodo di maggior prolificità di questa specie nel loro habitat naturale: la [[commedia all'italiana]]. Tra tette, culi, riflessioni sociali e lotte di classe costoro si collocano alla perfezione, mostrando ciò di cui nessuno aveva il coraggio di parlare, ovvero una spietata critica alla società attraverso ceffoni, scurregge, bestemmie e un vasto campionario di santi, espressioni emblematiche come "'''[[Enzo Salvi|amma mia gomme sdo!]]''" feroce satira sull'oppressione delle classi sociali più basse operata dalla [[DC]].<br />
Gli [[anni '80]] segnano l'inizio del declino di questa specie, fino alla sua quasi attuale estinzione, se non fosse per alcune [[Cinepanettone|riserve naturali]] in cui oggi sopravvivono i più rari esemplari. Da questo decennio in poi la gente inizia a farsi più fastidiosamente raffinata ed esigente, non gli bastano più i classici gestacci e sberleffi, vuole qualcosa di più. Tutta colpa del governo dei [[PSI|socialisti]], diranno alcuni critici cinematografici, dopo aver baciato la foto di [[Lino Banfi]] che tengono sul comodino.<br />
La realtà è molto più dura. La [[Charles Darwin|selezione naturale]] ha causato una diffusa sterilità tra gli esemplari di questa specie, motivo per cui gli esemplari viventi di questa specie sono gli ultimi. Ma gli studiosi prevedono in futuro un'evoluzione nel genoma umano che darà vita a nuovi esemplari.
 
== Caratteristiche del caratterista ==
== Come si diventa caratterista ==
Per la prima volta nella storia di [[NONCICLOPEDIA|questo sito]] e solo per le prime 50 telefonate in esclusiva un pratico corso da attore caratterista. Diventa anche tu una stella immobile del firmamento cinematografico in quattro semplici mosse!
# Irrompi sul palco o inserisciti nelle inquadrature;
# Fai qualcosa di caratteristico come un rutto, una [[Scorreggia ad alta densità|scorreggia]] un'imprecazione, una bestemmia o qualunque altra cosa fastidiosa;
# Ripeti questa cosa in vent'anni di carriera;
# Goditi il meritato successo.
 
== The Rocky Horror Character Show ==
Ed ecco a voi una ricca galleria dei più straordinari caratteristi, comprese le loro specialità:
 
{{Galleria
|titolo=
|larghezza=350
|immagine1=Bombolo faccia da coglione.jpg
|commento1=[[Bombolo]], specializzato in ''tzé tzé'', pizze in faccia e ''la prego ispettò nun me meni!''
|immagine2=Elena Fabrizi (Sora Lella).png
|commento2=La [[Elena Fabrzi|Sora Lella]], capostipite di tutte le burine cinematografiche.
|immagine3=Anna Longhi seduta su sedia.jpg
|commento3=[[Anna Longhi]], sua figlia di secondo letto, specializzata in burineria e cultura.
|immagine4=Alvaro Vitali - Pierino.png
|commento4=[[Alvaro Vitali]], specializzato in ben 3 diversi tipi si flatulenze e in sbirciata dalla serratura.
|immagine5=Guido Nicheli.jpg
|commento5=[[Guido Nicheli]], specializzato in alta finanza [[Milano|meneghina]].
|immagine6=Enrico Montesano - Febbre da cavallo.jpg
|commento6=[[Enrico Montesano]], specializzato nell'essere il classico ragazzo trasteverino con le pezze al culo, anche a 50 anni.
|immagine7=Adolfo Celi con fiocina.jpg
|commento7=[[Adolfo Celi]], specializzato in austerità e autorità. Già il nome parla abbastanza chiaro.
|immagine8=Renato Pozzetto - Eau la Madonna.jpg
|commento8=Le nouveau parfum par [[Cochi Ponzoni|Coco]] et [[Renato Pozzetto|Reneé]].
|immagine9=Jerry Calà tazza punk.jpg
|commento9=[[Jerry Calà]]. È quello sopra.
|immagine10=Fantozzi.jpg
|commento10=[[Paolo Villaggio]], specializzato in [[Fantozzi]] e i suoi gemelli non legalmente riconosciuti, questo almeno finché non ha scoperto la classica depressione ed [[Paolo Conte|espressione un po' così che abbiamo noi prima di andare a Genova]] a metà degli [[anni '90]].
|immagine11=Massimo Boldi espressione.jpg
|commento11=[[Massimo Boldi]], specializzato in docce ambigue, dolori ''passeschi'' e tachicardia.
|immagine12=Christian_De_Sica_mima_un_volante.jpeg
|commento12=[[Christian De Sica]] spiega finalmente che è 'sta cosa.
|immagine13=Oronzo Canà.jpg
|commento13=''Ma porca putténa! Perché chézzo mi hai mèsso in mezzo a questa ggènde qué? Guarda che se non mi togli subito ti spezzo la nóce del capocollo!''
|immagine14=Gabriele-paolini.jpg
|commento14=[[Gabriele Paolini]], specializzato nel ruolo del malmenato.
}}
 
== Collegamenti esterni ==
*[http://ondemand.mtv.it/serie-tv/mario-una-serie-di-maccio-capatonda/s01/mario-una-serie-di-maccio-capatonda-s01e05-fratelli-peluria-merda Un doveroso omaggio al più grande caratterista di tutti i tempi.]
== Voci correlate ==
*[[Attore]]
*[[Clonazione]]
*[[Massimo Boldi]]
*[[Christian De Sica]]
*[[Guido Nicheli]]
*[[Mario Carotenuto]]
{{Cinema}}
 
= Gli altri cantieri =
[[Utente:MisterDi/SandboxCantiere]]<br />[[Utente:MisterDi/Sandbox2Cantiere2]]<br />[[Utente:MisterDi/Cantiere4]]