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Fontana se ne accorse meglio di chiunque altro ed utilizzò le sue schede per illustrare al pubblico le grandi manovre operate dal brillante presidente Blatter, come l'introduzione del [[Golden Gol]] e del ballottaggio in caso di pareggio dopo 120', del doppio arbitro in campo, l'obbligo per tutte le nazionali di imparare a memoria l'inno composto da [[Ricky Martin]] ed usarlo in sostituzione del proprio inno nazionale e la sostituzione dei tacchetti di ferro con quelli di porcellana perché si abbinavano meglio ai manti erbosi francesi. Questo almeno secondo quanto riportavano le fonti citate da Fontana, tra cui segnaliamo beppegrillo.it.
Condusse le inchieste in maniera assolutamente imparziale, anzi si fece consigliare da [[Emilio Fede]] per essere più sicuro. Portiamo come esempio alcune frasi che testimoniano la sua neutralità:
{{quote|Un uomo in leggero sovrappeso affetto da smanie dittatoriali.|Walter Fontana su Blatter}}
{{quote|Un altro pallino di Blatter è il suo cervello, incastrato all'interno del cranio.}}
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= Rivalità calcistica Italia-Germania =
[[File:Striscione Italia-Germania alleati.jpg|right|thumb|240px|
{{Cit2|[[Popopopopopopo|POPOPOPOPOPOPO]]!|[[Italiano]] dal 2006 in poi su Italia-Germania.}}
{{Cit2|Prima o poi...|[[Tedesco]] che autoalimenta false speranze.}}
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Siccome da quell'anno venivano addirittura concesse ben due sostituzioni, l'allora CT, [[Ferruccio Valcareggi]], decise che [[Gianni Rivera|Rivera]] doveva occupare un posto d'onore in formazione: quello accanto a lui in [[panchina]].<ref>Almeno per un tempo.</ref>
L'Italia come sempre passò un girone ostico solo per un quarto e arrivò ai quarti contro i [[nazionale di calcio del Messico|padroni di casa]], reduci dalla recente rivoluzione guidata da [[Pancho Villa]]<ref>Sì, lo sappiamo che si era conclusa 50 anni prima, ma, si sa, i messicani sono un popolo indolente e ci hanno messo
La sfida si preannunciava tesissima, anche perché nell'intervallo si sarebbe tenuta un'appassionante gara di baffi, con le ''Aquile'' capitanate da un [[Kaiser|anziano giocatore di Monaco]] e da un [[Himmler|oriundo di origini argentine]] e gli ''Azzurri'' capitanati da [[Sandro Mazzola|Mazzola]] e Poletti.<br />
[[File:Sandro Mazzola fa il saluto romano.jpg|right|thumb|300px|"Baffo" Mazzola traeva in inganno i tedeschi spacciandosi per uno di loro.]]
La partita inizia con un'Italia frizzante, a causa delle abbondanti libagioni di [[chinotto]] con cui affrontava la canicola messicana. Dopo 8' Mazzola, grazie al suo passato da [[esattore delle tasse]], si fa consegnare la palla da una terrorizzata difesa tedesca, la passa a [[Roberto Boninsegna|Boninsegna]] che infila la palla in rete e festeggia con un [[fosbury]]. Ed è '''1-0'''.<br />
Si va così ai supplementari. Al 5', nel caos generale delle prime avvisaglie del [[terremoto dell'Irpinia]], [[Gerd Müller]] si avventa rapace sulla palla e convince il pallone ad entrare in porta, nonostante la sua ritrosia: '''2-1'''. Albertosi tira giù tre [[Madonna|madonne]] e due [[Cherubino|cherubini]].<br />
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Arrivata in semifinale trovò la Polonia, in cerca di vendetta dopo l'[[Campionato europeo di calcio|Europeo]] perso a Varsavia nel 1939. [[Paolo Rossi]] però aveva bisogno di farsi notare da [[France Football]] e inavvertitamente eliminò i polacchi.<br />
Ma in finale ad attendere l'Italia ci sarebbe stata la Germania. La Germania poteva contare su forti individualità, come [[Hansi Müller]], nipote di secondo letto del più noto [[Gerd Müller|Gerd]] e padre di [[letto a castello]] di [[Thomas Müller]] e [[Karl-Heinz Rummenigge]], detto ''Die Kaiser'', in quanto tradizionalista.<br />
Dal canto suo la nazionale azzurra poteva vantare un gruppo compatto quanto una cosca di [[Cosa Nostra]], una disposizone tattica efficace e il suo uomo migliore: [[Sandro Pertini]], dispensatore di insulti diplomatici e [[Presidente della Repubblica Italiana]] a tempo perso.
Per incrementare lo spettacolo la [[FIFA]] arruolò un pagliaccio del [[circo equestre]] per arbitrare la finale, il brasiliano [[Arnaldo César Coelho]]. A commentare invece c'era il suo collega Nando Martellini, che progettava una fuga in [[Paraguay]] col suo nuovo pupillo, Pablito Rossi.<br />
Nella tensione della finale, con la coppa del mondo a due passi al 24' [[Alessandro Altobelli]] fa partire un [[traversone]] diretto in area dove [[Bruno Conti]] e [[Hans-Peter Briegel]] stavano dialogando a [[Pizza|pizzoni]] in faccia. Coelho esprime il suo talento clownesco salendo fino al terzo anello del [[Stadio Santiago Bernabeu|Bernabeu]] ed esibendosi in gustosi esempi di giocoleria. I giocatori fraintendono ed è rigore. Battuto da [[Cabrini]] che sfortunatamente spedisce il pallone a [[Pamplona]] scatenando una violentissima (e quindi bellissima) [[Festa di san Firmino]] fuori stagione. La reazione in cabina di commento di Martellini fa pendant con la sobrietà degli smoccolamenti liguri di Pertini. Per il resto nulla di rilevante, si va al riposo sullo 0-0.<br />
Comincia la ripresa e subito l'arbitro dà un saggio del suo talento comico e, assieme a Conti e [[Uli Stielike|Stielike]], improvvisa un'imitazione di [[Don Vito Corleone]], con tanto di minacce e macchine bruciate. Il pubblico applaude.
Al 56' un fallo su [[Gabriele Oriali]] gli servirà come esperienza allorquando sarà trombato da [[Marco Branca]] ai tempi del triplete. Due guerre mondiali da voltagabbana hanno insegnato agli italiani come e quando è meglio tradire, ma la Germania dimostra di non saper far tesor della propria storia: Tardelli furbescamente scatena la guerra civile nell'area teutonica (ritratta nel celbre [[Guernica]] di [[Picasso]]). Dalle macerie di questo conflitto sbuca Rossi che insacca l''''1-0''', tanto inaspettato che Martellini neanche riesce a concludere il pacato commento al gol, l'asta del microfono che divelle la cabina di commento. Pertini ha rimembranze partigiane e tenta di far saltare la linea ferroviaria che conduce dal suo posto ai cessi dello stadio: purtroppo il progetto fallisce nel momento in cui scopre che il vile attentato era già stato perpetrato dall'[[ETA]]. La sua incontinenza subisce un duro colpo.<br />
Al 69' un'innocua perdita di possesso dei tedeschi innesca il contropiede dell'Itala: gli ''azzurri'' attuano la "tattica 129", detta anche "''tattica [[Valium]]''", che consiste nel far addormentare il gioco con una melina interminabile: purtroppo ad assistere alla partita vi era anche un giovanissimo [[Josep Guardiola|Pep Guardiola]] che si innamorerà di questo schema e lo trasformerà nel suo marchio di fabbrica, per molti esperti di settore un'innovazione nel calcio, per tutto il pubblico la disumana tortura chiamata "[[Tiki-taka]]".<br />
L'idea geniale di Bearzot è quella di scodellare all'improvviso il pallone ad un terzino come [[Marco Tardelli|Tardelli]], tanto quando minchia capita che un terzino faccia gol, pensano i tedeschi. L'azione è confusa: si vede un tiro partire, tedeschi scettici sul pericolo della traiettoria, poi buio. Ad un certo punto si sente un urlo che scuote la Terra fin dal nucleo di ferro fuso. Questo evento, unito alla demenza senile del nostro Presidente (di cui Martellini è entusiasta) sono il ricordo indelebile di per gli italiani e per i sismologi di tutto il mondo di questo "''Mundial''". È '''2-0'''.<br />
L'Italia prosegue col suo gioco di rimessa, volto a nauseare e portare al vomito gli avversari, quando questi non sono in coma farmacologico a causa della [[melina]]. Dagli sviluppi di un contropiede all'80' il guru [[Alessandro Altobelli|"Spillo" Altobelli]] cerca di insegnare la meditazione brahaminica al mondo attraverso i teleschermi. Le violenze scaturite dai compagni di squadra lo convincono che è il momento di tirare: '''3-0'''. Nando Martellini raggiunge Pertini in tribuna a fare trenino urlando "Provate a prenderci!", ma il precedente attentato dinamitardo li blocca e il Presidente inveisce contro l'ennesima malvagia opera dei [[nazisti]].<br />
Tre minuti dopo
Al 90' l'arbitro si esibisce ancora in pezzo di giocoleria col pallone, ma viene ancora frainteso. Il match ha fine e l'Italia è campione del mondo, campione del mondo, campione del mondo, come sottolinea Martellini, che ormai vede triplo a causa delle numerosi libagioni di grappa artigianale di casa Pertini, che ha già espresso il proprio deretano al presidente ovest-tedesco.<br />
L'Italia solleva la coppa nella tribuna d'onore del Bernabeu e comincia a festeggiare. Nel mentre la demenza senile di Pertini ha raggiunto lo stadio terminale, tanto che il Presidente decide di abbandonare l'''Aria Forza Uno'' a Madrid e salire sull'[[airbus]] degli azzurri, dove precetta altri due pensionati come Zoff e Bearzot, assieme a Causio e li sfida a [[scopone]].<br />
Per evitare il ripetersi dell'eventualità condita da una demenza senile più sarda e rabbiosa con [[Cossiga]] Zoff e Causio abbandoneranno la nazionale.<br />
A questo trionfo seguirono altri due confronti in campo europeo: nel [[1988]] ai gironi degli [[
In questo intervallo di tempo i mangiacrauti avevano osato vincere il [[
E, dopo una finale mondiale persa a testa, nel [[2006]] l'Italia ebbe la sua occasione.<br />
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Quell'anno per la prima volta mondiali furono trasmessi anche da [[Sky]]; in questa occasione [[Fabio Caressa]] diede prova del suo enorme talento da ultrà, fomentando le curve di tutti gli stadi in cui giocò l'Italia. In occasione di questa semifinale si presentò in cabina di commento con giacca verde, camicia bianca, cravatta rossa e senza pantaloni, perché non ebbe tempo di comprarne un paio in tinta col resto dell'abito.<br />
Fin da subito l'Italia sembra più pimpante dei tedeschi, in virtù del suddetto sangue latino e della [['Nduja]] casalinga offerta a tutti da [[Gattuso]] poco prima dell'incontro. Lo
Durante il primo tempo la Germania prova a più riprese a sfondare la retroguardia azzurra con la fanteria, ma il muro abusivo fatto costruire da [[Fabio Cannavaro]] non vuole saperne di crollare. Nel frattempo l'Italia decide di abbonarsi all'''Area di rigore della Germania'', settimanale tedesco dedicato agli attaccanti.<br />
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L'Italia quindi vincerà il Mondiale di testate contro la [[Nazionale di calcio della Francia|Francia]] capitanata da [[Zidane]], grazie ancora a Grosso che sconvolgerà Barthez con la propria presenza in campo.<br />
E dopo l'ennesima amichevole, nel [[2011]] proprio a Dortmund, finita in pareggio tra la gioia masochistica dei tedeschi, l'anno successivo si scrive l'ultima eliminazione dei tedeschi.
=== [[Europei di calcio Polonia e Ucraina 2012|Hulk spacca!]] ===
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== Note ==
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