→Senigallia vs Roma: The big match
Riga 17:
Mentre i due eserciti si stavano ancora chiedendo se non fosse una [[candid camera]], i senatori comprarono la libertà di [[Roma]] per [[tanto|tanto così]] di oro più la sorella gnocca di [[qualcuno|Fabio Mennio Varone]], ma Brenno gettò sulla bilancia anche la sua spada, urlando il celebre ''"Vae victis!"''<ref>A seconda delle traduzioni ''"Guai ai vinti!"'' o anche [[dialetto romanseco|''"E mo' ve lo pijate ar culo!"'']]</ref>, costringendo i romani ad versare altro [[oro]].
Vista la furbata del loro re, tutti gli altri senoni corsero a gettare sul piatto della bilancia le loro spade, armature, scudi e persino le pochette del make-up da viaggio: rimasti disarmati e col trucco sfatto, per i romani fu un gioco da ragazzi farne arrosticini di gallo ed [[esportare la democrazia]] a Senigallia, come testimoniato da recenti scavi archeologici, che hanno riportato alla luce ben due cocci rotti, attribuibili quasi certamente al celebre [[
== Medioevo ==
|