Utente:Crogiuolo/Sandbox/1: differenze tra le versioni

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Risalgono a questo periodo tutta una serie di Madonne, attribuite al Botticelli, che gli costarono 30 frustate per bestemmia reiterata. La primissima opera attribuita a Botticelli è la ’’Madonna col Bambino, un angelo e una foca’’([[1465]] circa), la seconda è l’’’Orca Madosca’’ ([[1466]]), entrambe dimostranti l’interesse del pittore verso il mondo animale e definiti dal Pippi degli “’’stronzi appoggiati sulla tela che non valgono il prezzo della cornice utilizzata’’”.<br />
Nonostante il talento del giovane Botticelli, il rapporto col maestro Pippi era difficile, forse per il carattere opprimente del futuro genio. Il [[Vasari]], nelle sue ‘’Vite’’ riporta alcuni dialoghi tra i due:
{{dialogodialogo2|Sandro|Maestro, posso dirle una cosa? Basta che non si offende|Pippi|Va bene, dimmi Sandrino|Sandro|Per fare un quadro grande ci vuole un pennello grande|Pippi|Sto già usando un pennello grande. Ora lasciami lavorare, vai a colorare|Sandro|… Maestro… non le conviene utilizzare un pennello in crine di cavalla di razza arabo fenicia, piuttosto che un pennello in crine di asina mediorientale?|Pippi|Sandro, non esistono animali del genere, né strumenti simili. Ora per favore, sto facendo un’opera importante. Guarda che belle quelle statuette! Guarda che belle! Vai a giocarci|Sandro|…Maestro... ma perché non disegniamo anche la parte opposta della tela?}}
Risultarono però determinanti nel progressivo processo di maturazione del suo linguaggio pittorico anche le influenze ricevute da [[Antonio del Pollaiuolo]] e [[Andrea del Verrocchio]], del quale potrebbe aver frequentato la bottega dopo la caduta in depressione e la fuga dall’Italia di Filippo Pippi.<br />
L'accentuato linearismo verrocchiesco, inteso come espressione di movimento, risulta evidente nella “Madonna attraversa fuori dalle strisce”, anch’esso di quel periodo, in cui le meditazioni sulla concezione matematica della pittura, di grande attualità in quegli anni con gli studi di [[Piero della Francesca]], sono ben sintetizzate dalle sgommate degli pneumatici.
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{{Quote| Piacere, Domenico Ghirlandaio| Botticelli al Papa}}
In mezza mattinata fece tre affreschi presso la cappella sistina: le Prove di Mosè, le Prove di Cristo e la Punizione di Qorah, Dathan e Abiram. Nelle cronache vaticane viene riportata la seguente conversazione
{{dialogodialogo2|Papa| Caro Ghirlandaio, voi siete un ignorante patentato. Che diavolo sono quei segni marroni|Sandro|Si chiama tecnica [[supercazzola|bucolica dell’arconato maggiore]], citazione dei grandi pittori fiamminghi|Papa|A me sembrano delle strisciate di merda|Sandro|Perché tu di arte non capisci niente, chiesarolo. Chiamami un superiore}}
Prese poi la prima corriera per Firenze inseguito dal Ghirlandaio e dalle guardie papali che lo rincorrevano imbracciando fucili a pallettoni
Di quegli anni la Nascita di Venere e la Primavera sottratti a Pietro Perugino con una rapina a mano armata; tali opere gli fecero dichiarare:
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