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A questo primo periodo appartiene il San Sebastiano opera in cui Botticelli mostra già un avvicinamento alla filosofia dei circoli culturali colti vicini alla famiglia Medici, animati da [[Marsilio Ficino]] e Agnolo Poliziano, in cui la realtà era vista come la combinazione di due grandi principi, il divino da una parte e la materia inerte dall'altra; l'uomo così occupava nel mondo un posto privilegiato perché poteva stare seduto a parlare di cazzate e sentirsi intellettuale mentre sorseggiava un fragolino fresco e veniva accudito da massaggiatrici tailandesi. Botticelli fu ben accetto nella combriccola soprattutto perché faceva un Daiquiri importantissimo e serviva velocemente.<br />
Di quegli anni l’infortunio sul lavoro causato da un Marsilio Ficino in manifesto stato di [[ebbrezza]], il quale prendendo una pistola ordinò a Botticelli di [[ballare]] e per
Dalla frequentazione del salotto, fatta di umiliazioni e pernacchie, spesso intramezzate da un “Coglione” pronunciato
=== Al servizio dei Medici e di Sisto IV===
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