→Vita, Morte e Miracoli
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Accecato dalla [[rabbia]] Ulquiorra impugnò il suo mitra ed iniziò una terribbile carneficina di tutti i pasticceri/gelatai/baristi della [[Sicilia]].
Tuttavia, passi che perdere una persona cara è brutto... Ma nessuno può permettersi di negare ai poveri siciliani che sgobbano come muli oppressi dalle mafie a destra e a manca il piacere di un cannolo o di un sorbetto al limone a fine giornata! Una violenta e spontanea sollevazione popolare, come non se ne erano viste sull'isola dai tempi di quel bellimbusto di [[Garibaldi]], costrinse Ulquiorra a rintanarsi in un casolare abbandonato nelle campagne di Agrigento. Per stanarlo occorsero tre lunghi giorni di battaglia: quando un commando di carabinieri, coltivatori di limoni, pastori di galline e baristi riuscì a sfondare le sue difese, Ulquiorra si lasciò catturare e linciare.
Per festeggiare la doppia dipartita, quella di Salvatore Anselmo e del suo apatico sottoposto anti-[[zucchero]], venne indetta da Trapani a Messina una speciale settimana di sconti sulle [[pasticceria|pastarelle]] e fuochi d'artificio che innalzò alle [[stelle]] il morale della gente.
== L'ingresso negli Espada ==
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