Ugo Foscolo: differenze tra le versioni

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Quando [[Napoleone|il Tappo]] decide che le tombe devono diventare i nuovi gabinetti pubblici, Foscolo si arrabbia col povero Ippolito, che, al contrario, sostiene l'idea di Napoleone.
 
{{Cit2quote|Non si trova mai un bagno pubblico e mi tocca sempre pagare un euro per andare al gabinetto nei bar!|Ippolito Pindemonte convince Foscolo con l'argomento decisivo.}}
 
Ugo Foscolo, nel suo agile carme di [[millemila]] versi, replica che le tombe servono per tre motivi:
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===Le ultime lettere di Jacopo Ortis===
{{Cit2quote|Le ultime lettere di Jacopo Ortis? La "I" e la "S", professoressa!|Studente che verrà bocciato.}}
È un romanzo epistolare, qualunque cosa questo voglia dire, e tratta del fidato amico immaginario di Foscolo.
Sin dalle prime pagine, Jacopo Ortis si chiede che fare dopo che la sua patria è stata venduta per due lire e per un paio di figurine e se a Venezia ci siano ancora buoni ristoranti di pesce. Purtroppo, entrato involontariamente a contatto con il racket del pesce avariato per i turisti a Venezia, Jacopo Ortis fa [[Mafia|cattive amicizie]] e... [[Morte|quelle lettere rimangono le ultime]].
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===Tieste===
Tragedia autobiografica in cinque atti. La fanciulla in età da marito Erope impiega 5 anni e non riesce ad arrivare alla stazione di Trieste perché le hanno dato indicazioni sbagliate: non esiste nessuna città che si chiami "Tieste". Tratta da un episodio realmente accaduto a Ugo Foscolo. Dopo cinque anni che Erope vaga senza meta apparente per il Nordest, si ricorda che aveva lasciato il figlio illegittimo al nido: lo raggiunge, ma suo marito Atreo arriva prima, fa dissanguare il pargoletto e ne fa bere il [[sangue]] all'amante di sua moglie, il quale si giustifica:
{{cit2quote|Pensavo fosse spritz}}
 
===Ajace===
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Stanco delle tragedie, Ugo Foscolo si dà alla commedia sexy all'italiana. Guido si nasconde nel sepolcro di famiglia dello zio Guelfo pur di bombarsi la figlia di questo, Ricciarda. Infatti, come è universalmente noto,
 
{{Cit2quote|Non c'è cosa più divina che trombarsi la cugina}}
 
Come se non bastasse, però, Guelfo odia a morte Averardo, padre di Guido, e i due scatenano tra loro la [[Prima guerra mondiale]], che si conclude con la sconfitta di Guelfo. Al termine del conflitto, che ha decimato la popolazione della [[Campania]], lasciando miracolosamente vivi solo i protagonisti della commedia, Guelfo, vinto, si vendica uccidendo i due amanti incestuosi Guido e Ricciarda, prima di suicidarsi.
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===Discorso storico sul testo del Decamerone===
Come [[Roberto Benigni]], anche Foscolo, esaurito il proprio repertorio, non fa altro che scopiazzare prendendo spunto dalle ''greatest hits'' della letteratura italiana e dai grandi successi del passato.
 
 
==Voci correlate==
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