Torquato Tasso: differenze tra le versioni

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[[File:Torquato Tasso.jpg|right|thumb|320px|Torquato Tasso era molto distratto e usciva spesso di casa senza pantaloni.]]
 
{{Q|Giuro, non ho copiato da [[Mary Poppins]]!|Tasso a proposito della sua famosa metafora dello zucchero nella medicina amara per il bambino malato}}
'''Torquato Tasso''' ([[Sorrento]], [[11 marzo]] [[1544]] – [[Roma]], [[25 aprile]] [[1595]]) è stato uno scrittore, [[drammaturgo]], [[poeta]] <s>santo e navigat</s> [[italia|italiano]]. Fu definito un [[uomo]] fuori dal suo [[tempo]], infatti il [[mercoledì]] si vestiva da [[paggio|paggetto]] del '300 (indossando un'oscena [[calzamaglia]]) e il [[venerdì]] da [[hippie]]. Nei suoi scritti, il gusto per le preziosità linguistiche, l'intensa sensualità e le [[metafora|metafore]] che capiva solo lui, rivelano l'[[evoluzione]] verso un linguaggio nuovo, che maturerà e si consacrerà nel [[1600|Seicento]] facendo la fortuna degli autori. <br /> Lui però [[morte|muore]] prima e assai [[povero]]. <br />
 
'''Torquato Tasso''' ([[Sorrento]], [[11 marzo]] [[1544]] – [[Roma]], [[25 aprile]] [[1595]]) è stato uno scrittore, [[drammaturgo]], [[poeta]] <sdel>santo e navigat</sdel> [[italia|italiano]]. Fu definito un [[uomo]] fuori dal suo [[tempo]], infatti il [[mercoledì]] si vestiva da [[paggio|paggetto]] del '300 (indossando un'oscena [[calzamaglia]]) e il [[venerdì]] da [[hippie]]. Nei suoi scritti, il gusto per le preziosità linguistiche, l'intensa sensualità e le [[metafora|metafore]] che capiva solo lui, rivelano l'[[evoluzione]] verso un linguaggio nuovo, che maturerà e si consacrerà nel [[1600|Seicento]] facendo la fortuna degli autori. <br /> Lui però [[morte|muore]] prima e assai [[povero]]. <br />
La sua opera più importante è la ''[[Gerusalemme liberata]]'' ([[1575]]), in cui vengono descritti gli scontri tra [[Cristianesimo|cristiani]] e [[Islam|musulmani]] durante una gara di [[Burraco]] a [[Gerusalemme]].
 
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== Biografia ==
[[File:Torquato Tasso da piccolo.jpg|left|thumb|320px|Torquato Tasso, a nove mesi, dipinto mentre "gattona".]]
[[File:Tasso Poeta.jpg|thumb|300px|Torquato Tasso ormai vecchio.]]
 
Nacque a [[Sorrento]] nel [[1544]]. Per un principio di [[asfissia]], patito durante il [[parto]], è molto [[negro|scuro di carnagione]]. La [[levatrice]] gli mette un [[limone]] in [[bocca]] e tenta di spacciarlo per una [[porchetta]] al [[mercato]] di Marina Piccola. Scampato all'[[infanticidio]], viene riportato ai suoi [[famiglia|familiari]]. <br />
Il [[padre]] Bernardo era un [[muratore]] [[Bergamo|bergamasco]] (leggendario campione di "muro a sacco" al servizio del principe Sanseverino), dal quale ereditò i [[callo|calli]] alle mani (presenti sin alla nascita). <br /> La [[mamma|madre]] era Porzia {{Citnec|"Piccola Miss"}} de' Rossi, nobildonna [[Pistoia|pistoiese]] figlia di un [[calciatore|giocatore]] di [[pallacorda]] di origini [[A.S. Roma|romane]]. <br />
All'età di dieci anni Torquato si recò a [[Napoli]], dove venne educato dal [[Vescovo]] Usimbardo Mazza (dei [[Gesuiti]]) all'uso del bastone pastorale. In seguito raggiunse il padre a [[Venezia]], dopo la [[morte]] della madre per avvelenamento da [[rame]] (infatti fu trovata con la [[testa]] fracassata da un [[paiolo]]). <br />
La signora Porzia {{Citnec|(di nome e di fatto)}} aveva una [[Storia d'amore|relazione]] col moro [[Otello]]. L'[[amicizia]] dell'[[alfiere]] di quest'ultimo , un certo Jago, con suo [[marito]], non gli giovò affatto. <br />
Tra il [[1560]] ed il [[1565]], Tasso compì i suoi studi a [[Padova]] e a [[Bologna]]. Nella prestigiosa [[Università di Padova]], Tasso gettò le basi della propria [[filosofia|cultura filosofica]] e conobbe [[Sperone Speroni]] (detto "la torre del Brenta"). Grazie a questa conoscenza, aderì da subito all'[[Accademia degli Infiammati]] ed in seguito, dopo un faticoso [[ManualiNonbooks:Farsi sculacciare|percorso educativo]], a quella più "leggiadra" degli [[Eterei]]. Nel [[1565]] giunse a [[Ferrara]], prima al servizio del [[cardinale]] Luigi d'Este, poi di suo [[fratello]], il Duca [[Alfonso I d'Este|Alfonso]]. Questo fu il periodo più felice della vita di Tasso, tentò il [[suicidio]] solo dodici volte. Era molto apprezzato dalle [[dama|dame]] e dai [[gentiluomo|gentiluomini]] per le sue doti poetiche e l'eleganza mondana, però non puoi dimenticare una "torre" se hai per le mani solo "pedoni" e la cosa finì in [[depressione]].<br />
Nel [[1575]] sottopose un [[poesia|poema]] sulla [[Le crociate|prima crociata]] al giudizio di cinque autorevoli letterati romani. I primi due [[Fanculo|vaffanculo]] incrinarono la sua [[autostima]], il terzo e il quarto lo portarono all'[[autoflagellazione]], il quinto lo convinse a gettarsi sotto un [[treno]], ma i progetti di messer [[Leonardo Da Vinci]] erano lungi dallo sfociare nella costruzione del "mezzo necessario". <br /> Tanto per non farsi mancare niente, iniziò a soffrire di [[paranoia]], evidenti segni di [[insicurezza]] e soprattutto [[pazzia]]. Quello che lo preoccupava era però l'[[alitosi]], fortunatamente trovò un buon rimedio alla cannella presso uno [[farmacista|speziale]]. <br /> Per mettere alla prova la propria [[fede]], si sottopose spontaneamente al giudizio dell'[[Inquisizione]] di [[Ferrara]], fu [[assoluzione|assolto]] ma per due settimane non poté sedersi.<br />
Nel [[1579]], durante le terze [[matrimonio|nozze]] di Alfonso II con Margherita Gonzaga, si sciacquò le [[palle]] nel recipiente della [[San Gria|sangria]] davanti a tutti. Il duca ne fu contrariato e lo rinchiuse nell'[[Ospedale]] Sant'Anna, nella celebre cella detta poi "del Tasso", dove rimase per sette anni. Durante questo periodo pubblicò il suo [[capolavoro]]: ''[[Gerusalemme liberata|La Gerusalemme liberata]]''. <br /> Nel [[1586]] fu liberato per intercessione di [[Guglielmo Gonzaga]] (che aveva apprezzato tardivamente il suo gesto di [[Spernacchiamento|spregio]] per quel [[idiota|minchione]] del [[genero]]) e si trasferì a [[Mantova]]. <br /> Nel [[1593]], tornò a [[Napoli]] per una causa sull'[[L'eredità|eredità]] del [[padre]], che consisteva in tre quintali di intonaco, due [[badile|badili]] e svariati [[muro|mattoni]]. A causa delle precarie condizioni di salute e delle [[Sindrome da deficit monetario|ristrettezze economiche]], si trasferì a [[Roma]] ospitato nel [[convento]] di Sant'Onofrio al Gianicolo, dove [[morte|morì]] a 51 anni appena iniziava a trovare serenità.
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== Il capolavoro ==
[[File:libro Gerusalemme liberata.jpg|right|thumb|380px|A sinistra, una delle 150.000 copie stampate col titolo sbagliato che rovinarono il Tasso.]]
Quando si parla di Tasso viene in mente la ''[[Gerusalemme liberata]]'', da lui considerata un'opera maledetta. Nella seconda stesura, cambiò il titolo in ''Gerusalemme conquistata'' cercando di spacciarla per un [[sequel]]. Si rivelò immediatamente una [[ManualiNonbooks:Fare qualcosa di veramente idiota|scelta incauta]], tutte le copie stampate gli restarono sul groppone, i creditori assunsero dei [[killer|sicari]] fatti venire espressamente da [[Don Vito Corleone|Corleone]]. [[fortuna|Fortunatamente]] per lui era rinchiuso a Sant'Anna, il Duca Alfonso si fece carico dei suoi debiti ma, astutamente, gli estorse l'80% dei ricavi sui successivi [[libro|libri]]. <br />
L'opera parla della [[Le crociate|prima crociata]], e già questo doveva essere [[Berlusdamus|presagio]] di [[default|fallimento]] e [[sfortuna|sventura]]. Nelle ''guerre sante'' i [[Islam|musulmani]] sono decisamente in vantaggio. Il loro [[Paradiso]] con 40 [[Verginità|Vergini]] {{Citnec|(molto troie)}} a disposizione, paragonato a tre mesi di "[[indulto|sconto della pena]] in [[Purgatorio]], offre sicuramente maggiori motivazioni.
 
=== La trama ===
Al sesto [[anno]] di [[guerra]], [[Goffredo di Buglione]] inizia ad essere dubbioso su quella che, dall'[[AISE|intelligence]] dei [[Templari]] su soffiata del [[Mossad]], era stata prevista e pianificata come "guerra lampo". Una cosa però non lo fa dormire la [[notte]]: la garanzia sulla [[cintura di castità]] della [[moglie]] è scaduta da circa un [[mese]]. Per chiudere la partita in fretta, convoca il crociato Tancredi e sfida i musulmani ai [[Calcio di rigore|calci di rigore]]. Questi non ci stanno, sposano l'[[idea]] del [[duello]] per evitare ulteriori spargimenti di [[sangue]], però la tenzone sarà a [[Burraco]].
[[File:Rinaldo e Armida di Nicolas Poussin.jpg|left|thumb|320px|Titolo: ''"Lì ce n'è ancora uno!". Armida toglie i pidocchi a Rinaldo''. ([[Nicolas Poussin]]: [[Louvre]], [[Paris Hilton|Paris]]).]]
La situazione si complica, al posto dell'inadatto Tancredi il campione cristiano è Rinaldo, a cui si oppone Pinh El-Lamir (campione egiziano per dodici anni consecutivi). La [[camorra]] ha un discreto interesse nell'affare, Rinaldo vincente viene dato 4 a 1. Per non correre rischi, incarica la [[Streghe (Charmed)|fattucchiera]] Armida (trisavola di Amelia la strega del [[Vesuvio]]) di fiaccare l'eroe cristiano. Grazie al potente incantesimo ''"Repetita fellatio"'', Rinaldo è in grado di contare fino a cinque e con estrema difficoltà. <br />
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=== Le sette giornate del mondo creato ===
È un [[poesia|poema]] in [[endecasillabo|endecasillabi]] sciolti, ossia fa [[cacata|cagare lento]]. Opera di contenuto [[religione|religioso]] e di impronta chiaramente [[controriforma|controriformistica]]<ref> Prliamo ovviamente della riforma di... ora non mi viene, ce l'ho sulla punta della lingua.</ref>.
Si fonda sul [[bibbia|racconto biblico]] della [[creazione del mondo]] ed è suddiviso in sette parti, ossia i sei giorni nei quali: dopo essere andato fuori nel weekend, passato il ponte a [[Portofino]] e i due in cui fece [[sciopero]], non avendo altro da fare quel giorno, [[Dio]] lo creò. <br /> Nell'illustrazione, in basso a destra della foto, si vede chiaramente il momento in cui [[Adamo]] chiede a [[Dio]]: <br />
''"Ma questa, possibile che c'ha sempre il mal di testa?"'' <br />
(e il Padreterno allarga le braccia scusandosi).
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*[[Goffredo di Buglione]]
 
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[[Categoria:Poeti]]
[[Categoria:Personaggi inutili]]
[[Categoria:Depressi]]