Tiziano Sclavi: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Ehi, non consideratemi solo come l'autore di Dylan Dog! Io sono anche un romanziere! Ho scritto "L'etichetta delle camicie"!|Tiziano Sclavi su fallimenti editoriali}}
 
{{Cit2|Attualmente Dylan Dog è il miglior fumetto disponibile in Italia, e Tiziano Sclavi è il miglior sceneggiatore presente sul mercato, il che mi disturba in quanto vorrei che il miglior fumetto fosse [[Martin Mystère]] e il miglior sceneggiatore fossi io.|[[Alfredo Castelli]] su come mentire per pietà}}
 
{{Cit2|Certo che sono felice del successo inaspettato di Dylan Dog, ma sono anche tanto preoccupato proprio per questo successo. Sento molto la responsabilità.|Tiziano Sclavi mentre cerca scuse banali per spiegare il suo problema di alcolismo}}
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== La dura gavetta ==
[[Immagine:Tiziano Sclavi.jpg|thumb|300px|Tiziano Sclavi sacrificherebbe la propria madre a Xabaras pur di riuscire a inventare una battuta divertente.]]
Nato nel bel mezzo dell'[[Pavia|Oltrepò Pavese]] nel [[1953]], Tiziano <s>Ferro</s> Sclavi passa l'intera infanzia e l'adolescenza nella [[nebbia]], cosicché i familiari scoprono la sua esistenza solo quando il baldo giovane compie diciott'anni: data la sua maggior età appena raggiunta, la famiglia non si perde in convenevoli e lo manda a lavorare.<br />Il vulcanico Tiziano, che [[Scemo del villaggio|da quella volta che ha battuto la testa da piccolo]] ha sempre avuto velleità letterarie, riesce a farsi assumere da '''Il Messaggero dei Piccoli''', [[Pedofilia|nota rivista a sfondo religioso per bambini]]; qui si adatta a svolgere i più umili e malretribuiti lavoretti: temperamatite, fattorino, correttore di bozze, trastullo sessuale del caporedattore, paroliere.<br />Nel [[1973]] [[Analfabetismo|impara anche a leggere e a scrivere]], e da quel momento la sua carriera nell'editoria subisce una brusca e inspiegabile accelerata.<br />Negli anni seguenti infatti Sclavi collabora con tenacia e dedizione alla sistematica distruzione (con annesso sputtanamento) delle principali testate fumettistiche italiane: [[Zagor]], [[Mister No]], [[Ken Parker]] sono solo alcuni dei titoli a cui il mastodontico autore pavese infligge il colpo di grazia.<br />Non contento, Sclavi passa poi al '''Corriere dei Ragazzi'''<ref>con il fumetto "Altai & Johnson" ( protagonisti un hippie fu[[matto]] e un cowboy dal grilletto facile, che giocano a fare i detectives - insomma, [[Paperoga]] e Paperino) e la rubrica ''Sottosopra'', una [[Nonciclopedia|piccola enciclopedia del sapere universale]].</ref> e a '''Il Giornalino''' <ref>Con buona pace del [[CCSG]], purtroppo Sclavi non riesce a far fallire anche quest'ultima testata</ref>, presso i quali si [[Cazzeggio|forma professionalmente]] e si guadagna la fama di sceneggiatore abile ma sottovalutato: come sappiamo solo il tempo renderà finalmente giustizia alla sua opera, facendo capire a tutti che invece si tratta di uno sceneggiatore scarso e sopravvalutato.<br />Nel [[1984]] si presenta l'occasione della vita e forse anche dei fianchi: a Sclavi viene affidata la direzione della rivista '''Pilot''', esempio lampante di come sia possibile coniugare brillantemente informazione giornalistica, fumetti d'autore e [[porno|pornazzi]].<br />La rivista fallisce dopo 15 numeri.
 
== Il meritato suc[[cesso]]: Dylan Dog ==
{{vedi anche|Dylan Dog}}
[[Immagine:Tiziano ferro canta.jpg|300px|thumb|left|Tiziano Sclavi alla presentazione di Dylan Dog durante l'Horror Festival del 1986.]]
Dopo questo filotto di fallimenti da far impallidire persino il [[Governo Prodi]], Tiziano Sclavi nell'anno di grazia 1985 passa all'elaborazione di un nuovo progetto destinato a cambiare le sorti del fumetto nazionale: nasce infatti '''Dylan Dog''', un investigatore inglese sempre in bolletta che si occupa solo di <s>panzane</s> casi dell'occulto: la trama è così assurda e demenziale che non può che piacere all'[[Capra|erudito pubblico italiota]].<br />Per far comprendere al suo manipolo di <s>schiavi pagati al minimo salariale</s> disegnatori le fattezze di Dylan, noto come [[Sesso|gran trombeur de femme]], Sclavi dice loro di ispirarsi all'attore [[Rupert Everett]], ribattezzato dallo stesso autore "il [[Rocco Siffredi]] de noartri": in realtà Sclavi dimostra di non capirne una beneamata cippa di seduttori ([[Cosa avrà voluto dire?|e di sesso in genere]]), dato che ignora completamente la [[Gay|disinibita e dichiarata gaiezza]] di Everett.<br />Nel frattempo Dylan Dog continua a rivelarsi un'inesauribile miniera d'oro, grazie a storie come "''L'alba dei morti viventi''", "''Morgana''", "''Jekill!''" e "''Dylan Dog e Groucho fanno shopping a New York''".<br />Il fumetto, edito dalla '''Bonelli''', vende parecchio, forse a causa dell'[[Bugia|eccellente regia e delle ricercate atmosfere grottesche]], oppure più semplicemente perché è di fatto l'unico fumetto disponibile sul mercato (oltre a [[Pimpa]]) dopo il fallimento di tutte le altre case editrici <ref>Guarda caso in questa case editrici aveva lavorato Sclavi qualche anno prima...</ref>.<br />Il successo è tale che Tiziano Sclavi può permettersi il lusso, a partire dal numero 100, di smettere di scrivere nuove storie e di ripubblicare i vecchi albi spacciandoli per novità assolute. Nessuno dei lettori ovviamente si accorge dell'inganno, e ciò permette al Nostro di dedicarsi sempre meno alla realizzazione del fumetto e di impegnarsi con maggiore assiduità alle sue vere passioni: alcol, [[droga]] e depressione.<br />Negli anni '90 Sclavi si risolleva dal suo stato di [[Silvio Berlusconi|larva miliardaria]] e torna a produrre storie e soggetti in quantità industriale.<br />E il bello è che nessuno gli aveva chiesto niente.<br />Attualmente ricopre l'incarico di <s>usurpatore dei meriti del lavoro altrui</s> <s>fancazzista patentato</s> <s>cassintegrato grazie alla scusa del "blocco creativo che dura dal 1960"</s> supervisore capo della testata di Dylan Dog, opera che lo ha consacrato fra i maestri del fumetto mondiale ma che gli ha causato undici [[Ulcera|ulcere]]. Sclavi infatti soffre di un complesso d'inferiorità nei confronti dell'Investigatore dell'Incubo, il quale rappresenta tutto quello che l'autore non sarà mai: bello, magro, amato dalle donne, bravo a suonare il clarinetto, famoso e [[Pene|normodotato]].
 
== L'attività di scrittore (???) ==
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