The Jester Race: differenze tra le versioni

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Annullate le merdifiche di Colacoca (rosica), riportata alla versione precedente di Wedhro
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Etichetta: Rollback
 
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[[File:Anders Friden degli In Flames che mangia un gelato.jpg|right|thumb|300 px|Per ottenere il growl desiderato, Anders passa un gelato sui suoi denti sensibili.]]
'''''The Jester Race''''' è il secondo album studio degli [[In Flames|Infami]] ed è l'unico decente che hanno fatto, dato che viene considerato un pilastro del Melodeath assieme a ''[[Slaughter Of The Soul|Te macello l'animaaaaaa!]]'' degli [[At The Gates]] e a ''[[The Gallery|In tempo di carestia, ogni buco è galleria]]'' dei [[Dark Tranquillity]]. Sulla copertina è presente un... mmh... si direbbe il Duomo di Milano con la faccia di un Transformers sotto un cielo color piscio, dato dall' aura dei Sayan poco sopra.
 
Con questo album si sono dimostrati dei [[sedicenni metallari]] D.O.C., dato che il titolo tradotto dall' anglicano è ''La Razza Giullare'' ed è dedicato alle [[Truzzi|loro prede preferite]].
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*'''Munscild''': la opening track del CD parte subito con un intro di chitarra acustica sognante per poi venir brutalmente rovinato dal growl cavernoso di Fridén. Nonostante ciò, una colonna portante dell'album, quindi pensate al resto. Secondo fonti indiscrete, inoltre, è la theme song di un personaggio del mondo della fantasia. A giudicare dal titolo (tradotto: ''Scudo lunare'') si direbbe [[Sailor Moon]].
 
*'''La Danza Giullare''': Traccia dedicata ai ballerini di Tecktonik. Senza nemmeno proferire una parola, pensate un po' {{s|<del>che agonia}}</del>.
 
*'''Risultato della pioggia di petrolio''': Traccia dedicata alle continue piogge acide che rovinano il panorama boschivo della Svezia, dopo che la Deepwater Horizon causasse quel fottuto macello. Qui si può godere del drumming sensazionale di Bjorn, ovviamente dopo avergli messo un peperoncino nel culo.
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Ho detto purtroppo all'inizio del paragrafo perché ciò ha portato alla creazione di una nuova generazione melodeath impregnata di contaminazioni e iniziata con l'esordio dei giapponesi [[Blood Stain Child]] che mischiarono il metal di matrice svedese con la trance (solo gli abitanti del Paese del Sol levante potevano avere un idea così bislacca). Inoltre, qualcuno pensò anche di contaminare il genere con l'emo: così nacquero i connazionali [[Sonic Syndicate]]. E ancora, dall'incontro tra melodeath e pop vennero forgiati i [[Soilwork]]. La cosa venne presa a modello perfino oltreoceano con l'esordio dei gruppi chiamati [[Threat Signal]] e [[The Black Dahlia Murder]]. I primi lo contaminarono con l'Industrial Metal e i secondi con il Deathcore. E purtroppo anche il nostro bel Paese si associò a questo scempio, dato che i [[Dark Lunacy]] lo mischiarono con la musica classica e gli [[Stigma]] fecero lo stesso mix dei Black Dahlia Murder.
 
Insomma, per evitare che le nuove generazioni metallare venissero traviate dal vero Melodic Death Metal, ormai contaminato peggio del Golfo del Messico e avendo finito le copie del disco che lo portò all'apogeo, gli In Flames decisero di farne una riedizione, ovvero recuperarono l'immagine del CD, fecero un piccolo zoom sul Duomo di Milano (tanto per farlo sembrare diverso e magari qualche fan accanito lo avrebbe pure preso) e inserirono delle tracce che sono lo scarto dell'edizione originale rilegate su un mini-CD del 1996 che non se lo inculò nessuno, escluso [[Richard Benson]] che lo ascoltò giusto per {{s|<del>sparare qualche cazzata}}</del> recensirlo e il responso fu:
 
 
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{{Portali|Musica}}
 
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[[Categoria:Heavy metal]]