Teru Mikami: differenze tra le versioni

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{{cit2|Ma ciau Teruccino bello, come va? Che ne dici di tenermi per un po' questo quaderno? Non vedi come è carino e puccioso? ^__^ Ti prego ti prego ti prego ti prego!|[[Light Yagami]] su gentilezza disinteressata}}
{{cit2|Kira è solamente un uomo.|Teru Mikami agli inquirenti poco prima di essere arrestato, morirà due settimane dopo in carcere in strane circostanze<ref>A buon intenditor poche parole...</ref>}}
{{cit2|Stupido Mikami!|[[Homer Simpson]] dopo aver finito di leggere Death Note}}
'''Teru Mikami''' ([[Osaka]], [[7 giugno]] [[1982]] - [[Da qualche parte|Carcere di minima sicurezza di Kioto]], [[7 febbraio]] [[2010]]) è stato un personaggio di [[Death Note]] a portare gli occhiali, grazie a quali vinse il premio come personaggio più [[fashion]] del manga. Di lavoro magistrato, verrà insignito del titolo di [[toga rossa]] per via di alcuni suoi contatti con pseudodivinità la cui massima aspirazione è un mondo giusto dove non esistano il male e i [[condono|condoni edilizi]]. Morirà per mano di [[Light Yagami]] dopo essersi macchiato del peccato di aver messo un paio di calzini viola.
 
== Biografia ==
'''Teru Mikami''' nasce il 7 giugno del 1982 ad [[Osaka]] dal rapporto libidinoso tra sua [[mamma|madre]] e un paio di occhiali. Il piccolo Teru mostrò fin da subito un attaccamento maniacale al padre, al punto da non volersene separare mai; fino ai tre anni d'età, infatti, continuò a puntarsi per ore e ore i laser dei [[marocchino|marocchini]] negli occhi e a osservare a lungo il sole con il cannocchiale, fino a diventare [[miopia|miope]] e quindi costretto a portare sempre il suo adorato papà a due centimetri dal naso. Già in tenera età dimostrò di avere uno spiccato senso di [[File:Teru_Mikami_2.jpg|thumb|left|350px|''Dove ho lasciato il collirio? Nello scaffale dei medicinali non c'è...nel comodino manco...UCCIDEREI PER TROVARE QUEL MALEDETTO COLLIRIO!'']]giustizia all'americana, cioè in stile ''search 'n' destroy''. Un esempio di questa sua attitudine si poteva vedere nei caldi pomeriggi estivi, quando Teru rimaneva per ore con la sua lente d'ingrandimento a far giustizia tra le formiche, facendo bruciare quelle che tentavano di rubare le briciole alle altre e facendo ricevere degli indennizzi da parte della [[regina]] a quelle diversamente abili. Questo suo giustizionalismo però si dovette scontrare ben presto con la [[scuola]], luogo dove risiede il male primordiale e dove vige la legge del più forte. Proprio lì, Teru, dopo anni e anni di formiche abbrustolite, si scontrò per la prima volta con il [[male]] in tutta la sua potenza: il [[bullismo]]. Il piccolo non poteva accettare tali soprusi, e con il coraggio che contraddistingue gli eroi,<ref>ma sopratutto gli idioti,</ref> si scagliò più volte contro i malviventi per proteggere i suoi compagni dai loro soprusi. I risultati non tardarono ad arrivare, il piccolo Teru infatti ebbe ben tre lussazioni della spalla sinistra, cinque occhi neri, sette [[due di picche]],<ref>un re e un asso</ref> e un numero considerevole di lividi sulla schiena, che se uniti con un pennarello formavano il disegno di una paperella. La madre, ormai stanca di dover medicare il figlio un giorno sì e l'altro pure, cominciò a fargli notare che il male è una cosa naturale e che bisogna accettarlo così com'è, diventando in tal modo il nemico numero uno del figlio, così attaccato al sogno di [[vaneggio|un mondo dove regni la giustizia]]. Il giorno dopo la stessa verrà investita da una macchina che era stata rubata dai bulletti; né lei né loro sopravviveranno. E Teru cosa farà in questo frangente? Piangerà? Si dispererà? Griderà? No. Prenderà tutto questo come un [[Centro culturale San Giorgio|segno divino]].
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