Tecnico di radiologia: differenze tra le versioni

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*Tubo radiogeno standard: il macchinario più semplice e diffuso, ma non per questo meno letale. Per l'esame più "intenso", come una radiografia diretta dell'addome, si utilizzano al massimo 90 kV e 80 mA, ma il macchinario ha un range di 160kV e 1 ampere tondo tondo, in grado di [[Gatto flitto|friggere un gatto]] anche senza olio.
 
*[[TAC]]: sempre un tipo di tubo radiogeno, ma ben più potente. Il [[paziente]] in questo caso viene adagiato direttamente all'interno della zona del fascio radiante, cosicché si possa raggiungere subito lo scopo di inondarlo di simpatici [[raggi X]]. Potere distruttivo anche 40010 volte superiore rispetto al tubo radiogeno normale.
*[[Risonanza magnetica]]: l'unico macchinario privo di emissione di raggi X o gamma. E qui dovrebbe nascere una domanda spontanea: perché il tecnico di radiologia medica per immagini e radioterapia dovrebbe usufruire di un macchinario che non emette radiazioni? Semplice, perché come in tutte le intelligence del [[mondo]], si progetta sempre un'arma di riserva. Fondamentalmente si tratta di un'enorme [[calamita]], che genera un campo magnetico di una potenza pazzesca cortocircuitando un [[campo elettrico]] elevato, che farà ballare [[Gangnam Style]] ai nuclei dei poveri atomi del vostro corpo, così il medico potrà filmarli, godersi il video in Full HD e postarlo su [[Youtube]]. Trattandosi di un campo magnetico, ovviamente acchiappa e risucchia tutto ciò che sia formato di metalli diamagnetici. Immaginate quindi di avere a che fare con esseri bionici, o anche con [[robot]] assassini. Ecco, basta portarli nel giusto campo di battaglia, e sono risolti i problemi. Purtroppo questo macchinario è dotato di un pulsante rosso che può mandare in quenching il campo elettrico, e di conseguenza quello magnetico, alla modica cifra di circa 4 o 5 centomila euro di riparazione, e che se lo spingi prima di esserti laureato scordati pure quel pezzo di carta.