Takeshi Kitano: differenze tra le versioni

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[[File:Takeshi Kitano i suoi film.jpg|right|thumb|250px|Zatōichi e Dolls, due film che l'hanno reso celebre nel suo condominio.]]
Per tutta risposta, Kitano sfodera due capolavori che mostrano chiaramente l'[[Cazzeggio|enorme universo espressivo]] di cui è capace: Zatōichi e Dolls.
* '''Zatōichi''' (座頭市, letteralmente "Ichi il massaggiatore cieco") è un personaggio letterario creato da Kan Shimozawa, un artista con l'acume inventivo di un [[grillotalpa]]. Dai suoi scritti sul personaggio sono stati realizzati (tra il [[1962]] e il [[1989]]) 26 film e 100 episodi di una serie televisiva, tutti interpretati dall'attore Shintarō Katsu e tutti assolutamente identici. La trama era sempre la stessa: paese vessato dai cattivoni, arrivo del massaggiatore cieco, sterminio dei cattivoni. Quando finalmente si erano levati dai [[coglioni]] sia l'attore che il personaggio, Kitano ha voluto girare un altro film. Ma sappiamo bene che Takeshi è un perfezionista e, per entrare meglio nella parte, prima di ogni ciak, si [[Avere qualcosa nell'occhio|metteva negli occhi del bitumil-catram-solfuro]], che lo rendeva [[Cecità|cieco]] per circa tre ore. Dopo aver menomato una decina di attori (subito iscrittisi ai NONo-TAkTAK) e distrutto beni strumentali per circa seicento milioni di Yen, ha donato al mondo questa opera {{citnec|"che non si può vedere"}}.
* '''Dolls''' (ドールズ, Dooruzu), con questo film Kitano sconfina dal genere "azione" e approda al genere "rigurgito", tanto caro ai giapposotti. Inizialmente doveva essere uno [[Pubblicità|spot pubblicitario]] per una vendita di bambolotti ''Cicciobello'' (in [[Offerta speciale|offerta 2x1]] ai grandi magazzini ''Semerarhō'' di Kyoto). Dopo aver visionato i primi giornalieri, il committente invitò il regista ad [[Manuali:Fare qualcosa di veramente idiota|impiccarsi con una corda elastica]]. Takeshi non si rassegna e ne fa un film memorabile, in cui si ritrovano tutti gli elementi che diverranno tipici della sua produzione: che il grigio va bene su tutto, che non ci sono più le mezze stagioni, ma soprattutto, l'umorismo irresistibile di alcune situazioni ([[Humor nero|come il tizio che si acceca con l'acido per poter incontrare un'attricetta rimasta sfigurata e che non voleva essere vista in quello stato]]). Uno vero spasso<ref>per un giapponese</ref>.