Supermercato: differenze tra le versioni

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*Diffondere per tutto il supermercato, per il parcheggio e per i gabinetti una [[musica]] abbastanza rilassante e rincoglionente da farvi procedere con il carrello alla velocità di un'anziana paraplegica con il [[morbo di Parkinson]] e le scarpe da ginnastica con dei [[chewingum]] appiccicati sotto le suole, così che vi soffermiate più a lungo fra gli scaffali e intasiate abbastanza le corsie da permettere anche a tutti gli altri di guardare i prodotti esposti. Lo scopo è far comprare più roba possibile. L'effetto collaterale è l'aumento del numero di [[bestemmie]].
*Piazzare i prodotti di marca, quelli che costano di più, all'altezza media degli [[occhi]], variabile da paese a paese e dall'uso minore o maggiore dei [[tacchi]]. In [[Italia]] tali prodotti si trovano sul quarto ripiano, a circa un metro e mezzo d'altezza. Il cliente, tendenzialmente [[pigro]] e affetto da problemi alla schiena, tenderà di conseguenza a vedere e credere che la marca più costosa sia l'unica disponibile. Lo scopo è far spendere più soldi possibili. L'effetto collaterale è sbattere la testa contro i cartelloni pubblicitari e calpestare i bambini, che verranno macellati e successivamente mescolati nella segatura gusto cioccolato degli ovetti kinder, che verranno mangiati dal primo bimbominkia di turno. Un po'come [[2022: i sopravvissuti]].
[[File:Luci supermarket.jpg|right|thumb|270px|Le sottomarche sono lì, nelle zone non illuminate.]]
*Illuminare le corsie in modo trasversale e piazzare la [[eroina|roba]] sugli espositori a intervalli, di modo che le lampade siano perpendicolari alle corsie e illuminino la roba costosa lasciando nell'ombra le sottomarche. Lo scopo è far acquistare il meglio dei prodotti esposti. Gli [[effetti collaterali]] sono l'accumularsi di sottoprodotti scaduti sui ripiani, le fermate improvvise di clienti, i tamponamenti di carrelli e le [[risse]] fra le corsie.
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