Succhiatrice: differenze tra le versioni

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Succhiatrice, detta anche idrovora, volgarmente poi: [[troia]], (s)pompinara, ciucciatrice atomica, sanguisuga, prosciugatrice, svuota-sacchi, [[zanzara]] o qualunque altra specie che in generale ama [[succhiare]] o [[ciucciare]] etc.
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Succhiatrice, detta anche idrovora, volgarmente poi: [troia], (s)pompinara, ciucciatrice atomica, sanguisuga, prosciugatrice, svuota-sacchi, [[zanzara]] etc.
[[Immagine:Sanguisuga.jpg|left|thumb|147px|Un esempio di succhiatrice allo stato larvale]]
Mammifero o felino bipede di genere femminile, da compagnia, di solito adoperato da molti maschi della specie umana nei momenti di solitudine e stress o, nei casi più gravi da mancanza patologica di [[svuotamento]].
La succhiatrice detta anche svuotatrice professionale si può classificare nel genere dei parassiti, dal momento che trae il suo nutrimento e soddisfacimento dall'atto di [[svuotare]] ripetutamente ed a volte con conseguenze patologiche, l'organo testicolare maschile.
L'azione parassitaria viene suddivisa in due momenti, ovvero la stimolazione e lo [svuotamento] totale.
Per questo motivo risulta meramente vano per il maschio umano opporre resistenza a questo organismo simbiontico, sia da un punto di vista fisiologico-eccitatorio sia da quello di resistenza fisica e psicologica infatti.
La succhiatrice infatti, dotata di particolari appendici digitiformi di notevole lunghezza con all'estremità lamine unghiformi chitinose assai resistenti, è in grado di creare una notevole stimolazione cutanea ed una "solleticante" spremitura dell'apparato saccale che causa nell'organismo ospite uno stato di torpore generale ed incapacità di reagire. Privo di forze e di barriere protettive, il maschio mammifero risulta alla completa mercé dell'azione svuotatrice del simbionte, usualmente avvinghiato nella regione inguinale mediante braccia lunghe, forti a tenaglia e grazie anche all'azione adesiva delle appendici digitiformi e all'arpionamento delle strutture unghiali.
L'azione di pompaggio totale e di svuotamento può durare a lungo dal momento che il maschio non pare essere in grado, secondo recenti studi, di opporre alcuna resistenza. Al termine dello [svuotamento] la vittima si contrae dolorosamente, in spasmi e rantoli, rischiando addirittura lo svenimento e la morte per assenza di energia. La potenza del simbionte ora sono notevolmente incrementate, così come l'azione di pompaggio dell'apparato masticatorio (alla 10 settimana di sviluppo possono nascere anche dentature piuttosto resistenti che causano notevoli ferite emorragiche nella vittima).
Infine la succhiatrice è pronta alla ricerca di una nuova vittima, mentre l'ospite precedente risulta privo di sensi, forze, grondante liquido vitale dall'appendice anteriore inferiore.
[[Immagine:Succhiaggio.jpg|right|thumb|111px|Atroce attacco a sorpresa della succhiatrice. Notare gli spasmi di dolori della vittima, ormai insicura pure nei luoghi di lavoro. ]]
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'''Abitudini della succhiatrice'''
 
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E' solita perdurare a lungo nella preparazione e nell'azione mimetizzante mediante cosmetici o profumi ad essenze aromatiche atte ad ammalliare già a distanza la vittima.[[Immagine:Bacio.jpg|left|thumb|130px|La succhiatrice assume varie forme mutando d'aspetto, ma come riconoscerla?]]
Può dotarsi di un esoscheletro dotato di lattice, processi unghiformi rinforzati, dentatura anti-protezione maschile.
La rapidità e l'efficace del succhio feroce ed insaziabile rappresenta l'arma più forte della specie parassita, mediante la quale riesce, dopo un periodo di ''recovery'' fisiologico della vittima (6-7 ore massimo), mediante petting assiduo o ulteriori azioni succhiatrici, a renderlo completamente schiavo di ogni suo volere o desiderio (vedi anche effetti del [[pompino]]).
Il parassita è riconoscibile già a distanza dalla forma delle appendici, che usualmente potrae in basso in avanti al fine di ghermire i punti deboli della preda e dalla struttura cranio-facciale a forma di pompa asparinte con gote risucchiate all'interno della cavità orale (i tipici solchi laterali nelle gote). Anche le gambe vengono utilizzate come strumento di attacco ed immobilizzazione della preda nell'atto succhiatorio.
 
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