Strage di Bologna: differenze tra le versioni

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IDIOTI.
{{Segretodistato}}
 
{{Primapagina|25 feb 2013}}
[[File:strage di Bologna un superstite.jpg|right|thumb|320px|[[Fumo|Fumare]] uccide, ma a volte anche la [[pigrizia]].]]
{{Cit2|Si {{Dimensione|120%|s}}{{Dimensione|150%|c}}{{Dimensione|180%|o}}{{Dimensione|200%|p}}{{Dimensione|180%|p}}{{Dimensione|150%|i}}{{Dimensione|120%|a}} dal [[caldo]], qui dentro. Esco a prendere una boccata d'[[aria]]!|[[Turista]] che ha avuto il [[culo]] di salvarsi.}}
{{Cit2|Nella sala d'attesa c'è sicuramente più fresco!|Turista che non ha avuto la stessa fortuna.}}
{{Wikipedia}}
La '''strage di Bologna''' ebbe luogo nella [[stazione|stazione ferroviaria]] di [[Bologna]], sebbene alcuni canali pseudoinformativi, a cui crede un sacco di [[gente]], la collochino altrove, da [[New York]] a Gallarate. Gli amanti del [[sensazionalismo]] e della cronaca [[splatter]] hanno dichiarato che essa è senz'altro uno degli atti [[terrorismo|terroristici]] più gravi accaduti in [[Italia]] dal secondo dopoguerra, ma a quei tempi non esisteva ancora il [[reality show]]. A differenza di altri tragici avvenimenti, in questo caso sono stati individuati dei responsabili che sono stati condannati in via definitiva. Resta però una sensazione strana, come quando usciamo dallo studio del [[dentista]] e ci accorgiamo di avere un altro [[dente]] [[carie|cariato]]. Gli [[Antropologia|antropologi]] del [[centro commerciale]] la chiamano ''sindrome dell'allodola davanti allo specchio''. A causa della strage sono morte 85 persone e oltre 200 sono state ferite gravemente.
 
== Pochi minuti prima ==
[[File:strage di Bologna i giornali.jpg|right|thumb|540px|Nemmeno il quotidiano della [[Vatikan|Santa Sede]] restò insensibile di fronte alla strage.]]
Bologna, [[2 agosto]] [[1980]], mattina. Tempo di vacanza, di [[anni di piombo]] e [[strategia della tensione]], ma la gente si divertiva a vivere. La stazione ferroviaria era un brulicare frenetico di persone che andavano e venivano. Nel bel mezzo dell'[[estate]] c'era chi partiva, chi tornava, chi si era perso, chi si era riperso, chi elemosinava spiccioli per la [[eroina|pera]] del mattino. Soprattutto c'erano [[turista|turisti]] a {{Citnec|bizzeffe|e=Ma non eravamo a Bologna?}}. E c'era anche il caldo estivo: già alle nove il [[sudore]] prodotto dall'imponente massa umana avrebbe potuto risolvere il problema della siccità in mezzo [[Sahara]]; i venditori di [[grattachecca]] in trasferta facevano affari d'[[oro]], la [[birra]] scorreva a [[fiume|fiumi]] come in [[Sardegna]] e nell'aria c'era un grande [[puzza|tanfo]] di [[Ascella|ascelle]]. Non erano neanche le dieci che i treni del mattino avevano accumulato ritardi non inferiori ai tre giorni, ma in fondo non era un grosso problema, si andava in vacanza o si tornava da essa, non c'era da [[timbrare il cartellino]]. Non c'era angolo di stazione libero da presenza umana, il sovraffollamento era paragonabile ad una selezione per concorso nel pubblico impiego. Nella sala d'attesa di seconda classe i passeggeri bivaccavano ininterrottamente da ore, forse giorni. [[Qualcuno]], in attesa di un treno che non arrivava mai, vi aveva spostato la propria [[residenza]] allestendo tendopoli dotate di [[Frigo a pedali|frigo-bar]], [[televisione]] a carbone e sala [[biliardo]]. Era stato addirittura aperto un [[Posta|ufficio postale]], una [[drogheria]] e un [[lavasecco]]. I più intraprendenti e prepotenti esercitavano un diritto di prelazione sugli attigui [[cesso|cessi pubblici]]. Una [[città]] nella città. Alle 10:24 il bucato era già steso ad asciugare e molte massaie preparavano quantità industriali di [[piadina]] e [[tagliatelle]] col [[ragù]], cantando i motivi più in voga di [[Raoul Casadei]]. Insomma, la vita scorreva normale. Tempo pochi istanti e sarebbe scorsa un po' troppo.
 
== L'esplosione ==
Utente anonimo