Strage del Rapido 904: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Ma siamo sicuri che questi due hanno fatto tutto da soli?|Il pubblico ministero davanti allo specchio.}}
{{Cit2|Gilberto, perché parli da solo chiuso in bagno?|La moglie impicciona del pubblico ministero.}}
Stavolta, a differenza di altri misteri italiani, sembrava tutto abbastanza chiaro: c'era la strage, c'erano gli indiziati, c'erano delle cose molto simili a prove, c'erano i giudici, c'erano i tribunali, c'era l'associazione dei parenti delle vittime. Caso forse unico, non si era verificato alcun tentativo di [[depistaggio]].: I depistatori abituali si erano resimisteriosamente irreperibili e provando a fargli una telefonata entrava in funzione la [[segreteria telefonica]]autodepistati. I processi si sarebbero dovuti concludere in breve tempo e con esito positivo. È andata veramente così?
 
La Corte di Assise di Firenze il [[25 febbraio]] [[1989]] rifilò l'[[ergastolo]] a Pippo Calò, Cercola e ad altri personaggi legati ai due (Alfonso Galeota, Giulio Pirozzi e Giuseppe Misso, camorrista detto '''O Direttore Sanitario'' in quanto boss del Rione Sanità), con l'accusa di [[strage]]. Inoltre, condannò a 25 [[anni]] di [[galera]] il crucco Schaudinn, più una serie di altre pene ad altri personaggi emersi dall'inchiesta, per il reato di banda armata. Finì nel calderone anche [[Gente che passava di lì per caso|qualche ignaro passante]].
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