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L'indomani infatti è già troppo tardi: al suo risveglio, lo stitico constaterà con terrore di essere diventato un [[Eelst|silos]] umano sul punto di scoppiare.<br />I suoi movimenti sono goffi e disarticolati, la sua carnagione ha assunto un malsano colorito ''marron glacé'', ogni tentativo di svuotare l'intestino si trasforma in una scena alla [[Hostel]] con tanto di [[Bestemmia|smadonnamenti in aramaico]], strizzamenti di budella, [[headshot|implosioni della testa]] per l'eccessivo sforzo e [[Scurreggia|flatulenze]] a gogò.<br />Giunto a questa fase lo stitico, ormai ridotto a una larva umana, ha [[tre]] possibilità:
 
* Sforzarsi fino al collasso e riuscire a espellere uno sparuto e rinsecchito gruppetto di feci. Un recente studio effettuato dai [[Ricercatori Oral-B]] ha dimostrato che i dolori dello sforzo intestinale equivalgono a quelli del [[Ragazza madre|parto]], di un ustione di terzo grado e della [[castrazione]] senza [[anestesia]] sommati assieme.
* Morire nel tentativo tra atroci spasmi e con l'allettante possibilità di diventare un [[Germano Mosconi|martire]].
* Rimandare ulteriormente il momento dell'evacuazione nella patetica illusione che prima o poi lo stimolo arriverà. Questa scelta comporta una lenta morte per inedia e la comparsa di [[Eufemismo|spiacevoli disturbi secondari]] come coliche, [[mal di testa]], cardiopalmo, insonnia, [[Brufolo|acne]], schiena bifida, piaghe da decubito, alitosi, diminuzione dell'appetito, eczema, [[tumore|carcinomi]], lebbra e in casi particolari anche [[coprofagia]].
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