Steve McQueen: differenze tra le versioni

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[[File:Steve McQueen schedato.jpg|left|thumb|280px|Steve è sempre stato un discolo, fin da [[bambino]]. All'asilo disegnava con le dita, le aveva sempre sporche d'inchiostro (delle impronte digitali).]]
Figlio di uno stuntman che abbandonò la moglie, il piccolo Steve (appena nato) fu mandato a vivere presso uno zio a Slater nel Missouri, un luogo che, per vita notturna, contende il 7348° posto al monastero degli [[Hare Krishna]] di [[Lhasa]] nel [[Tibet]]. <br />
Quando aveva 12 anni seppe che la madre si era trasferita a [[Los Angeles]], non si lasciò sfuggire l'occasione di raggiungerla. Dove trovò i [[soldi]] per il biglietto del [[treno]] non l'ha mai raccontato, però lo zio non riusciva a spiegarsi perchèperché la sua [[Ford]] ''Falcon'' consumasse due galloni di benzina per fare tre miglia.
 
{{Quote|{{Dimensione|120%|Me lo ricordo! Vivace e con grandi occhioni azzurri. Un termine per descriverlo? Mi lasci pensare... senz'altro '''Bastardo criminale!!'''}}|La signora Jägermeister, sua vicina di casa.}}
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La definitiva consacrazione giunse nel [[1963]] grazie a ''La grande fuga'' sempre diretto da John Sturges, in cui interpretò il ruolo dell'audace e spericolato capitano Virgil Hilts, che lo rese celebre nel mondo del [[cinema]].
[[File:Papillon la locandina.jpg|right|thumb|320px|Sottotitolo: <br />Hanno un'unica idea in testa: La {{s|<del>fi}}</del> fuga.]]
Per quasi dieci anni la sua attività è febbrile, circa 39 e mezzo. Si susseguono:
* [[1964]] - [[1966]]: ''Cincinnati Kid'', ''Nevada Smith'' e ''[[Massachusetts]] [[Vercingetorige]]'' (mai uscito perché impossibile da pronunciare);
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{{Quote|{{Dimensione|120%|Così so' boni tutti!!}}|Marlon Brando che voleva la parte.}}
 
L'[[anno]] dopo John Guillermin lo diresse nel [[Film catastrofico americano|kolossal di genere catastrofico]] ''L'inferno di cristallo'', accanto a [[Paul Newman]] e [[William Holden]]. Steve interpreta il capo dei pompieri che salva [[tutti]] dall'incendio (scatenato da un [[Harry Potter e il Calice di Fuoco|barman deficiente con la sciarpetta che stava preparando un B-52]]).
 
Per molti fu il suo "canto del cigno", per altri il suo "ballo del qua-qua". La carriera seguì un lento declino, fino alla sua prematura scomparsa nel [[1980]] (avvenuta a seguito delle complicanze sopraggiunte per un attacco di [[morte]]).
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Steve amava fare a meno di controfigure e appariva egli stesso nelle scene di solito affidate agli stuntman. La memorabile scena del film ''La grande fuga'' (in cui Hilts tenta di saltare il filo spinato con la moto) fu provata la prima volta proprio dall'attore. Dopo aver passato due ore a districarlo dall'enorme matassa di legno e aculei che si era creata, la produzione gli vietò di
riprovarci. La scena fu girata con lo stuntman, ma a notte fonda l'ostinato McQueen tentò di nuovo, col medesimo risultato. I test notturni continuarono per due settimane e si arrivò (per garantire l'incolumità al divo) a sostituire il filo spinato con corde elastiche. Alla fine Steve si arrese, il continuo rimbalzare gli faceva venire troppo da vomitare.<br /> Oltre ad aver interpretato un pilota nel film ''Le 24 Ore di Le Mans'', McQueen si è realmente cimentato in parecchie gare sportive. Spesso considerò l'ipotesi di abbandonare il cinema per dedicarsi completamente alle corse. Nel suo palmares può vantare:
 
* IX° allo ''Sturgis Rally''' del 1967,
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* Ferrari 512 e Ferrari 250 Lusso Berlinetta.
 
Quest'ultima auto, mentre veniva battuta all'asta da Christie's per circa 2 milioni di dollari, si rivelò un clamoroso falso. Autore del raggiro fu James "The Fox" Semeraro, che all'epoca gestiva un import/export di auto di lusso a Oklahoma City. Il manigoldo gli affibbiò la ''Fiat 124 sport Coupè'' del cognato, dopo averla abilmente camuffata con un cavallino posticcio fatto di stagnola.
 
== Il McQueen privato ==