Siena: differenze tra le versioni

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{{cit|E chi unn'è di Siena stianti!!!<ref>La traduzione, fortunatamente per il lettore, è nota solo ai senesi stessi.</ref>|Senese medio sul senso della vita}}
 
{{cit|[[Eh?|Solo po'i c'hanno la fortuna di nasce' 'mPiazza del Campo]]... <ref>traducibile con "ben poche persone hanno la dubbia fortuna di nascere nella piazza principale nota come il Campo" - probabilmente anche perché non dispone di un reparto ostetrico ad hoc.</ref>|Modestia senese}}
 
{{cit|E che ci vuole? Chiudete le porte della città e il manicomio è bell'e fatto!|Pietro Leopoldo, granduca di Toscana, quando gli chiedevano di ampliare il manicomio cittadino}}
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# passare un po' troppo vicino a casa dello zio rischiando un calcio rotante sull'arco zigomatico,
si arrangiarono con quello che c'era, facendo due falò, uno a testa.<br />
Siccome dei due citrullotti Ascanio era quello messo peggio, pensò bene di utilizzare legno di cipresso che nella zona non mancava. Dassi il caso però che il cipresso non prende fuoco nemmeno a pregare, a meno che non lo si irrori di [[benzina]], cosicché dal secondo falò, invece di un sano nuvolone biancastro e irritante per gli occhi, venne una bella nuvolaccia nera modello Seveso, immediatamente avvistata dalla [[guardia forestale]] di Colle val d'Elsa (<ref>ridente - si fa per dire - località nota per le cristallerie ed i relativi pachidermi)</ref>, che non tardò a scoprire il colpevole e ad arrestarlo, lasciando Senio unico e incontrastato capo di quella che, dal suo nome storpiato (che altro si poteva pretendere, mica erano ad [[Harvard]]), venne chiamata Siena.
[[File:primadientrareasiena.gif|150px|thumb|left|Ecco cosa devi fare prima di entrare a Siena.]]
 
Ovviamente si tratta di un mito, probabilmente non era [[legno]] di cipresso ma rifiuti tossici dell'Isola d'Arbia (<ref>altra ridente - deve trattarsi di riso isterico, sennò non si spiega - località del senese)</ref> e sicuramente Ascanio non fu prontamente scoperto e arrestato, ma eliminato dal subdolo fratello.
Per ovviare all'inconveniente del tasso d'istruzione della popolazione urbana di poco superiore a quello dei [[teletubbies]], con la normale calma dei tardi di comprendonio venne costruita (un duemila anni dopo) una [[università]], e siccome i quattrini non fanno schifo a nessuno venne fondato pure il [[Monte dei Paschi]].
Dopo una partita di [[calcio]] finita zero a zero per mancanza di pallone e porte, vandalizzate dai giocatori, si vide che per i normali sport non violenti i senesi non erano proprio portati. Così, per evitare bagni di sangue senza motivo venne creato il [[palio di siena]] che restava un bagno di sangue, ma perlomeno dava più soddisfazione.<br />
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[[File:CALCIO.jpg|right|thumb|100px|Ecco l'Artemio Franchi, il campo dell'A.C. Siena Robur, squadra famosa per essere perennemente dietro all'ultimo in classifica. A volte anche di due o tre posti.|200px]]
 
Le attività preferite dai giovani senesi sono il pestaggio dei contradaioli avversari, dei [[Vigile urbano|vigili urbani]] e/o [[Turista nordeuropea|turisti rincoglioniti]] in estate]], le prese per i fondelli degli avversari ripurgati e non, e spaccare le vetrine del [[Bibò]] (<ref>simpatico locale, molto amatoapprezzato dai vetrai</ref>) quando capita. Ah, a luglio e ad agosto c'è il [[palio di Siena|Palio]]. Per gli incoscienti che desiderano presenziare a tale manifestazione è necessario prendere delle precauzioni: studiarsi il lessico appropriato e non sparare fesserie se ci si tiene alla pelle. Soprattutto ricordarsi la regola fondamentale: il secondo posto NON è un buon piazzamento! L'ultimo che l'ha detto a un contradaiolo ripurgato (in quanto arrivato secondo) è ancora ufficialmente disperso, ma pare che la [[milza]] sia stata ritrovata a Ponte d'Arbia (<ref>vedasi quanto detto riguardo alla limitrofa località dell'Isola d'Arbia)</ref> e la cistifellea al Bar dell'Orso di Monteriggioni<ref>locale cult della zona, frequentatissimo da cacciatori e contadini giovani e meno giovani, temutissimo da maiali e cinghiali che vi entrano solo sotto forma di insaccato o di spezzatino - ed ovviamente non ne escono, se non come bolo alimentare</ref>(se al contrario ci fosse finita la milza ora non sarebbe rimasto nulla, ma i crostini neri avrebbero avuto un sapore insolito). Non sappiamo molto del resto, ma la testa di un [[manichino]] del Cortecci (negozio famoso per i suoi prezzi modici) ha un'aria sospetta.<br />
Dove, nelle altre città italiane, le guerre di quartiere sono esplicitamente considerate reato, a Siena queste non solo sono legalizzate e incoraggiate, ma sono anche una [[tradizione]]. Per intendersi il Palio, la più grande rappresentazione di stupidità umana e risse tra consaguinei esistente sul [[Terra|globo terracqueo]], dove il nipote torraiolo picchia il nonno perché -e solo perché- è dell'ocaOca, e non per il puro gusto di farlo, come è solito.
Molti pensano che la corsa di [[Cavallo|cavalli]] sia la parte principale della tradizione senese, ed è vero, ma più che altro è una scusa comunemente accettata per darsele sode.<br />
Il duplice atteggiamento del senese durante il Palio è razionalismo trascendentale e fatalismo inoppugnabile.
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[[File:Maiale 1.jpg|right|thumb|150px|Chiedete a [[cinta senese|lei]] come si parla il senese! Almeno non bestemmierà a caso, ma a ragion veduta, considerato che rischia tutti i giorni di trasformarsi in insaccato.]]
Diversamente da quanto comunemente si crede in giro, a Siena ''non'' si parla come Pieraccioni e Ceccherini. Anzi i modi di dire fiorentini stanno agli abitanti anche un ''po'inino su' 'oglioni'' (=risultano un po' sgradevoli). O meglio, parecchio. Quindi ''il primo figliol di troia che si mette a dire "te tu" lo si fionda for di finestra. Dalla Torre del Mangia. Poi lo si raccatta col cucchiaino e lo si butta nel Gavinone.'' (traduzione per i poveri disgraziati incapaci di comprendere la finezza d'eloquio fin qui espressa: Il primo individuo di incerta paternità che osa pronunziare l'espressione idiomatica "te tu" verrà tosto defenestrato. Dalla torre campanaria del Palazzo Comunale, nota come Torre del Mangia. Dopodiché i poveri resti verranno raccolti con un cucchiaino e gettati nell'apposito scolo in fondo all'antistante piazza.)
Lo stesso dicasi dello sventurato che mai si provasse ad imitare il senese infilandoci qualche "dé" non richiesto, tradendo in tal modo di essersi imperdonabilmente confuso col [[Livorno|livornese]], o addirittura col [[pisa|pisano]]. ''Se invece ci infila un "alò" ci si limiterà a gonfiarlo di legnate, rotolarlo giù per Vallerozzi e rispedirlo in Val di Chiana a [[Calcinculo|calci in culo]].''(traduzione per i soliti tapinacci di prima: qualora un interdetto inserisse nella sua penosa imitazione del senese l'intercalare "alò" verrà ripetutamente percosso con robusti bordoni in rovere, fatto rotolare per la strada in ripidissima discesa nota come via Vallerozzi e quindi inviato nel contado aretino denominato "Val di Chiana" avendo cura che non tocchi terra durante il tragitto mediante frequenti pedate nel posteriore)
 
 
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La prima persona plurale del presente indicativo non esiste. Si usa rigorosamente la forma impersonale. ''Se 'un sapete 'ual è, popò di sciaborditi, è quella che s'è usato prima di scrive' "usato"'' (=nel caso vi sia ignota tale forma, ignorantelli, la stessa è stata adoperata all'inizio della frase precedente").<br />
Per la cronaca, 'un esiste nemmeno la terza plurale del presente indicativo quando finisce in -ono, sostituita dal congiuntivo. (''bevano, moiano, leggano, corrano,'' etc.)
In determinati casi la seconda persona plurale dell'imperfetto indicativo viene sostituita dalla seconda singolare. Tale forma sta passando in disuso, ma una certa sacca di resistenza è presente in particolar modo fra abitanti ed oriundi del Terzo di Città e ''gazzillori'' (<ref>la locale versione dei truzzi), ma un po' più tendente al contadino e, se possibile, ancora più inguardabile</ref> vari.<br />
L'articolo ''il'' 'un garba granché, quindi se ne dice il meno possibile. Ovvero ''L''. <br />
La negazione ''non'' è sostituita da un più grezzo '' 'un'', da non confondere col romano ''nun'', che sta proprio su 'oglioni ai senesi.<br />
Per i vecchi, veterani di secoli di stupri lessicali et similia, è espressamente obbligatorio (pena la morte per lapidazione) il raddoppiamento della consonante della data parola, con l'aggiunta di una ''e'' a sproposito (per esempio, ''[[coop|Cooppe]]'', ''Tramme'',ecc...). Va da sé che la doppia O di Coop viene ridotta ad una sola (Coop = Coppe).<br />
I neologismi e le parole anglofone seguono lo stesse procedimento.
Può capitare inoltre, nel caso di anziani (nella fattispecie vecchine o clienti abituali dell'osteria del Grattacielo<ref>perfetto esempio di antifrasi, il soffitto di detto locale reca indelebili segni delle craniate date dai clienti prima di raggiungere la giusta postura da avventore, che in genere si assume per fare un [[Vomito|gattino]] da due litri e mezzo di vino rosso ed acciughe sotto pesto</ref>), l'uso della semisconosciuta forma verbale "doventare": no, non ho premuto il tasto qwerty sbagliato. Ma da queste parti usava dire così, e non tutti si sono rassegnati ad usare il normale lessico italiano.<br />
In molti casi la bestemmia è fortemente usata nel rafforzare il significato di una frase.(Es: ''Buongiorno,[[Germano Mosconi|'orco dio]]'').<br />
Tale uso non ha nulla a che fare con la religione, visto che viene usato senza problema alcuno anche quando si invita il prete a benedire la casa, ma serve unicamente come forma enfatica (e anche un po'inino lezza).<br />
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