Seconda guerra mondiale: differenze tra le versioni

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== Premessa ==
[[File:Hitler2.jpg|thumb|right|200px||Hitler invade la [[Polonia]]. Da solo.]]
Al termine del [[Prima guerra mondiale|capitolo precedente]] l'Europa zoppicava alla ricerca di un po' di pace. Per evitare in futuro un massacro come la Grande Guerra vennero invitate alle trattative di Parigi le più brillanti menti del continente, che finirono prese a coppini dai vari capi di [[governo]]. Terminato l'intermezzo comico iniziarono i lavori di smantellamento della [[germania]], condotti principalmente dai [[francesi]], popolo notoriamente [[Guerra franco-prussiana|poco rancoroso]]. Dopo [[Trattato di Versailles|Versailles]] le tensioni in [[europa]] crebbero esponenzialmente fino al 1939, quando un [[italiano]] raccontò una brutta barzelletta a un [[francese]], un [[tedesco]] e a un [[inglese]] nella [[trattoria]] di viareggioViareggio, dando inizio alla Seconda guerra mondiale.
 
== Trama ==
 
=== 1939 ===
[[File:Vespa150.JPG|thumb|right|200px|L'armamentario in dotazione all'[[esercito italiano]].]]
La prima offensiva venne sferrata dalla [[Germania]], che aveva già acconsentito a fare la parte del [[cattivo]] anche in questa guerra, ai danni della [[Polonia]]. La guerra venne condotta dai tedeschi con l'ausilio di [[carri armati]], aerei bombardieri e di artiglieria pesante; la Polonia adoperò gli efficienti e per nulla anacronistici reparti di cavalleriacavalli.<br /> Questo suscitò subito lo sdegno delle associazioni animaliste e vegane polacche, che proposero all'esercito di utilizzare metodi di guerriglia più [[Ecologia|eco-friendly]] e, se possibile, di abbandonare l'uso delle armi da fuoco, dato il lungo periodo di decomposizione dei bossoli. Sfortunatamente, quando gli attivisti riuscirono ad organizzare una manifestazione, la Polonia aveva già capitolato da tre [[giorni]] e l'esercito tedesco aveva ottenuto tanta bresaola da bastargli per il resto del conflitto. I [[tedeschi]] vennero aiutati a cancellare la Polonia dalla cartina geografica dall'[[armata rossa]];da [[Stalin]], che aveva visto nel bellicoso dittatore imperialista, chee aveva fatto dell'anticomunismo il suo marchio di fabbrica,anticomunista un valido e fedele alleato .<ref>br Mente brillante quella di Stalin</ref>. Pochi giorni dopo Stalin decise che era giunto il momento di conquistarsi una Polonia tutta sua, la nazione più adatta risultò essere la [[Finlandia]], un paese dal clima ostile, sotto-popolato, senza risorse minerali o energetiche e privo di qualsivoglia importanza strategica: un bersaglio perfetto insomma. Dopo avere accusato la Finlandia di mangiarsi sempre tutte le merendine più buone, l'[[Unione Sovietica]] iniziò un invasione di dimensioni colossali, guidata personalmente dal compagno Stalin. Nonostante vi fossero più persone nella sola città di Leningrado che in tutta la Finlandia, <ref>non scherzo...</ref> le operazioni militari procedettero a rilento, a causa delle brillanti tattiche di guerriglia finlandesi, come invertire le indicazioni stradali, piazzare mine antiuomo nei bagni pubblici e mischiare le riserve di Vodka con l'antigelo. La [[guerra d'inverno]] fu tuttavia vinta dall'armata rossa grazie all'innovativa strategia di continuare a inviare uomini al fronte, fregandosene delle perdite colossali. Per aver vinto l'URSS ricevette alcune zone di confine, principalmente note per la produzione di [[neve]], e un trofeo in rame recante la scritta: "+ forti del Mondo" che Stalin conservò gelosamente.
 
=== 1940 ===
 
[[Hitler]] osservò con interesse i fatti della [[guerra d'inverno|guerra in finlandia]] e, dopo avere scommesso con Himmler un marco secon Himmler che fossesarebbe riuscito ad occupare tutti i paesiPaesi nordiciscandinavi rimanenti, invase la [[Danimarca]] e la [[Norvegia]]. Dopo tre quarti d'ora l'occupazione totale era terminata; fra i caduti della guerra in Norvegia si contano tre valorosi soldati tedeschi, di cui uno morto per cause naturali. Hitler tornò da Himmler a riscuotere la posta in palio, ma il capo delle ss fece notare al Führer di aver scordato la Svezia, di cui il capo del nazismo non conoscevaignorava l'esistenza.<br />
Intanto, nella parte interessante dell'[[europaEuropa]], Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania, una guerra condotta con l'ausilio delle più moderne tecniche [[carta|tipografiche]]. Durante la cosiddetta ''guerra dei coriandoli'', le principali potenze militari europee bombardarono le postazioni nemiche con temibilissimi volantini [[propaganda|propagandistici]], nella speranza che il nemico dichiarasse la resa incondizionata.<br /> Sfortunatamente per i [[esercito francese|francesi]], il 10 maggio 1940, le svariate tonnellate di volantini tedeschi fecero collassare la parte nord della [[Linea Maginot|linea Maginot]], dando via libera ai nazisti. I francesi, troppo fiduciosi del loro sistema difensivo, avevano speso tutti i loro soldi per la costruzione della linea, e i loro reparti corazzati, costruiti con carta stagnola e stecchini di ghiaccioli, non riuscirono ad opporsi alle potenti [[Panzer VI Tiger|Panzerdivision]] germaniche.<br /> Pochi minuti prima che le truppe del generale [[Heinz Guderian]] entrassero a [[Parigi]], il [[ Duce]] decise di sfruttare la già collaudata tattica di attaccarsi al carro del vincitore, dichiarando guerra alla [[Francia]].<br /> Le {{citnec|potenti truppe fasciste}} attaccarono l'[[esercito francese]] con coraggio e valore, avanzando a testa alta sotto la pioggia incessante di colpi di artiglieria; i caduti di quei giorni di sangue si contano in centinaia. Quando finalmente l'[[esercito italiano]] occupò le inespugnabili fortezze francesi, scoprì che l'avversario aveva già firmato la resa con la [[Germania]] da parecchie ore e che le basi appena conquistate erano disabitate da tempo. Più tardi si venne a sapere che il bombardamento era stato eseguito dagli obici italiani, erroneamente impostati susoltanto ''fuoco amico'' dovuto all'impreparazione dell'esercito italiano. Per aver vinto l'Italia ricevette alcune zone di confine, principalmente note per la produzione di [[acqua]], e un trofeo in rame recante la scritta: "+ forti del Mondo" che Mussolini conservò gelosamente.<ref>dovebr ho già sentito questa storia?</ref>. Negli stessi giorni un russo ubriaco in un bar di Tallin dichiarò guerra ad [[Estonia]], [[Lettonia]] e [[Lituania]]; gli stati baltici capitolarono poche ore dopo.
 
Non soddisfatto abbastanza Mussolini decise di invadere la Grecia, prima che anche Hitler ci facesse un pensierino. I soldati, esausti dal continuo guerreggiare, pensarono che la spedizione in Grecia fosse una [[vacanza]] premio e partirono con entusiasmo dalle basi in Albania, spesso dimenticando il fucile in camera d'albergo. L'esercito venne colto di sorpresa dalla cavalleria Grecagreca, non così contenta di ricevere visitatori, e i generali italiani adottarono innovative tattiche di vent'anni prima, trasformando la spedizione nella versione povera della [[Prima guerra mondiale]].
Intanto nella parte interessante dell'[[europa]], Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania, una guerra condotta con l'ausilio delle più moderne tecniche [[carta|tipografiche]]. Durante la cosiddetta ''guerra dei coriandoli'', le principali potenze militari europee bombardarono le postazioni nemiche con temibilissimi volantini [[propaganda|propagandistici]], nella speranza che il nemico dichiarasse la resa incondizionata. Sfortunatamente per i [[esercito francese|francesi]], il 10 maggio 1940, le svariate tonnellate di volantini tedeschi fecero collassare la parte nord della [[Linea Maginot|linea Maginot]], dando via libera ai nazisti. I francesi, troppo fiduciosi del loro sistema difensivo, avevano speso tutti i loro soldi per la costruzione della linea, e i loro reparti corazzati, costruiti con carta stagnola e stecchini di ghiaccioli, non riuscirono ad opporsi alle potenti [[Panzer VI Tiger|Panzerdivision]] germaniche. Pochi minuti prima che le truppe del generale [[Heinz Guderian]] entrassero a [[Parigi]], il [[ Duce]] decise di sfruttare la già collaudata tattica di attaccarsi al carro del vincitore, dichiarando guerra alla [[Francia]]. Le potenti truppe fasciste attaccarono l'[[esercito francese]] con coraggio e valore, avanzando a testa alta sotto la pioggia incessante di colpi di artiglieria; i caduti di quei giorni di sangue si contano in centinaia. Quando finalmente l'[[esercito italiano]] occupò le inespugnabili fortezze francesi, scoprì che l'avversario aveva già firmato la resa con la [[Germania]] da parecchie ore e che le basi appena conquistate erano disabitate da tempo. Più tardi si venne a sapere che il bombardamento era stato eseguito dagli obici italiani, erroneamente impostati su ''fuoco amico''. Per aver vinto l'Italia ricevette alcune zone di confine, principalmente note per la produzione di [[acqua]], e un trofeo in rame recante la scritta: "+ forti del Mondo" che Mussolini conservò gelosamente<ref>dove ho già sentito questa storia?</ref>. Negli stessi giorni un russo ubriaco in un bar di Tallin dichiarò guerra ad [[Estonia]], [[Lettonia]] e [[Lituania]]; gli stati baltici capitolarono poche ore dopo.
Non soddisfatto abbastanza Mussolini decise di invadere la Grecia, prima che anche Hitler ci facesse un pensierino. I soldati, esausti dal continuo guerreggiare, pensarono che la spedizione in Grecia fosse una [[vacanza]] premio e partirono con entusiasmo dalle basi in Albania, spesso dimenticando il fucile in camera d'albergo. L'esercito venne colto di sorpresa dalla cavalleria Greca, non così contenta di ricevere visitatori, e i generali italiani adottarono innovative tattiche di vent'anni prima, trasformando la spedizione nella versione povera della [[Prima guerra mondiale]].
 
=== 1941 ===
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