Scandalo del vino al metanolo in Italia: differenze tra le versioni

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{{Alcool}}
[[File:Bottiglia di vino e bicchiere rotto.jpg|right|thumb|300px|Il metanolo è mortale. Non solo per l'uomo.]]
{{Cit|Ma che ce frega ma che ce 'mporta<br />se l'oste ar vino cià messo l'acqua...|Ehm... non è acqua.}}
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Questa è una brutta [[storia]], ma poiché tratta di [[alcol|alcolici]] e avvelenamenti correlati, verrà sicuramente apprezzata dal grande pubblico.
 
Lo '''scandalo del vino al metanolo in Italia''' fu una [[truffa]] perpetrata in {{s|<del>[[Burundi]]}}</del> [[Italia]] ai danni degli [[alcolista|alcolisti]] mediante adulterazione del metanolo con [[vino]]. Cioè, no. È l'esatto contrario.<br />A questo punto ci starebbe bene un po' di sano [[revisionismo]] per ricordare che, in quegli stessi [[anni]], erano frequentissime le adulterazioni dell'[[eroina]], che fecero centinaia di vittime, senza che nessuno gridasse allo [[scandalo]]. Ma non sarebbe opportuno: si rischierebbe di essere tacciati di confusionismo e per carità di [[Dio]].
 
== Prologo ==
{{Wikipedia}}
Correva l'anno [[1986]], insieme all'economia italiana, spinta dalla rampante [[Bettino Craxi|democraxia]] che faceva sembrare tutto facile e bello. Soprattutto arricchirsi. [[Nessuno]] si domandava da dove uscissero tutti quei quattrini, ma [[tutti]] erano convinti che non sarebbero finiti mai. Sulle ali dell'entusiasmo, un piccolo imprenditore vitivinicolo decise far compiere alla propria azienda un consistente salto di qualità. Come?<br />Con una più oculata gestione delle risorse? No.<br />
Con una più oculata gestione delle risorse? No.<br />
Migliorando la qualità del prodotto finito? No.<br />
Implementando sistemi produttivi all'avanguardia? No.<br />
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== Processi, condanne e fuffa varia ==
[[File:Borsa retata contenente una bottiglia.jpg|right|thumb|180px|A un certo punto il colpevole è finito dietro le sbarre.]]
Il piccolo imprenditore vitivinicolo, forse senza saperlo, aveva fatto proseliti. Nelle settimane successive si verificarono altri avvelenamenti e altri decessi, tutti riconducibili ad altri produttori. Fu come scoperchiare il [[vaso di Pandora]]: nel giro di un mese e mezzo saltò fuori che una sessantina di aziende commercializzavano un intruglio di [[piscio|liquidi di dubbia provenienza]] e alcol metilico. Alcuni dei produttori inquisiti ebbero pure il coraggio di ribattere: {{Quote|Se ci arrestate ostacolerete lo sviluppo del [[progresso]] e l'[[evoluzione]] del genere umano: chi è lo [[scemo]] che ancora si ostina a produrre vino a partire dall'uva? Certe usanze lasciamole ai nostri [[nonni]]!}} Dopo alcuni comprensibili attimi di sbigottimento, la macchina della giustizia si mise in moto. Al termine dei tre gradi di giudizio furono comminate pesanti condanne ai responsabili. Nel tempo, tali pesanti condanne sono state sottoposte alle rigide [[cura dimagrante|cure dimagranti]] previste dal sistema giudiziario italiano, {{s|<del>permeato}}</del> inzuppato di [[impunità|garantismo]] come un [[babà]] è inzuppato di [[rum]]. Inoltre i vari condannati corruppero i giudici del riesame con tante bottiglie di vino<ref>Stavolta di quello buono.</ref>.<br />Dopo pochi anni erano tutti liberi. Molti di essi hanno addirittura ripreso a produrre e commerciare vino. Non è dato sapere se adulterano ancora il prodotto: [[l'autore di questo articolo]] si serve esclusivamente di fornitori seri, fidati e ufficialmente certificati. Inoltre, dal momento che la prudenza non è mai troppa, prima di levare il calice, fa assaggiare il vino ad alcuni {{citnec|volontari}}, scelti accuratamente tra le persone che più gli stanno sul [[cazzo]].
 
== Conseguenze ==
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[[File:L'Espresso_copertina_velenitaly.jpg|right|thumb|300px|La stampa tuttora ci ricama sopra.]]
 
{{s|<del>I familiari delle vittime ricevettero cospicui indennizzi finanziari}}</del> '''- ERRATA CORRIGE -''' In realtà questo era il finale di una vecchia storia di [[Topolino (fumetto)|Topolino]]. I familiari delle vittime del vino al metanolo non solo non hanno mai ricevuto il becco d'un quattrino, ma hanno pure dovuto subire gli strali dei bigotti benpensanti, che li accusavano di mantenersi in casa dei beoni incalliti, puzzolenti e improduttivi, con grave danno per la collettività e per l'economia nazionale. Pertanto erano morti giustamente a causa del loro vizio, che avrebbero scontato anche all'[[inferno]]. Gli indennizzi dovuti non sono mai stati percepiti perché tutti i condannati si sono sempre dichiarati "nullatenenti". Il fatto è che ci hanno creduto tutti subito e neppure il [[fisco]] si è mai preoccupato di svolgere gli accertamenti necessari.
 
L'esportazione del vino italiano subì un tracollo verticale: la [[Germania]] addirittura bloccò alla frontiera il vino che era stato controllato e verificato nei laboratori di analisi italiani. Quel che è peggio è che i crucchi invasero lo Stivale di [[birra]] adulterata con [[benzina]] per smacchiare. Gli italiani, i cui palati erano avvezzi a ben altre porcherie, non ci fecero neppure caso.<br />Un [[cinese]], giunto in Italia nel periodo dello scandalo per apprendere le tecniche di una corretta vinificazione, assistette inconsapevolmente proprio all'adulterazione col metanolo. Tornato in [[Cina]] convinto di aver carpito agli italiani il segreto per produrre ottimi vini, impiantò un'azienda che distribuì vino al metanolo in tutti i distretti di quel Paese. Dopo qualche tempo si pose qualche domanda:
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[[Categoria:Truffe]]
[[Categoria:Attentati terroristici]]
[[Categoria:Cattive abitudini]]
[[Categoria:Cose di cui non si sentiva affatto il bisogno]]