Sandro Ciotti: differenze tra le versioni

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{{Pagina vocale|Sandro_Ciotti_Nonciclopedia.ogg|di [[Utente:Zurpone|Zurpone]]}}
[[File:Sandro Ciotti caricature.jpg|right|thumb|320pxminiatura|Sandro Ciotti e il suo [[naso]] a [[patata]].]]
{{cit2|[[Clamoroso al Cibali]]!|Storico commento di Sandro Ciotti.}}
{{cit2|Scusa [[Enrico Ameri|Ameri]], sono Ciotti, ha segnato [[Giuseppe Bruscolotti|Bruscolotti]]!|Il grosso [[errore]] della [[RAI]] era mandarlo a fare la radiocronaca a [[Napoli]].}}
{{cit2|Siamo giunti al minuto che intercorre tra il 16° e il 18°.|Sandro Ciotti era maestro nell'arte di "[[Tempo perso|allungare il brodo]]".}}
 
'''Alessandro Ciotti''' ([[Roma]], [[4 novembre]] [[1928]] - [[Rai Due]], [[18 luglio]] [[2003]]) è stato un [[giornalista]], [[calciatore]], [[radiocronista]] e [[telecronista]] sportivo e musicale italiano. Dotato di garbato humour, non mancava mai di inserire nei suoi interventi qualche arguta o colorita osservazione.
{{cit2|Collaborano con Di Cola i signori Calabassi e Sancricca. Come è noto, solo i [[guardalinee]] riescono ad avere certi nomi.|Tipica ironia di Sandro Ciotti.}}
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== Biografia ==
[[File:Sandro Ciotti nella Lazio e con Raimondo Vianello.jpg|left|thumb|450px|A sinistra: Ciotti (ultimo {{s|<del>accasc}}</del> accosciato a destra) nelle giovanili della [[S.S. Lazio|Formellese]].<br />A destra: al termine della partita ''Nazionale Attori Anziani - Nazionale Cronisti Afoni'', Ciotti stringe la mano al [[Raimondo Vianello|marito di Sbirulino]].]]
Sandro Ciotti nasce a Roma, durante le celebrazioni per la ''[[4 novembre|Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate]]'', il suo primo vagito è coperto dal tradizionale colpo di cannone del Gianicolo e, probabilmente scioccato da questo, è l'ultima volta che alzerà la voce in vita sua. È figlio del giornalista Gino Ciotti e sua madre, vincolata da un [[contratto]] capestro firmato dal marito, lo partorisce nella [[Fontana di Trevi]] davanti alle cineprese dell'[[Istituto Luce]]. Il documentario, voluto fortemente dal [[Benito Mussolini|Duce]], dal titolo "I figli della Lupa vanno subito a dorso", è la sua prima apparizione sullo schermo. Questa notorietà, e una buona mancia, gli garantiscono come padrino di [[battesimo]] il poeta [[Trilussa]].<br /> Il padre muore quando lui ha solo 15 anni, in maniera tragica mentre pratica il [[canottaggio]]. La causa è una [[leptospirosi]] fulminante contratta nelle acque del [[Tevere]], dopo aver ciucciato un remo per aver perso la prestigiosa gara: "Ponte Mammolo-Fosso della Magliana". Da giovane studia [[violino]] con il Maestro Corrado "Bum Bum" Archibugi e, grazie a questo tirocinio di musicista, si esibisce in piazza Barberini angolo via del Tritone. Ha una buona carriera calcistica, iniziata dapprima nelle giovanili della [[S.S. Lazio|squadra di Roma che non è "maggica"]] e, dopo una fugace apparizione nel [[Forlì]] (giocando in difesa), continuata all’Anconitana (come mediano) e al [[Frosinone]] (col ruolo di centropanchina riscaldista). Il provino al [[Torino F.C.|Grande Torino]], fatto nel marzo del [[1949]], andò invece male. L'unico posto che si sarebbe liberato nel breve era quello per il ruolo da [[Test:Sei un portasfiga?|portasfiga]]: Ciotti prese tempo. Dopo un paio di mesi si era deciso ad accettare l'incarico, ma la [[tragedia di Superga]] convinse la dirigenza granata a rinnovare il contratto in scadenza.
 
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''Secondo quanto raccontato dallo stesso Ciotti, raggiunti i 40 anni di età, la sua voce divenne permanentemente roca. Le sue [[corde vocali]] lo tradirono nel [[1968]] in [[Messico]] durante le olimpiadi, dopo 14 ore di diretta sotto la [[pioggia]]. È con malcelato [[orgoglio]], e spudorato pavoneggiamento, che possiamo offrirvi in esclusiva alcune fasi della diretta, e del momento in cui perse la voce.''
 
{{Quote2citazione|Gentili ascoltatori siamo alle battute finali di questa diciannovesima [[Olimpiadi|olimpiade]]. Ci troviamo all'Estadio Olímpico Universitario di Città del Messico, l'altitudine è di circa 2400 m s.l.m. e la giornata, così come annunciato dal colonnello Edmundo Bernacos del servizio [[meteo]] messicano, si preannuncia fredda e piovosa. Al momento si rileva una temperatura di 8 gradi ed uno sferzante [[vento]] proveniente da Nord, che i locali chiamano ''"strillo della suocera"''. Non vorrei sollevare una [[polemica sterile]], ma l'insistenza con cui Piccantini si è assicurato il commento di tutte le gare al coperto, comprese le noiosissime finali femminili di corpo libero, truccare la [[Barbie]], trave e {{s|<del>svolazz}}</del> volteggio, avrebbero dovuto insospettirmi, qui fuori [[1=2|fa un freddo che sembrano due]]. Per la cronaca, il rimedio suggeritomi dal [[giornalista]] locale Felipe Carvalho, di bere tre [[canarini]] alla [[tequila]] per riscaldare le corde vocali, non ha sortito effetto alcuno, a parte il curioso fenomeno per cui l'inviato bulgaro Petăr Balăkov ora somiglia in modo incredibile a mia cugina Adelaide. Forse a causa di questi intrugli alcolici, o magari per la mancanza di [[ossigeno]] al [[cervello]], l'episodio si era già verificato all'apertura dei giochi, quando mi era parso che l'ultimo [[tedoforo]] avesse le [[tette]]. Si segnala inoltre, la stravagante decisione di costruire le piste per le gare in [[tartan]], la cosa ha colto impreparate le principali industrie tessili delle [[Scozia|Highland scozzesi]] che, per far fronte all'enorme richiesta, hanno azzerato le scorte di [[kilt]] ancora in magazzino. Dopo i consueti saluti e le curiosità passiamo ora alla cronaca.<br />
* Mi trovo al momento nei pressi della pedana del [[lancio del disco]], dove l'attuale detentore del record, l'olandese Claude van Cecchet, si appresta a lanciare l'ultimo successo dei ''Commodores''. L'unico italiano in gara, il friulano Bragadin, è uscito nelle battute iniziali della gara, per l'infausta scelta di tentare un lancio di ''Nico e i Gabbiani''.
* La regia mi segnala di spostarmi presso il [[salto in alto]] maschile, dove il nostro Giacomo Crosa si prepara a saltare i 2,16. Inizia a piovere in modo leggero, l'unico venditore [[Bangladesh|bengalese]] di ombrelli, presente nello [[stadio]], li ha esauriti, ora è tornato con le rose e si è fatto insistente: ''"No! Non mi serve una rosa, portami un ombrello e lo compero!"''.
* Giacomo Crosa prende la rincorsa... stacca... e colpisce l'asticella. Purtroppo era il terzo tentativo, ha fatto veramente una figura del c...'''cough cough''', scusate i colpi di [[tosse]] ma questo tempo è veramente inclemente. Purtroppo con lo stile di salto ventrale non puoi presentarti sull'asticella barzotto, la paghi sicuramente. Ben diverso questo nuovo modo di saltare dell'americano [[Dick Fosbury]], che guadagna la prima posizione anche grazie al [[Scoreggia|notevole incremento aerodinamico aggiunto durante lo sforzo]].
* Seguiremo ora la gara di [[salto triplo]] maschile, dove il nostro Giuseppe Gentile ha fissato, nel turno eliminatorio, il nuovo record mondiale a 16,10 m. Continua a [[NonNotizie:Piove, governo ladro|piovere, governo ladro!]] È proprio il turno di Gentile, si prepara, ancheggia per sciogliere i muscoli, un lanciatore di pesi ghanese gli fa l'occhietto, prende la rincorsa e... [[Clamoroso al Cibali|clamoroso al cib...]] no scusate, questa l'ho già usata... incredibile! Atterra a 17,22 è di nuovo record del mondo! Che atleta, e che baffi! Ma ora tocca al brasiliano Prudêncio, che come dice il nome non vorrà strafare... Accidenti! Arriva invece a 17,27! {{s|<del>Negro di mer}}</del>'''cough cough''', scusate. Va bene anche così, sarà un secondo posto, il russo Sanejev non può certo... è incredibile amici ascoltatori, il {{s|<del>Porco comunist}}</del>'''cough cough''' russo porta il record mondiale a 17,39. Una delusione davvero inattesa, per Gentile è solo bronzo.}}
''A questo punto la voce cessò improvvisamente di funzionare. Il tentativo del fonico, che pensando ad un guasto colpì ripetutamente il potenziometro con un [[Pestacarne|batticarne]], si rivelò vano.''
{{Quote2citazione|* '''Cough cough''', ci troviamo o... '''cough cough''' ci troviamo ora... '''cough''' siamo alla pedana del [[lancio del martello]], dove il nostro atleta Piermatteo Bombo si appresta a lanciare. Un momento, confabula con uno dei giudici... a quanto ho capito si rifiuta di tirare il martello perché non lo considera regolamentare. Mi comunicano dalla regia che il nostro atleta non proviene dal settore agonistico della federazione, è un carpentiere di [[Bergamo]] abituato alla sua attrezzatura, ha detto che al massimo può tirare un [[maleppeggio]], ma non quel buffo coso.
* Porca di quella troia maiala come piove! Me s'è attombata la voce, ma almeno un ombrello potevate... ah! siamo in diretta?! Gentili ascoltatori seguiremo ora la finale dei [[110 metri ostacoli]]. Nella batteria sono presenti: tre americani, un [[crucco]], uno svedese, due [[Francesi|ciuccialumache]] e il nostro campione [[Eddy Ottoz]], che si professa italiano ma vai a capire perché. Ottoz, che da questo momento chiamerò Zotto per mia comodità, vanta comunque un palmares di tutto rispetto, ma non ama mostrarlo in pubblico perché teme una denuncia per atti osceni. Ecco, siamo pronti... partiti!
** Schoebel supera Coleman ma inciampa nel secondo ostacolo;
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* Cari ascoltatori, è davvero con immenso rammarico che mi trovo costretto a commentare un fatto davvero increscioso: nella finale maschile dei [[100 metri piani]], le varie tonalità di grigio che vedete sui teleschermi, e che tendono inesorabilmente allo scuro, non sono un difetto del tubo catodico, non vorrei dirlo ma... ebbene sì, sono tutti negri. A voi, studio.}}
 
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