→Le opere degli anni settanta
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=== Le opere degli [[anni settanta]] ===
Negli anni '70 del [[Quattrocento]], Botticelli si avvicina alla confraternita degli artisti, ma decide saggiamente di non entrarvi. Torna così nei circoli culturali fiorentini vicini alla famiglia [[Medici]], animati da [[Marsilio Ficino]] e [[Agnolo Poliziano]], due buffoni di corte dall'indiscusso talento: il primo sapeva andare sul monociclo, l'altro riusciva a leccarsi i gomiti. È in ambienti come questi che avviene la formazine artistica di Botticelli. A questo primo periodo appartiene il ''"San Sebastiano''", opera in cui Botticelli mostra già un avvicinamento al [[Neoplatonismo]], un movimento artistico e culturale basato sulle idee di [[Platone]]: ovvero niente [[Alcol|alcolici]] prima dei 21 anni. Botticelli venne accolto con cordialità all'interno della combriccola soprattutto perché faceva un [[Banana Daiquiri]] importantissimo e serviva velocemente.<br />
Spesso a corto di idee, Botticelli scopiazza le idee di un certo [[Piero del Pollaiolo]], così chiamato per la sua abitudine di dimorare insieme alle galline. Dalla frequentazione del salotto, fatta di umiliazioni e pernacchie, spesso intramezzate da un “[[Coglione]]” pronunciato dal Poliziano di turno per far ridere le ragazze, Botticelli acquisì nuova sicurezza nella [[pittura]], espressa principalmente nella sua ''Adorazione dei [[Magi]]'', quadro eseguito tra il [[1473]] e il [[1474]].
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