Sandro Botticelli: differenze tra le versioni

m
Bot: ripristinata la versione 2396527 di AutoImport del 12 ottobre 2022 04:50:06
Nessun oggetto della modifica
m (Bot: ripristinata la versione 2396527 di AutoImport del 12 ottobre 2022 04:50:06)
Etichette: Rimosso rimpallo Ripristino manuale
 
(37 versioni intermedie di 13 utenti non mostrate)
Riga 1:
[[File:Botticelli,_nastagio_degli_onesti.jpg|thumb|right|400px|''Botticelli davanti e dietro tutti quanti'', [[autoritratto]], olio su tela.]]
{{cit2| Mi è piaciuta soprattutto la sua [[Gioconda]]| [[Maria Stella Gelmini]] su Botticelli.}}
{{cit2| E chi se l'è mai cagato? | [[Donatello]], [[Raffaello]], [[Michelangelo]] e [[Leonardo]] al [[Maestro Splinter]] su Botticelli.}}
'''Sandro Botticelli''', vero nome '''Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi''' ([[Firenze]], [[1 marzo]] [[1445]] – [[Firenze]], [[17 maggio]] [[1510]], [[Firenze]], [[Firenze]]), è stato un [[pittore]] [[italiano]] edfamoso exper membrole dellesue turbe psichiche che lo portarono a dipingere una grande quantità di quadri a sfondo sessuale. Nel [[1502]] venne scartato al provino per entrare nelle [[tartarughe ninja]].
 
== Biografia ==
=== Infanzia, gioventù, famiglia ===
 
=== Origini ===
 
[[File:Botti.jpg|thumb|right|450px|I Botticelli]]
Figlio di Marianino Vanni Giovanni dei Barbagianni e di una donna la cui identità è irrilevante, il giovane Alessandro trascorse un'[[infanzia]] felice nonostante la [[salute]] cagionevole. La [[famiglia]] non era particolarmente agiata: suo padre faceva il [[conciatore]] di pelli, o forse l'[[innaffiasedie]]. In ogni caso, un lavoro inutile e caduto in disuso col passare del tempo.<br />
'''Sandro Botticelli''' nacque nel [[1445]] a [[Firenze]] in ''via Nuova'' nel palazzo accanto all’[[edicola]], ultimo di quattro [[figlio|figli]] [[maschi]]. Crebbe in una [[famiglia]] misera, mantenuta dal padre '''Mariano di Vanni Filipepi''', detto “''[[ignorante|l'ignorante]]''”, di mestiere [[peracottaro]]. Numerosi erano infatti nella zona di ''[[Santa Maria Novella]]'' gli abitanti dediti a tale attività, facilitata dalla prossimità delle celebri ''colline perifere'' [[firenze|fiorentine]], ma nessuno della maestranza del Mariano.<br />
ILe primiprime [[documento|documenti]]testimonianze sudi SandroBotticelli sono costituitidei da alcune dichiarazionidocumenti [[Catasto|catastali]]. In quellaquello del [[1458]] Mariano Filipepi citò i suoi quattro figli maschi '''Giovanni''', '''Antonio''', '''Simone''' e '''Sandro''', accatastandoli come aree cortilive per non essere costretto a mandarli a [[scuola]] a pagarci l’[[IMU]]. All’avvicinarsiAll'arrivo degli ispettori del catasto i quattro [[bambini]] dovevanoerano costretti a stendersi nel giardino e a fingersi dei cortili.<br />
SandroNella [[Dichiarazione del reddito|dichiarazione dei redditi]] del [[1459]] il padre descrisse nello [[stato di famiglia]] il figlio Sandro: "''...E poi c'è quel bischero del mi' figliolo, Alessandrino, che sta sempre chiuso ner cesso a leggere riviste con donnine nude invece d'aiutarmi a innaffià le sedie, Dio bono!''".<ref>Fonte: Agenzia delle Entrate.</ref> Grazie a questa dichiarazione gli storici hanno potuto tracciare con chiarezza il profilo psichico del giovane Botticelli: un bischero che stava sempre chiuso nel cesso. Nello stesso [[documento]] viene inoltre definito "malsano", descrizione da intendersi come un misero e inutile espediente del [[padre]] per ottenere l’[[assegno]] di [[mantenimento]] ed il [[pass disabili]].<br />
Il nomignolo ''Botticelli'' fu inizialmente affibbiato ad un fratello di Sandro, tale Giangiovanni, che lavorava a [[Firenze]] come [[sensale]]: altro mestiere inutile che consisteva nel salire e scendere le scale. Dal fiorentino antico: ''se 'un sale (scende)''. Nonostante Giangiovanni salisse e scendesse le scale tutta la vita, nessuno pagò mai un fiorino.
Il [[soprannome|nomignolo]] ''Botticelli'' pare invece che fosse stato inizialmente attribuito al [[fratello]] Giovanni per la quantità olimpica di [[grappa]] che riusciva ad ingurgitare senza fermarsi a respirare. Il soprannome fu poi affibbiato a tutti i [[maschi]] della famiglia, mentre alle [[femmine]] toccò ''Botticelle'', azzeccatissimo peraltro per la sorella '''Maria''' detta anche ''quadrivano''.
 
=== Apprendistato ===
[[File:Giuliano de' Medici di Botticelli.jpeg|right|thumb|220px|Famoso dipinto di Botticelli: ''Uomo brutto con testa montata al contrario''.]]
 
Il suo vero e proprio [[apprendistato]] si svolse nella [[bottega]] di '''Filippo Pippi''' dal [[1464]] al [[1467]].<br />
Risalgono a questo periodo tutta una serie di [[Madonna|Madonne]], attribuite al Botticelli, che gli costarono tre mesi agli [[arresti domiciliari]] per [[bestemmia]] reiterata. La primissima [[opera]] attribuita a Botticelli è la "''Madonna col Bambino, un angelo e una foca''" ([[1465]] circa), la seconda è l'"''Orca Madosca''" ([[1466]]), entrambe dimostranti l’interesse del [[pittore]] verso il mondo [[animale]] e definiti dal Pippi degli “''stronzi essiccati sulla [[tela]] che non valgono il [[prezzo]] della cornice utilizzata''”.<br />
Nonostante il talento del giovane Botticelli, il rapporto col maestro Pippi era difficile, forse per il carattere opprimente del ventenne [[apprendista]]. Il [[Vasari]], nelle sue ''Vite'' riporta alcuni dialoghi tra i due:
[[File:Quadro_auto.jpg|300px|thumb|left|Sicuramente uno dei quadri migliori del Botticelli]]
{{dialogo2|Sandro|[[Maestro]], posso dirle una cosa? Basta che non si offende.|Pippi|Va bene, dimmi Sandrino.}}
{{dialogo2|Sandro|Per fare un quadro grande ci vuole un pennello grande.|Pippi|Sto già usando un pennello grande. Ora lasciami lavorare, vai a colorare.}}
{{dialogo2|Sandro|Maestro… non le conviene utilizzare un pennello in crine di [[cavallo|cavalla]] di [[razza]] [[arabo]] fenicia, piuttosto che un pennello in crine di asina mediorientale?|Pippi|Sandro, non esistono animali del genere, né tantomenotanto meno strumenti simili. Ora per favore, sto facendo un’opera importante. Guarda che belle quelle statuette! Guarda che belle! Vai a giocarci.}}
{{dialogo2|Sandro|…Maestro... la potenza è nulla senza controllo. Non se lo dimentichi.}}
L'accentuato [[linearismo verrocchiesco]], inteso come espressione di movimento, risulta poi evidente nella "''Madonna attraversa fuori dalle strisce''”, anch’esso di quel periodo, in cui le meditazioni sulla concezione [[matematica]] della [[pittura]], di grande attualità in quegli anni con gli studi di [[Piero della Francesca]], sono ben sintetizzate dalle [[sgommate]] degli [[pneumatici]].
 
[[File:La Primavera di Botticelli.jpg|right|thumb|350px|Foto di gruppo. Il primo a sinistra è Mercurio, dio delle arance. Seguono le tre gnocche, Venere, un uccello con arco e frecce e una donna che semina fiori. Chiude il gruppo una scena di stupro.]]
=== L’avvio della carriera in proprio ===
Dal [[18 agosto]] [[1469]] al 18 agosto [[1469]], lavorò alla sua prima commissione pubblica, di notevole [[prestigio]] e [[risonanza]]: si trattava di una sedia del Palazzo di Giustizia che si era irrimediabilmente scheggiata qualche giorno prima.
 
Dal [[18 agosto]] al [[18 agosto]] [[1949]] lavorò alla sua prima commissione pubblica, di notevole [[prestigio]] e [[risonanza]]: si trattava di una sedia del Palazzo di Giustizia che si era irrimediabilmente scheggiata qualche giorno prima. Botticelli per quel lavoro accolse lo schema presentato dal [[Pollaiolo]] nelle sue linee generali, ma impostò l'immagine in modo del tutto diverso: conficcò sul sedile un [[birillo]] puntato verso l’alto, così volendo operare un preciso richiamo alle [[qualità morali]] inerenti all'esercizio della [[magistratura]], in pratica un'allusione simbolica all’operato del [[giudice]]. L’opera fu salutata con eccitazione dal circolo [[Arcigay]] della zona, meno dai [[magistrati]] che gli comminarono il [[supplizio della ruota]].<br />
ADurante questogli primoultimi periodomesi appartienedel il1469 Sanentra Sebastianoa operafar inparte cuidella Botticelliconfraternita mostradegli giàartisti, unpresieduta avvicinamentodal alla filosofia deicelebre [[circoliLeon culturali]] colti vicini alla famiglia [[Lorenzo de'Battista Medici|Medici]], animati da [[Marsilio Ficino]] e [[Agnolo PolizianoAlberti]]. Botticelli venne accolto con cordialità all'interno della combriccola soprattutto perché faceva un [[Banana Daiquiri]] importantissimo e serviva velocemente.<br />
Prima di produrre questi autentici aborti pittorici egli ebbe però modo di ampliare la sua esperienza con altri dipinti, che costituiscono il necessario passaggio intermedio tra lo [[spasmo diarroico]] delle prime opere ed i grandi [[capolavori]] della [[maturità]].
Di quegli anni l’infortunio sul lavoro causato da un [[MarsilioLeon FicinoBattista Alberti]] in manifesto stato diparticolarmente [[ebbrezza|ubriaco]], il quale prendendo una [[pistola]] ordinava a Botticelli di [[ballare]] e per incitarlo faceva partire diversi colpi mirando vicino ai suoi [[piedi]], tra le grasse [[Risata malefica|risate]] degli astanti. Purtroppo un [[proiettile]] lo colpì in pieno, staccandogli l’alluce sinistro. Per questo motivo, da quel giorno, fu chiamato da tutti “'''Ragazzo, smettila di zoppicare e portami il mio [[cappuccino]]'''”.<br />
 
=== Le opere degli [[anni settanta]] ===
Negli anni '70 del [[Quattrocento]], Botticelli esce dalla confraternita degli artisti per partecipare ai circoli culturali fiorentini vicini alla famiglia [[Medici]], animati da [[Marsilio Ficino]] e [[Agnolo Poliziano]], due buffoni di corte dall'indiscusso talento: il primo sapeva andare sul monociclo, l'altro riusciva a leccarsi i gomiti. È in ambienti come questi che avviene la formazione artistica di Botticelli, ben sintetizzata nel ''"San Sebastiano''", opera in cui Botticelli mostra già un avvicinamento al [[Neoplatonismo]], un movimento artistico e culturale basato sulle idee di [[Platone]]: ovvero niente [[Alcol|alcolici]] prima dei 21 anni. <br />
 
Spesso a corto di idee, Botticelli scopiazza le idee di un certo [[Piero del Pollaiolo]], così chiamato per la sua abitudine di dimorare insieme alle galline. Dalla frequentazione del salotto, fatta di umiliazioni e pernacchie, spesso intramezzate da un “'''[[Coglione]]'''” pronunciato dal [[Poliziano]] di turno per far ridere le ragazze, Botticelli acquisì nuova sicurezza nella [[pittura]], espressa principalmente nella sua '''Adorazione dei [[Magi']]'', quadro eseguito tra il [[1473]] e il [[1474]].
[[File:Presepe.jpg|thumb|right|250px|"L'adorazione dei Magi" cartapesta su scatole di scarpe]]
A questo primo periodo appartiene il San Sebastiano opera in cui Botticelli mostra già un avvicinamento alla filosofia dei [[circoli culturali]] colti vicini alla famiglia [[Lorenzo de' Medici|Medici]], animati da [[Marsilio Ficino]] e [[Agnolo Poliziano]]. Botticelli venne accolto con cordialità all'interno della combriccola soprattutto perché faceva un [[Banana Daiquiri]] importantissimo e serviva velocemente.<br />
Di quegli anni l’infortunio sul lavoro causato da un [[Marsilio Ficino]] in manifesto stato di [[ebbrezza]], il quale prendendo una [[pistola]] ordinava a Botticelli di [[ballare]] e per incitarlo faceva partire diversi colpi mirando vicino ai [[piedi]], tra le grasse [[Risata malefica|risate]] degli astanti. Purtroppo un [[proiettile]] lo colpì in pieno, staccandogli l’alluce sinistro. Per questo motivo, da quel giorno, fu chiamato da tutti “'''Ragazzo, smettila di zoppicare e portami il mio [[cappuccino]]'''”.
Dalla frequentazione del salotto, fatta di umiliazioni e pernacchie, spesso intramezzate da un “'''[[Coglione]]'''” pronunciato dal [[Poliziano]] di turno per far ridere le ragazze, Botticelli acquisì nuova sicurezza nella pittura, espressa principalmente nella sua '''Adorazione dei Magi''', quadro eseguito tra il [[1473]] e il [[1474]].
 
=== Al servizio dei Medici e di Sisto IV ===
[[File:Presepe.jpg|thumb|right|250px|"L'adorazione dei [[Magi]]", cartapesta su scatole di scarpe.]]
 
Dalla metà degli anni settanta Botticelli entrò nella cerchia dei Medici, che lo accolsero sotto la loro protezione accarezzandogli la testa e dicendogli che andava tutto bene. Riconducibili a questo periodo sono anche altre opere come il ‘’Ritratto''‘‘Ritratto di Giuliano de' Medici’’'' ([[1478]]), superbo esempio di doppia leccata di culo carpiata ritornata.<br />
La politica riconciliativa di [[Lorenzo de' Medici]] verso gli alleati della [[Congiura dei Pazzi]] si realizzò in maniera efficace anche attraverso scambi culturali, con l'invio dei più grandi artisti fiorentini a Roma quali ambasciatori di [[bellezza]], [[armonia]] e del primato culturale [[firenze|fiorentino]]; Botticelli si intrufolò nella carrozza che li portava nella città eterna, nascondendosi dentro un [[baule]] e facendosi i 3 giorni di viaggio in [[apnea|apnea ad assetto variabile]].<br />
Arrivato a Roma il [[27 Ottobreottobre]] [[1480]], si svegliò di buona lena, precedendo gli artisti fiorentini, e presentandosi a [[Papa]] [[Sisto IV]]:
[[File:Venere pianeta.jpg|thumb|left|250px|La Venere del Botticelli.]]
{{Quote| Piacere, [[Domenico Ghirlandaio]].| Botticelli al Papa}}
In mezza mattinata fece tre affreschi presso la [[cappellaCappella sistinaSistina]]. Nelle cronache vaticane viene riportata la seguente conversazione
{{dialogo2|Papa| Caro Ghirlandaio, voi siete un emerito [[cretino]]. Che diavolo sono quei segni marroni?|Sandro|Si chiama, tecnicaehm, [[supercazzola|tecnica bucolica dell’arconato maggiore]], citazione dei grandi [[pittori fiamminghi]].}}
{{dialogo2|Papa|A me sembrano delle strisciate di [[merda]].|Sandro|Perché tu di arte non capisci niente, guarda che cappello hai in testa. Vai a chiamarmi un superiore, veloce!}}
Prese poi la prima [[corriera]] per [[Firenze]] inseguito dal Ghirlandaio e dalle guardie papali munite di fucili a pallettoni.
Degli anni novanta la [[Nascita di Venere]] e la [[Primavera di Botticelli|Primavera]] sottratti a [[Pietro Perugino]] con una [[rapina]] a mano armata; tali opere gli fecero dichiarare:
{{Quote| Modestamente [[Giotto]] mi fa una pompa.| Sandro Botticelli agli eredi del pittore, durante le celebrazione per il centocinquantenario dalla sua morte.}}
 
[[File:Splinter e le tartarughe ninja.jpg|thumb|right|250px|La cacciata di Botticelli (vestito di giallo) dalle [[tartarughe ninja]].]]
=== Ultimi anni ===
{{Quote|Haa-haa!|[[Michelangelo Buonarroti]] al funerale di Botticelli.}}
 
In seguito gli arrivarono numerose commesse, che Botticelli non seppe mai portare a termine, vuoi per un [[mal di testa]], vuoi perchèperché [[Andrea del Verrocchio]] e il [[Perugino]] giravano con la pistola.
[[File:Splinter e le tartarughe ninja.jpg|thumb|right|250px|La cacciata di Botticelli (vestito di giallo) dalle tartarughe ninja]]
Ormai famoso, si lasciò andare ai piaceri. Nel [[1502]] una [[denuncia]] anonima lo accusò di [[sodomia]]. Nel registro degli Ufficiali di Notte, al [[16 novembre]] di quell'[[anno]], è riportato come il pittore ''"si tiene un garzone"''...<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Sandro_Botticelli O almeno, così dice wikipedia]</ref> .
In seguito gli arrivarono numerose commesse, che Botticelli non seppe mai portare termine, vuoi per un mal di testa, vuoi perchè [[Andrea del Verrocchio]] e il [[Perugino]] giravano con la pistola.
La [[fama]] durò però molto poco, dato che l'ambiente artistico era ormai dominato da un certo [[Leonardo da Vinci]]. Entrò per breve tempo a far parte delle [[tartarughe ninja]], ma gli venne in seguito preferito [[Michelangelo BuonarrotiDonatello]] in quanto più esperto nell'uso del bastone. Sandro non riuscì mai a superare questa delusione.<br />
Ormai famoso si lasciò andare ai piaceri. Nel 1502 una denuncia anonima lo accusò di [[sodomia]]. Nel registro degli Ufficiali di Notte, al 16 novembre di quell'anno, è riportato come il pittore "si tiene un garzone"...<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Sandro_Botticelli O almeno, così dice wikipedia]</ref>
Il pittore, ormai anziano, inattivo e quasicon inattivoproblemi di erezione, trascorse gli ultimi anni di vita isolato e in povertà, morendo il [[17 maggio]] [[1510]]. Al suo funerale soltanto pochi amici e due galline del Pollaiolo.
La [[fama]] durò però molto poco, dato che l'ambiente artistico era ormai dominato da un certo [[Leonardo]]. Entrò per breve tempo a far parte delle [[tartarughe ninja]], ma gli venne in seguito preferito [[Michelangelo Buonarroti]].
Botticelli fu pertanto buttato nel [[bidone dell'umido]].
Il pittore ormai anziano e quasi inattivo trascorse gli ultimi anni di vita isolato e in povertà, morendo il [[17 maggio]] [[1510]].
 
 
 
 
== Note ==
 
{{legginote}}
{{Note|2}}
 
Line 73 ⟶ 65:
*[[Giotto]]
*[[Michelangelo]]
*[[Tiziano]]
*[[Donatello]]
*[[Leonardo]]
*[[Raffaello Sanzio|Raffaello]]
*[[Tiziano]]
 
{{Pittori}}
 
[[Categoria:BiografieItaliani]]
[[Categoria:Artisti]]
[[Categoria:Pittori]]
[[Categoria:Sfigati]]
7 543

contributi