Salvatore Quasimodo: differenze tra le versioni

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{{quote|Ed è subito sega|Quasimodo riguardo l'assenza di donne in trincea}}
orfano
'''Salvatore Silvio Paolo Gelsomino Dolerino Quasimodo''' ([[Modica]], 1901- [[Napoli]], 1968), è stato un [[magnaccia]] italiano.Ha aperto più di tre mila bordelli in meno di dieci anni ed è stato anche un [[pornoattore]], dal 1940 al 1967.
 
 
{{Cit2|Toh, ma io lo facevo meno brutto il gobbo di [[Notre-Dame de Paris|Notre-Dame]]!|[[Qualcuno|Qualcheduno]] su avvenenza di Salvatore Quasimodo}}
{{Cit2|Per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi|Motivazione del premio [[Nobel]] consegnato al suo cane}}
 
[[Immagine:Salvatore_quasimodo.jpg|left|thumb|Salvatore Quasimodo mentre fuma uno [[canna|spinello]] in un [[bordello]].]].
 
 
'''Salvatore Quasimodo''' ([[Modica]], [[1901]]- [[Napoli]], [[1968]]), per gli amici ''[[Quasi]]'' o ''Modo'', per il cane ''Baubau'', è stato uno con la [[poesia]] nel sangue ma non nel [[cervello]]. E no, non è [[il gobbo di Notre Dame]], hanno solo il nome e la gobba in comune.
 
== Biografia ==
[[ImmagineFile:Salvatore_quasimodo.jpg|left|thumb|Salvatore Quasimodo mentreinvaso fumada unodubbi [[canna|spinello]]atroci:"''Ma insi unscrive [[bordello]].scuola o squola?"'']].
Nato da Pisellino Quasimodo e Federica Struzzoni a Modica (ma dove [[cazzo]] è?) nel 1901; la sua vita da alunno è uno schifo e viene portato in un collegio fino a 18 anni, perché dopo riuscì a scappare.Trovato lavoro come pornoattore, recita in film di scarso successo, come ''Sciaquone'', del 1941.Nel novembre 1942 viene chiamato alle armi, e nello stesso anno muore la madre e il fratello Gerry.Finita la [[guerra]], trova lavoro come modello, ma non è il lavoro adatto a lui, così decide di licenziarsi e scappare a [[New York]] e lì diventa magnaccia.Fa costruire più di tre mila [[bordelli]] in meno di dieci anni e tutti e tre mila hanno un grande successo.Mentre è in [[America]] il padre viene stuprato e ammazzato da dei mafiosi, così Quasimoduccio decide di tornare a Modica.Dopo due anni senza fare un cazzo, decide di andare a Napoli, e lì muore desolato, nel 1968.Le sue spoglie non furono mai ritrovate.Si presuppone che un cane imbecille le abbbia mangiate.
Appena nato, fu per la [[famiglia]] una disgrazia notare che non possedeva i tratti virili del vero maschio siculo quali i [[baffi]], la [[coppola]] e la [[lupara]]. Il padre aveva in mente per lui una sana e rispettata carriera da mafioso o di imbianchino. Gli ripeteva sempre: {{quote|Turi, tu da grande farai u mafiusu!|}} e lui {{quote|Ma papà io voglio fare il poet''o''!|}} E giù di cinghiate ogni sera.<br /> Per non fare brutta figura coi vicini, il padre, compiuti gli 8 anni, gli donò il suo primo coltellino a serramanico, a 10 gli insegnò a chiedere il pizzo ai suoi compagni di giochi, e a 18 gli regalò il suo primo fucile a canne mozze. Inutile dire quanto Quasi fosse poco interessato a tutto ciò; ogni volta che il padre lo sorprendeva a leggere, lo stanava di mazzate: ''"Un vero siciliano dev’essere analfabeta come una capra!"'', gli ripeteva sempre.<br /> Così per poter imparare un po’ di [[italiano]], fu costretto a frequentare corsi serali d’italiano per extracomunitari; il [[lingua siciliana|dialetto]] che conosceva era quasi assimilabile al marocchino, quindi si confondeva perfettamente tra la gente.[[File:Salvatore_Quasimodo.gif|right|thumb|250px| E la gobba è perfettamente occultata!]] Giusto il tempo di sapere che ''[[carabiniere]]'' si scrive con una ''b'', e Salvatore poté finalmente dedicarsi alla vendita di fazzoletti in mezzo alle strade, successivamente si diede alla composizione di poesie.<br /> Fondò il ''"Nuovo giornale letterario, così nuovo che l’ho appena stampato"'' su cui poté pubblicare tutte le sue poesie: non le lesse nessuno, a parte il [[canarino]] che fondalmente usava il giornale per cagarci su, ma siccome il canarino non sapeva leggere, non le lesse proprio nessuno.<br /> L’opportunità di entrare in un ambiente letterario che non comprendesse i suoi [[amico immaginario|amici immaginari]], la ebbe quando sua [[sorella]] si sposò con [[Elio Vittorini]] che, vedendo quanto fosse disgraziato suo fratello, decise di invitarlo a [[Firenze]]: là Quasi conobbe [[Eugenio Montale]] e l’ambiente della rivista Solaria, dove lo scambiarono per il gobbo di Notre Dam e lo mandarono a suonare le campane: e comunque gli impedirono di pubblicare le sue poesie, scritte in uno stile e in un italiano discutibile. Per giustificarsi il poeta si definì ermetico, ovvero uno all’avanguardia: scusa ormai abusata da tutti quei poeti che non avevano imparato ad usare la punteggiatura e a scrivere più di ''cacca, pupù, sole, cuore, amore''. Quei polli cascarono alle sue baggianate e così gli permisero di pubblicare la raccolta di poesie ''"Aque e Tere"'' <ref>che ci volete fare? La cultura era quella che era</ref>, che stupì parecchia gente: nessuno sapeva che Quasimodo, oltre a suonare le campane, scrivesse anche poesie!<br /> Salvatore, contento come un mafioso al suo primo [[pizzo]], vagò per l’Italia alla ricerca di altre riviste su cui pubblicare i suoi scritti: finì nei pressi di [[Genova]], dove dapprima tutti lo scambiarono per un immigrato clandestino, tanto le sue poesie erano sgrammaticate, e lo mandarono a dar da mangiare ai piccioni, ma alla fine cascarono anche loro nella scusa dell’[[ermetismo]] e lo lasciarono fare. La sua seconda raccolta di poesie la intitolò ''"Oboe sommerso"'' e la pubblicò nella [[Gazzetta dello Sport]], l’unico giornale a cui nessuno fregava una mazza di [[letteratura]].<br /> Nel [[1959]], il poet''o'', come amava definirsi lui, trovò nell’[[ovetto kinder]] un premio Nobel per la letteratura, cosa che gli permise di cuccare come un [[bonobo]], di spassarsela per il mondo, di ricevere le lauree honoris causa dall’università di [[Messina]] e [[Oxford]] come ''[[poeta]] più migliore'' e un buono per un Big Mac e una coca cola da [[MacDonald]]. Inoltre ricevette un premio in campane di bronzo dall’associazione ''Amici Campanari'' per la straordinaria performance a [[Notre-Dame de Paris|Notre-Dame]].<br /> L’idillio era appena cominciato quando ad [[Amalfi]] nel [[1968]], mentre faceva [[sci nautico]] tenendosi dalla corda con i denti, lo colse un ictus: quando lo portarono all’ospedale di [[Napoli]] capirono solo dopo che gli ebbero curato la calvizie che era già morto.
 
==Opere==
[[Categoria:Scrittori]]
*'''''Aque e Tere:''''' raccolta di vaneggi sul paesaggio siciliano che, come da titolo, è costituito principalmente da [[acqua]] e [[terra]].
*'''''Oboe sommerso:''''' Quasi ci narra poetando un suo esperimento scientifico: cosa succede se immergiamo un [[oboe]] nell’acqua? Si bagna.
*'''''Poesie:''''' raccolta di racconti horror.
*'''''Lirici Greci:''''' con prefazione di [[Luciano Pavarotti|Pavarotti]] e friends!
*'''''Ed è subito sega:''''' Quasi ha ordinato a [[Mediashopping]] una [[sega]] e finalmente è arrivata!
*'''''Non sono quel dannato gobbo campanaro!:''''' il poeto s’è rotto le balle di essere continuamente scambiato per quel bruttone con la [[gobba]].
*'''''La terra impareggiabbbile (con quante b si scrive?):''''' il dilemma di una b di troppo.
*'''''Con il piede straniero sopra l’alluce:''''' il poeto s’incazza come una biscia contro un tedesco che gli ha pestato il piede.
*''''''Il falso e vero verde:''''' Salvatore Quasimodo alle prese con un [[semaforo]] che non accenna a diventare verde. Passerà col rosso spalmando sull’asfalto una famiglia di ricci.
*'''''Alle fronde dei salici:''''' anche questa volta il suo navigatore satellitare l’ha spedito a casa di [[Dio]].
 
==Note==
{{note}}
 
== Voci correlate ==
*[[Chiusura ermetica]]
*[[Giuseppe Ungaretti]]
*[[Giovanni Pascoli]]
*[[Gabriele D'Annunzio]]
*[[Il gobbo di Notre-Dame]]
 
{{scrittori}}
 
[[Categoria:ScrittoriItaliani]]
[[Categoria:Poeti]]
[[Categoria:Depressi]]