Resistenza italiana: differenze tra le versioni

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Sulle motivazioni della Resistenza gli storici hanno discusso a lungo, giungendo a <s>reciproche minacce di morte</s> un sostanziale accordo. Alcuni sogliono ricondurre le origini di tale fenomeno alla [[G8 di Genova|semplice voglia di far casino]], ma i motivi sono assai più profondi. Diciamocelo, non se ne poteva più di avere fra i piedi tutti quei tedeschi vestiti di nero che puzzavano di [[crauti]]. E non se ne poteva più nemmeno del [[fascismo]]: trascorrere ore e ore impettiti nel [[saluto romano]] provocava diffusi crampi alle braccia, impedendo di utilizzarle per scopi più utili<ref>L’agricoltura, ovviamente.</ref>.
 
La Resistenza interpretava un diffuso malcontento a livello popolare per la [[cazzata|fin troppo gloriosa gestione della guerra]] da parte del regime, com’è dimostrato dalla sua composizione politicamente trasversale: qualche decina di migliaia di [[comunismo|comunisti]], poche migliaia di socialisti, un centinaio scarso di anarchici e due o tre [[papaboy|papaboys]] che [[gente che passava di lì per caso|passavano di lì per caso]]. Il fatto che il novanta per cento dei partigiani fino al giorno prima indossasse la camicia nera non deve trarre in inganno. Si trattava, infatti, di un’astuta tattica per confondere il nemico.<ref>Chi ha detto [[frottola]]?</ref>
 
==Breve storia della Resistenza==
Tutto cominciò quando un aeroplanino telecomandato di proprietà di due marinai statunitensi fuggìsfuggì al controllo e si schiantò sulla costa [[Sicilia|siciliana]]. I soldati italiani, in preda a un attacco di coraggio, si presentarono dal generale per rassegnare le dimissioni, ma scoprirono che il prode comandante li aveva battuti sul tempo e si trovava già sulla spiaggia di [[Ibiza]] a brindare con [[Francisco Franco]].
 
Nella notte, un’epidemia di [[diarrea]] fulminante sconquassò il paese, i [[calciatori]] scesero in [[sciopero]] e fu il rompete le righe.
 
[[File:Soldatini di piombo nordisti.jpg|left|thumb|225px|L'unico reparto italiano che rimase fedele al Duce.]]
Dopo aver ottenuto la mattina stessa la fiducia in [[parlamento]] con trecentotredici voti favorevoli, zero contrari e due astenuti (<ref>i fratelli Matteotti erano assenteisti cronici)</ref>, [[Benito Mussolini]] venne preso alla provvista, ovvero col panino in mano, e arrestato, mentre il nuovo governo predisponeva la carcerazione delle truppe a lui più fedeli.
 
I partigiani presero in consegna il Duce e lo portarono in un {{citnec|sorvegliatissimo}} agriturismo abruzzese. Si sparse però la voce che per un sentiero non lontano stava transitando un [[Qualcuno|tizio]] che portava in tasca un [[orologio]] d’oro, e la maggior parte dei partigiani presenti abbandonò l’agriturismo. Quando giunsero sulla strada si avvidero che il passante era in realtà uno spaventapasseri vestito da soldato [[tedesco]] che faceva il gesto dell’ombrello,. così tornaronoTornarono indietro, ma era già troppo tardi: il Duce aveva già corrotto uno dei carcerieri con l’ausilio di un piatto di lenticchie e si stava allontanando sghignazzando, stile Dottor No in ''[[James Bond]] Moon[[Mafia|racket]]'':
 
{{quote|Li ho fregati nel 1922 e ci cascano ancora come dei fessi.|Benito Mussolini}}
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Il nome originale in russo suonava ''Resistenza Elettrica'', ma Berlinguer, incaricato dal [[Partito Comunista Italiano|Partito]], sbagliò la traduzione perché al piano di sopra Julius Evola si stava esercitando alla grancassa.
 
Il resto è presto detto: dopo anni di risse in tutte le osterie dello stivale, la Resistenza ridusse l’occupazione nazifascista al solo [[Padania|Nord Italia]]. Una serata un gruppo di partigiani scese a valle per far rimbalzare i sassi sul lago e intercettò il prode Mussolini che si stava recando a nord. Interrogato sul perché stesse volgendo le spalle al nemico, il Duce si giustificò dicendo di aver confuso il confine [[Svizzera|svizzero]] con la Linea Gotica. I partigiani lo catturarono, ma riuscirono ad astenersi da una vendetta crudele e insensata. Infatti, invece di scendere al suo livello e fucilarlo come facevano i fascistoni, gli spararono in testa e lo appesero umanamente per i piedi, portandone poi la salma a [[Milano]]. Caso volle che nella capitale padana quel giorno si tenesse il mercato, di modocosì che la nuova prelibatezza chiamata ''Stoccafisso Benito'' raggiunse quotazioni elevatissime.
 
Mentre i tedeschi attraversavano piangendo<ref>In tedesco, ovviamente.</ref> le Alpi per tornare dalla [[mamma]], il Generale Patton visitò le città italiane accompagnato da [[Giorgio Napolitano]], ex-podestà ora a capo della Resistenza. Ammirando i monumenti italiani poco prima che i partigiani li abbattessero, il generale commentòconfidò divertito:alla propria guida di trovarli molto <ref>affascistanti</ref> affascinanti.
 
{{quote|Yeah, yeah! Very affascistante!}}
 
Intendeva dire ''affascinante''. [[Forse]].
 
==Tattiche partigiane==
Le prime azioni dei partigiani consistevano nel farsi catturare e fucilare dai nazisti per poi mettersi a frignare. Queste azioni erano compiute da un corpo scelto, i celeberrimi ''[[Coglioni]]'', che si distinguevano dagli altri partigiani perché invece di annodare la bandana sulla fronte la portavano sugli occhi. Presto però i partigiani si avvidero che tale strategia comportava un [[morte|piccolo svantaggio]], così decisero di passare alle tattiche delladi guerriglia, le cui azioni base sono composte come segue.
 
[[File:Yesica Toscanini.jpg|left|thumb|300px|Anche se sembra solo una povera [[bambina]] sperduta e bisognosa d'aiuto, costei in realtà è una ''pericolosissima'' collaborazionista. Svelto! Puniscila, prima che sia troppo tardi!]]
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===Lotta allo sciacallaggio dei potenti===
Il principale nemico dei partigiani comunisti era il <s>capitalismo borghese mercantilista e plutocratico</s> nazifascismo, che andava combattuto con ogni mezzo a disposizione. Ecco perché i partigiani davanoandavano lain cacciacerca aidei funzionari statali che si erano arricchiti {{citnec|alle spalle del popolo}}, insegnando loro nuove attività ricreative come l’indigestione di piombo e il ballo a testa in giù. Il fatto che, cinque anni prima della nascita del [[fascismo]], partigiano e funzionario si fossero accapigliati circa la proprietà del [[banana|banano]] che sorgeva ai confini dei loro campicelli è una sciocchezzuola di nessun interesse.
 
===Gestione della rete viaria===
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===Napoli===
{{vedianche|Quattro giornate di Napoli}}
In realtà a [[Napoli]] la Resistenza non avvenne: si trattò di un equivoco. Alcuni [[Camorra|camorristi]] chiesero il pizzo a un gruppo di turisti tedeschi in infradito e furono così soprannominati ''partigiani''.
Il pizzo non venne in realtà mai pagato perché i [[nazisti]] erano già scappati tutti per sfuggire alla terribile piaga dei [[parcheggiatore abusivo|parcheggiatori abusivi]].
 
===Emilia Romagna===
L’Emilia Romagna ospita notoriamente una popolazione integralmente comunistaantifascista, dunque tutti i suoi abitanti si diedero alla lotta partigiana. Così facendo, però, non rimasero [[fascisti]] contro cui lottare. Contro chi o che cosa combattessero i partigiani dell’Emilia Romagna è tutt’ora un mistero.
 
===Padania===
Metà della popolazione della [[Padania]] era troppo oberata di lavoro per {{citnec|pensare a {{citnec|queste idiozie}}, mentre l’altra metà era troppo occupata a sembrare fascista per poter essere partigiana. Si sa, i [[nazisti|tedeschi]] non si voltano dall’altra parte in eterno.
 
===Bolzano===
Bozen ist in Italien nicht, deshalb hat nichts mit dem Widerstand zu tun, verdammt! <ref>[[Eh?]] Ah, già, siete di Bolzano,. scusatemiScusatemi, scusatemi.</ref>
 
==Conclusioni==
Alcuni sostengono che la Resistenza fu un movimento che violò sovente la Convenzione di Ginevra, ma si tratta con ogni evidenza di una critica in malafede: i partigiani infatti non avevano firmato la Convenzione di Ginevra, bensì quella Ouagadougou. A testimonianza della bontà delle intenzioni dei resistenti, alla fine della guerra il capo partigiano Felice Tammazzo si recò ad [[Oslo]], ove ricevette il ''Premio Nobel per la Pace'' per mano del celeberrimo attivista dei diritti umani Breivik Anders.<ref>Primo e ultimo caso di ''Premio Nobel'' calibro 7,62.</ref>
 
<s>LaI storiografia[[ricercatori marxistaOral-B]]</s> Valenti storici hanno dimostrato che i timori dei benpensanti nei confronti delle influenze sovietiche sui partigiani furono eccessivi. Il fatto che dopo la liberazione orde di partigiani invasero le città sventolando bandiere rosse non significa che fossero comunisti, vuol dire soltanto che avevano finito i fazzoletti. Non bisogna nemmeno scandalizzarsi per tutti quei pugni chiusi sollevati in aria: erano alzati per bussare alla porta del destino.<ref>I In barba a quei [[Borghesia|borghesi]] ignoranti che non ascoltanoconoscevano [[Beethoven]] non comprenderanno mai quest’ultima frase.</ref>
 
==Curiosità==
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