Renato Pozzetto: differenze tra le versioni

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Nel [[1964]], in un vicolo poco illuminato, conosce [[Cochi Ponzoni]], che lo inizia alla nobile arte della [[sodomia]]. I due debuttano insieme all'Osteria dell'Oca: Cochi si distingue grazie a una vis comica travolgente, Renato mangiando l'[[oca]] dell'insegna nonostante fosse di acciaio inox.<br />Da quel momento le questure di tutto il mondo aprono un fascicolo col nome di Cochi e Renato.
 
In coppia con Cochi, Pozzetto ha modo di salire sul prestigioso palco del Derby di [[Milano]], lasciando subito il segno. O, per essere più precisi, un'inconfondibile scia di assi distrutte. Pozzetto diventa ben presto l'artista di punta del locale, potendo contare sull'appoggio della potente lobby dei [[falegname|falegnami]] della [[Brianza]], diventati miliardari grazie a lui. In questo periodo Cochi e Renato collaborano con nomi del calibro di [[Enzo Jannacci]], [[Bruno Lauzi]], [[Lino Toffolo]], Johnny Spelonca e Carmine Burana. Proprio con Jannacci, del quale apprezza l'umorismo surreale e il frigo pieno, Pozzetto incide alcuni dei suoi pezzi migliori, come ''E la vita, la vita'', ''Canzone intelligente'' e ''Ho un osso di pollo incastrato in gola'' (contenuta nell'album ''Che cazzo ridi, deficiente? Chiama il [[118]]!'').
 
La popolarità cresce di pari passo al girovita di Pozzetto e in poco tempo Cochi e Renato arrivano davanti alle telecamere della [[RAI]], in alcuni casi trovandole addirittura accese. Tra le trasmissioni che li vedono protagonista, ricordiamo ''Quelli della domenica'' ([[1968]]), ''Il buono e il cattivo'' ([[1972]]), ''L'imbecille e lo stronzo'' ([[1973]]). La carriera televisiva del duo subisce una battuta d'arresto nel [[1974]], quando Pozzetto, colto da un languorino durante una puntata di ''Canzonissima'', mangia un [[cameraman]]. I vertici RAI licenziano Cochi e Renato e li sostituiscono in palinsesto con [[La Signora in Giallo]], che già allora era alla tredicesima replica.
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